Iniziamo col dire che la singletudine (delle donne ma anche degli uomini) non è nè una malattia nè un disturbo “sociologico”, – nota a scanso di suicidi di massa al fine di non ritrovarci tutti accoppiati, se pensiamo che in Italia i single sono circa 7milioni – ma una forma di comodità, se così la vogliamo chiamare, una comodità che si culla poi sulla più infondata delle “leggende”: lo status single è invidiato e rispettato. Invidiato e rispettato per chi? Purtroppo anche per questo “comodo” stato sociale ci ritroviamo a “battibeccare” uomini vs donne, ed il motivo è alquanto semplice: Maschio alfa single= sinonimo di libertà totale e (falso) mito del Rodolfo Valentino dei giorni nostri (ma poi chi l’ha detto che gli uomini single siano pieni di donne? In realtà il single non rimorchia quasi mai, anzi, la sua vita è costellata di vani tentativi di passare nottate di trasgressione dentro le mura della propria camera, o al massimo investondo ore a copiaincollare inviti a random su whatsapp uscendo poi con “la prima” che risponde). Donna beta single= non solo non può godere della libertà di cui l’uomo senza scadere poi nella “pocodibuono” ma la donna single nell’immaginario collettivo (maschile) è sinonimo di bacchettona. Gli uomini intelligenti cercano una donna abbastanza stupida da metterli al primo posto tra le priorità (e di “stupide, ahimè ce ne sono a milioni), la realtà invece è che per gli uomini è un problema grosso avere a che fare con ragazze brillanti e acute, la maggior parte di loro vedono minacciato il proprio senso di superiorità di fronte ad una donna dotata quanto lui; in una discussione ad esempio -con una ragazza meno dotata del ragazzo- si riesce a raggirarla con due sofismi, con una ragazza intelligente si finisce per discuterne almeno sei mesi! Vuoi mettere?
Ed ecco che scatta il pregiudizio maschile sulla Singletudine delle donne: zitella acida/immatura/perfida strega/brava ragazza molto sfigata. Semplicemente single perchè libera ed emancipata, no? Una donna single deve passare la vita quasi a scusarsi con gli altri dell’esserlo, trovando le risposte più fantasiose alla fatidica domanda “Ma perchè non sei ancora fidanzata?!” (ma un mezzo chilo di fatti tuoi?) e poi convivere con gli sguardi tristi degli altri che tentano in ogni modo e maniera di farla accasare. Certo, poi ci sono quelle “Sono single per scelta…”, e qui però bisognerebbe approfondire per capire “per scelta” di chi, perchè vero è che tiriamo acqua al mulino rosa, però mi sembra anche giusto sottolineare i casi limiti in cui essere una donna single è una sì scelta giusta, ma per il benessere del sesso opposto; salvo poi imbattersi in un fidanzato come quello della Pezzopane che di pregiudizi manco l’ombra!
Insomma luoghi comuni o meno, pare che anche ad essere single si debba nascere nel lato giusto della “sfera”, se solo si prescindesse dai pregiudizi e dalle aspettative familiari e sociali, si potrebbe essere felicemente solE senza trovare per forza conferme e consenso fuori di noi. E comunque in tutta questa “competizione c’è un’allettante vantaggio per la singletudine delle donne: essere single aiuta a vivere meglio e più a lungo, ed a dirlo non è stata certo Samantha (Kim Cattrall, Sex and City, ndr) ma la simpatica Jessie Gallan, la scozzese che lo scorso 2 gennaio ha compiuto la bellezza di 109 anni. Il suo segreto? Non sposarsi mai “perchè di solito gli uomini comportano più problemi di quanto valgono”.
Nonostante tutto però, temo che la single rimanga sempre in attesa del Principe Azzurro. Ed il Principe con ogni probabilità è il single che alla fine alla fine va oltre alle “spunte blu” di whatsapp!
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