Salve a tutte!!! Eccoci di nuovo insieme per il nostro consueto appuntamento con le tradizioni legate al wedding! Vediamo cosa ci riserva oggi il Piemonte!
Da sempre sinonimo di sviluppo, ma anche e soprattutto di eleganza, questa regione offre scenari unici e allo stesso tempo molto diversi tra loro, per abbracciare i gusti di tutte le coppie che la sceglieranno come location per il loro giorno più bello! Dallo stupendo Parco del Valentino alla maestosità delle Alpi, passando per svariati laghi e castelli, il Piemonte è una delle regioni in cui innovazione e tradizione convivono da secoli, creando scenari e riti dall’indiscussa bellezza!
Il gusto del contemporaneo (frutto della recente ristrutturazione in occasione delle Olimpiadi del 2006) mixato sapientemente con i colori e le atmosfere barocche e regali di una città, Torino, considerata da sempre una “piccola Parigi” in Italia!
La tradizione culinaria, inoltre, fa sì che in Piemonte si possa organizzare un matrimonio all’insegna del buon mangiare….e bere!!! Tra i vini di Asti e i tartufi di Alba, infatti, si possono organizzare splendidi catering e banchetti di in ambienti trendy e modaioli (come loft metropolitani o fabbriche dismesse) assaporando piatti esclusivi e fingers food nella città del “Salone del Gusto”.
Chi opta per un matrimonio in Piemonte avrà l’imbarazzo della scelta tra le numerose e favolose chiese cittadine, poste accanto ad importantissimi monumenti storici, o nei numerosi parchi, in cui si potrà sistemare un gazebo per un si davvero romantico!
Per un matrimonio civile che sia anche elegante e particolare, invece, il Piemonte offre la Mole Antonelliana, storico monumento sede del Museo del Cinema, Palazzo Madama ed il Teatro Carignano, oltre alle numerose sale comunali di cui si sono “innamorati” anche personaggi importanti come Keith Carradine e Hayley Dumond, che hanno scelto le stupende sale ottocentesche dell’ex Tribunale di Torino come location del loro giorno più bello!
Ma parliamo ora di tradizioni.
Oltre alle “classiche” tradizioni che abbiamo ritrovato un po’ in tutte le regioni italiane, il Piemonte ci delizia con qualche particolarità. Dei sette giorni che compongono la settimana, le spose piemontesi devono stare attente a non scegliere il mercoledì per il loro matrimonio. Recita un famoso detto, infatti, che “sposa mercolina, anche tra cento non ne indovina”.
Nelle Valli di Lanzo, invece, le future vicine di borgata della sposa usano costruire un arco, chiamato appunto “arco della sposa” sopra l’ingresso principale dei novelli sposi, adornandolo con fiori e nastri colorati, che terminavano con un nodo che serviva ad ostruire il passaggio verso la nuova casa. Oltre questo arco si trova la suocera della sposa, che ha il compito delicato di districare il nodo e permettere l’ingresso della coppia nella nuova dimora. Riuscire a sciogliere il nodo ed entrare con l’augurio della madre dello sposo è segno di vita matrimoniale feconda e serena!
Altra usanza carinissima è quella della Barna: durante la notte, nei giorni che precedono il matrimonio, gli amici degli sposi usano tracciare due “strade” che partono dalle case delle famiglie dei rispettivi sposi (dove questi ancora vivono) fino alle case dei rispettivi ex con della segatura per “asciugare le lacrime di chi è stato respinto”. Qualora la rottura sia stata particolarmente dolorosa o la relazione precedente molto intensa ed importante, usano addirittura lasciare sull’uscio dello sfortunato ex un ceppo, ad indicare che quella persona è stata praticamente “lasciata in tronco”.
Particolare menzione poi merita la comunità di Walser, popolazione di origine germanica presente in alcune zone del Piemonte e della Valle d’Aosta. Questa comunità mantiene intatte numerose tradizioni basate su una cultura ricca di presenze, usi e costumi soprannaturali. Ancora oggi, la celebrazione di un matrimonio Walser pullula, infatti, di usi che resistono al tempo come l’arte di sbarrare la strada agli sposi, diretti insieme in Chiesa, costruendo la “ciupu” (steccato). In altri casi sono i bambini a rendere difficoltoso il tragitto, posizionandosi lungo la strada con assi di legno “impreziosite” da splendidi fazzoletti. Ognuno di loro usa portare un cesto che la coppia, se vuole raggiungere la chiesa, dovrà riempire di confetti quasi a “ripagare” la comunità alla quale lo sposo porta via una ragazza.
Infine, “antenato” degli attuali scherzi che gli amici usano fare ai novelli sposi, vi era l’usanza di puntellare la casa degli sposi: era compito dell’uomo, il mattino dopo la prima notte di nozze, levare tutti i puntelli per evitare di venire deriso dai ragazzi del paese!
Nel salutarvi e darvi appuntamento al prossimo mese per una nuova regione, vi chiedo, come sempre, scusa nel caso avessi tralasciato qualcosa: il più delle volte, infatti queste tradizioni resistono solo in alcune zone, lasciando il passo, nelle grandi città soprattutto, ad usi e costumi più “moderni” e conciliabili con la vita quotidiana!
Resto comunque, come sempre, a disposizione per eventuali chiarimenti e/o aggiunte!
A presto,
Ilaria Carangio
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