Strappami la filanca

Cotone nero, pizzo bianco, rifiniture di sangallo, a pois, con farfalline, trasparenti, opachi, color carne alla nonna Abelarda…

Di cosa parlo?Ma della nostra biancheria intima, ovvio. Che nel corso degli anni cambia, muta e si trasforma come un Power Ranger.Per poi tornare al punto di partenza.

Fateci caso.

Quando hai vent’anni e sai che la possibilità che volino le mutande può raggiungere il 99%, la cura che mettiamo nello scegliere il completino intimo potrebbe essere superiore alla meticolosità di una Lady inglese nello scegliere un cappellino per le nozze reali. E in quel frangente vai di tanga trasparente Vedononvedo (ma se sei orbo ti presto gli occhiali), perizoma così minuscoli che non starebbero nemmeno a Skipper (la sorella minore di Barbie, quella sfigata per intenderci), e reggiseni a balconcino così grandi che potrebbero essere condonati.

Ed è tutto coordinato e così comodo che pare che qualcuno si diverta a fare il tiro alla fune tra il divisorio del nostro lato B. Perché se gnocca vuoi apparire, un po’ devi morire. Di scomodità.

Sui trent’anni, quando qualcosa magari cede, ma poco eh?, quando magari hai avuto il primo figlio e hai un partner fisso, si passa a qualcosa di più comodo per tutti i giorni e sfoderiamo solo il top quando sappiamo che ci spalmeremo, come gechi sul muro, in mezzo alle lenzuola. E allora urge depilazione zone a rischio, push up anticaduta, mutanda antismottamento (sexy ma un filino contenitiva) e tacco 12 per far sembrare le natiche più alte e sode.

Intorno ai quaranta devo dire che una donna raggiunge una certa consapevolezza dello stato attuale (detta comunemente ndovojoandà) e si perdona le cosce non troppo tornite e sode e si affeziona in maniera fobica alla sua pelle a buccia d’arancia, anche se da giovanissima sfoggiava una pelle di pesca. Se poi la forma, nel tempo, è diventata a pera, la macedonia è assicurata. Che voglio dire, in questo periodo si richiede anche.

E anche il marito o il compagno, in genere, è più clemente. E vorrei anche vedere visto che sfoggia una pancetta che pare al quinto mese di gravidanza.

E poi la quarantenne col partner fisso si può permettere un completino spaiato, una mutanda coi bordi un po’ alti, un reggiseno contenitivo e il pelo un po’ irsuto stile gatto al quale è stata calpestata la coda.

Questo è quello che dice mia madre, e io puntualmente le rispondo “Ma anche no!”.

Nei miei cassetti, non solo ho completini di pizzo svolazzanti (quando li uso? Ma non entriamo nei particolari!)ma nel terzo cassetto fanno bella mostra di sé mutande e canotte con Topolino e Minnie, che ti chiedi se tu non abbia scambiato la mia camera da letto con quella di mia figlia.

Perché noi donne siamo così.

A 20 anni (che potresti indossare tranquillamente gli indumenti citati sopra) vuoi fare la femme fatale, la panterona e sfoggi uno zebrato o un tigrato per sentirti grande, aggressiva e padrona del mondo,anche se hai da poco smesso di giocare a filetto con tua nonna. Infatti quando lo facevo io, se perdevo, dovevo regalare il tanga leopardato a nonna, per dire.

A 40 (che potresti tranquillamente sfoggiare un pitonato gagliardo da Moulin Rouge), torni indietro nel tempo e ti ritrovi a comprare cose sceme come il reggiseno con Titti e Silvestro e le mutande di Hello Kitty.

Come dite? Solo io a quasi quarant’anni c’ho le mutande di Hello Kitty?

Ah. Okay.

In un modo o nell’altro mi devo sentire giovane, no?

E voi? Avete biancheria sexy degna di un night club o stendete le mutande coi porcellini rosa in casa, perché avete paura di essere ricattate dal vicino?