La vasocottura o cottura in vaso è una tecnica culinaria che consente di cuocere gli alimenti direttamente all’interno di vasetti di vetro.
La vasocottura è una tecnica molto antica, ispirata alle conserve e alle marmellate prodotte dalle nostre nonne e ultimamente rivalutata da grandi chef.
Consiste nel cuocere gli alimenti in vasetti di vetro, utilizzando diversi metodi di cottura. Il più pratico è sicuramente il microonde, a media potenza, o il forno tradizionale (temperatura tra i 60° e 150°) . Sui fornelli, invece, la cottura può avvenire a bagnomaria, inserendo uno strofinaccio tra un barattolo e l’altro per evitarne la rottura durante l’ebollizione dell’acqua. Incredibile ma vero, anche se molti storceranno il naso… è possibile cuocere anche in lavastoviglie, inserendo i barattoli in pratiche bustine sigillate.
Spesso la tecnica preferita per facilità e velocità di esecuzione è la vasocottura al microonde, per la quale è opportuno scegliere vasetti di vetro dotati di tappi di vetro chiusi ermeticamente da ganci in lega adatti all’uso del microonde (l’acciaio non può essere introdotto all’interno del microonde).
La vasocottura rispetta tutte le regole per una cucina salutista: non vi sono dispersioni di proprietà nutritive e permette di mantenere intatti i profumi e i sapori degli alimenti (soprattutto delle verdure), un’armonia che si sprigionerà solo all’apertura dei vasi.
Gli alimenti che si adattano particolarmente a questa tecnica di cottura sono: il pesce (dai tempi di cottura brevi); le carni che cuocendo nel loro liquido, rimangono morbide e saporite; le verdure, le cui proprietà organolettiche e i colori si conservano inalterati. Per quanto riguarda i funghi, è sconsigliato l’uso di questa tecnica poiché in cottura sprigionano delle tossine che è opportuno si disperdano, come avviene nella cottura tradizionale.
Ma come si consumano o conservano i cibi cotti in vasocottura?
Per gustare al meglio il piatto, l’ideale sarebbe consumarlo subito. Ovviamente bisogna aspettare che il vaso si sia intiepidito, in modo che all’apertura non si sprigioni il vapore ustionante (simile alla pentola a pressione). Se invece non si riesce nell’immediato, è bene ricordare che il vaso raffreddandosi crea il tipico sottovuoto che garantisce una conservazione in frigo per una durata di 7 giorni.
Scommettiamo che questa nuova tecnica di cottura, una volta provata, non l’abbandonerete così facilmente?
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