Oggi, miei cari, farò la vecchia zia bacchettona. EEEh sì, questo momento doveva arrivare prima o poi.
Oggi parleremo di: raccolta differenziata. La cosa per la quale sono molto odiata dall’80% dei miei amici. Se foste miei amici, circa una decina di volte il giorno, sentireste uscire dalla mia bocca: “dove hai intenzione di buttare quella cosa?”, con sopracciglio storto e dito accusatorio. Ed ecco che la maggior parte delle volte divento un cestino ambulante. Infatti la risposta alla domanda è sempre “visto che fai tanto la saputella, buttalo via te!”. E come darli torto.. quindi io prendo tutto, ficco in borsa e quando posso, cestino nel contenitore corretto.
Malattia? Probabile. Ma quando cresci con una mamma che è anche peggio di te, la via di scampo è difficile da trovare. Mia mamma ha cominciato a convertirmi alla raccolta differenziata più o meno da quando ho cominciato a parlare (ed ho cominciato mooolto presto. In famiglia mi chiamavano “la dottoressa”). Esempio su tutti: io bambina che devo buttare via il chewing gum. Pensate la scena al rallentatore. Io bambina infilo la mano in bocca, prendo il chewing gum, sto per lanciarlo.. eeed ecco la mamma, agile con una gazzella, che con un salvataggio degno di ogni finale del Super Bowl, acchiappa la gomma malefica per farla sua. “Sai in quanto tempo si smaltisce un misero pezzettino di chewing gum??? Cinque anni!!!!! Avvolgilo in un pezzettino di carta e buttalo nel cestino, su!”(poi i miei amici si chiedono perché sono diventata così…)
Quindi oggi, da buona rompiscatole quale sono, vi farò un bel predicozzo sul riciclo. Eh sì, vi tocca. Comincio col dire il perché sarebbe molto carino e intelligente farla. Prima di tutto riduciamo il carico di immondizia “non riciclabile” (e sappiamo benissimo la situazione dei rifiuti in alcune parti del nostro paese); seconda cosa, per la produzione di carta, vetro e plastica da materiale riciclato occorre meno energia, meno inquinamento e meno materie prime. Ma non è bellissimo??? Su su, continuiamo. Come differenziare e quali sono i materiali da riciclare, alla fin fine lo sappiamo tutti (e se non lo sai.. shame on you! Informati!) quindi non starò qui a dirvi cosa e come buttare lì o buttare là. Quello che cercherò di fare è lasciarvi qualche (spero) utile consiglio su come gestire a livello casalingo una raccolta differenziata.
– Avere la situazione sotto controllo in casa è molto semplice. In vendita esistono milioni e milioni di bidoncini dedicati alla divisione dei rifiuti e alcuni sono davvero carini e perché no, anche arredativi. La scelta dei bidoncini però spesso non può essere accolta da tutti, vedi per problemi di spazio ma anche per decisioni di spendere soldi destinati a quello, in altre cose più necessarie. Per casa mia, ho scelto il sistema più economico e funzionale: due bustone blu dell’Ikea, che svuoto e riutilizzo. Io le tengo nello stanzino, sopra uno scaffale basso. Se pensate che non siamo molto belle alla vista (cosa di cui sono assolutamente d’accordo), il mio consiglio è quello di nasconderle! Avevo una tendina non utilizzata in fondo all’armadio, l’ho abilmente legata ai due lati dello scaffale con un abilissimo, sofisticatissimo e ingegneristico nodo alla comevieneviene, ed ecco nascoste le nostre bustone.
– Oltre alla plastica e alla carta, vi consiglio di differenziare nella raccolta anche le pile scariche e i tappi delle bottiglie. I bidoni per riciclarle sono facilmente reperibili (a meno che non viviate sul cucuzzolo di una montagna, o in una grotta sotto il livello del mare). Per quanto riguarda le pile, ogni negozio che le vende “dovrebbe” (sì, ho usato il condizionale) avere il corrispettivo bidone di raccolta; ma spesso io li trovo anche in giro per la città. Invece per i tappi delle bottiglie potete rivolgervi alle scuole elementari o medie del vostro comune che solitamente dovrebbero raccoglierli. Se come me, utilizzate più lenti a contatto che aria da respirare, differenziate anche i contenitori di queste, riciclandole insieme ai tappini di plastica!
– Capire cos’è riciclabile è banalmente semplice. Tutto ciò che comprate, dovrebbe avere un simbolino stampato nel retro di due frecce verdi che formano un tondo. Questo è il simbolo del riciclaggio. Per tutto quello che non ha il simbolo, o di cui non siete sicuri, Google potrà aiutarvi come nessun altro. Prima di farsi prendere dalla pigrizia e cestinare senza conoscere, fate una ricerchina, basta un minuto! (e chi vi parla è la persona più pigra dell’universo. Quella che se passasse dalle porte, andrebbe anche in bagno, spingendosi sulla sedia con le rotelline).
– Spesso sento questa frase: “sono troppo intelligente perché utilizzo i piatti e i bicchieri di plastica, non spreco acqua lavandoli e riciclo tutto.” SBAGLIATO!!! Nonostante il nome che portano, i piatti e i bicchieri di plastica non sono riciclabili! Vanno smaltiti nel bidone indifferenziato. Ecco perché consiglio di utilizzarli il meno possibile e solamente in casi strettamente necessari. E poi ammettiamolo, il servito di plastica fa tanto “sono al campeggio e mangio sul tavolino chiudibile con seggiole integrate”. No dai, noi siamo molto più chic di questo. Se proprio non potete farne a meno, esistono in vendita dei prodotti usa e getta, composti da amido di mais, che possono essere raccolti insieme ai rifiuti organici.
– Il polistirolo è riciclabile con la plastica!
– Quando vai al supermercato è vedi tutte quelle confezioni colorate, invitanti e belle da vedere, pensa che l’80% di quell’involucro andrà buttato. L’unica cosa che di utile hanno è quella di riempirci gli occhi, perché appena svanito l’effetto “uh, che bello, sarà mio!”, servirà solamente a far crescere la quantità di plastica nella nostra pattumiera. Evita quindi il più possibile, tutto ciò che è già confezionato.
– Avete presente le buste che danno adesso ai supermercati? Ecco, sarò breve: puzzano. E si rompono. Inutili, quindi. Adesso in vendita esistono mille shopper richiudibili e facilmente trasportabili in borsa che poi, ammettiamolo, sono troppo carine! Io ne ho una a forma di kiwi, una a coccinella, e una a forma di testa di leone. Belllllllllissime.
– I contenitori di vetro o di plastica che vi sembrano non riciclabili perché sporchi, basta lavarli! Infilateli in mezzo alla pila di piatti da lavare (che come me sicuramente non avrete mai perché siamo donnine diligenti) (….), fate una bella saponata, sciacquate, asciugate ed ecco che sono pronti per il riciclo!
Credo di avervi detto tutto.
Chiudo questo articolo dicendovi che fare la raccolta differenziata non soltanto è da persone intelligenti, che hanno a cuore il proprio mondo, da persone belle, che amano vivere in un pianeta sano, da persone furbe, che sanno stare al passo con i tempi.. eh no.. non solo questo. Se tutto ciò non vi bastasse, fare la raccolta differenziata porta fortuna! Ve lo garantisco! Quindi, anche solo per provare e per essere scaramantici, io la farei…
Su su! Ricicliamo! 🙂
Beatrice
Fonte immagine: ilfattonisseno.it
Alessia dice
Tanti cuori e alberelli colorati per te!!!
ps: se può esserti di aiuto, le pile scariche si possono portare anche ai tabaccai e i tappini di bottiglie alle parrocchie.
….e ti sei dimenticata le cartucce e i toner delle stampanti: MALEFICI ATTENTATORI DELL’UNIVERSO INTERO!! (le ritirano i negozi di computer e (ovviamente) stampanti). 😉
Brava Miss B!!!