Ormai internet fa parte del nostro mondo, una presenza abituale che spesso diventa invisibile… ma che c’è.
E ce ne accorgiamo nel momento in cui salta la connessione e ci pervade una sensazione strana: ci sentiamo persi, senza saper come continuare a lavorare o studiare e con un dubbio in testa: ma 10 anni fa come facevo senza internet?!
Ma l’uomo è un essere sociale e ciò che rende Internet tanto affascinante, sul versante psicologico, agli occhi dei navigatori, è la possibilità di far circolare informazioni e di comunicare in modo totalmente innovativo.
La comunicazione in Rete offre l’opportunità di sperimentare una nuova forma di contatto sociale. La differenza significativa tra le relazioni intrattenute via Internet e quelle realizzate attraverso altri mezzi (fax, telefono, posta) consiste in una nuova cultura, governata da regole proprie, che permette e incoraggia gli appartenenti a queste “comunità virtuali” e “social network” di intraprendere un contatto con persone completamente estranee.
Una comunità on-line rappresenta la via più semplice e veloce per incontrare e conoscere altre persone. La comunicazione è informale e le caratteristiche che solitamente inibiscono le persone riguardo a un eventuale contatto sociale vis-à-vis sono assenti. In questo contesto diventa molto più facile cercare la persona ideale, che risponda a tutti i propri bisogni e desideri del momento, perché è tutto giocato sull’immaginazione e l’idealizzazione.
Internet offre la possibilità di allontanarsi da un mondo dove l’appartenenza a determinati standard di desiderabilità legati all’aspetto esteriore sono diventati troppo importanti per chi non si sente all’altezza; inoltre lo “stare dietro il monitor” dà molta più sicurezza a persone con problemi sociali o con bassa stima di sé, permettendo loro di esprimere il proprio io ideale senza inibizioni, superando i limiti spazio-temporali e infrangendo la monotonia della vita reale.
Quali conseguenze?
Una modalità “facile” per ottenere qualcosa porta ad un suo uso smodato e compulsivo e quindi tale meccanismo rende internet un “oggetto” dal quale è difficile allontanarsi.
E la conseguenza è una dipendenza: i sintomi sono basati su cambiamenti drastici dello stile di vita, messi in atto allo scopo di trascorrere più tempo in Rete.
I sintomi sui quali basarsi per verificare o meno l’esistenza della patologia, nel corso di 12 mesi, sono:
• Essere mentalmente assorbito da Internet;
• Avvertire il bisogno di utilizzare Internet sempre più a lungo per sentirsi soddisfatto;
• Essere incapaci di controllare il proprio utilizzo della Rete;
• Sentirsi inquieto o irritabile mentre si tenta di ridurre o interrompere l’utilizzo di Internet;
• Utilizzare Internet come mezzo per fuggire dai problemi o per alleviare il senso di abbandono, impotenza, colpa, ansia o depressione;
• Mentire ai familiari o agli amici per nascondere il proprio grado di interesse per la Rete;
• Mettere a repentaglio o aver rischiato di perdere una relazione significativa, il lavoro o opportunità di studio, a causa di Internet;
• Tornare in Rete anche dopo aver speso grandi somme di denaro per i collegamenti;
• Ritiro sociale quando si è off-line (aumento di depressione e ansia);
• Rimanere collegati più a lungo di quanto si era programmato all’inizio.
Vi ritrovate in qualche sintomo? Allora siete in tempo per rimediare!
Chi è più a rischio?
Sembrerebbe che le persone particolarmente a rischio siano quelle con difficoltà comunicative, insoddisfazione coniugale, stress da lavoro, noia, depressione, solitudine, problemi finanziari, insicurezza legata al proprio aspetto fisico, ansia, altre forme di dipendenza, limitata vita sociale.
Quindi caratteristiche e situazioni che le rendono più vulnerabili alla ricerca di soluzioni facili ma superficiali.
A tutti può capitare di rimanere invischiati in un circolo vizioso: con il tempo, nonostante i risultati apparenti, si instaura la consapevolezza di non poterne più fare a meno ma, una volta sviluppata la dipendenza, il soggetto ha difficoltà a riconoscerla o a ricercare un aiuto per uscirne.
Generalmente sono le persone che lo circondano a rendersene conto, anche se si continuerà a negare il problema, minimizzandolo, razionalizzandolo, trovando delle scuse e diventando suscettibile.
La scoperta di questa nuova forma di dipendenza esprime un disagio non nuovo: la difficoltà nel comunicare porta la stessa comunicazione ad emergere solo dove questo riesce e quindi nella scelta di un’identità diversa, nell’assenza di contatto fisico e talvolta visivo, nella distanza che il computer può accorciare solo “virtualmente”. Tutti sintomi che nascondono la paura di affrontare la realtà.
Come fare per risolvere questo circolo vizioso?!
Chiunque si accorga di questa situazione può chiedere un appuntamento con uno psicologo: sia familiari ed amici che chi si sente vittima di una tale dipendenza.
Parlarne con qualcuno rende la situazione più gestibile e il senso di sollievo è immediato.
E poi ci vuole pazienza perchè oltre a vincere la dipendenza, è necessario anche comprendere perchè è nata e quale bisogno nascosto ha cercato di colmare!
Per qualsiasi ulteriore domanda, contattatemi all’indirizzo: psicologia@tentazionedonna.it
Ho scritto questo articolo con l’aiuto della Dott.ssa Silvia Brucoli
Dott.ssa Cristina Colantuono
Lascia un commento