Salve a tutte! Eccoci di nuovo qui per il nostro consueto appuntamento con le tradizioni legate al matrimonio: vediamo oggi cosa ci riserva il Molise!!!
Nonostante sia stata per oltre cent’anni “legata” all’Abruzzo, il Molise ha sempre conservato rapporti molto “stretti” (economicamente parlando) con le regioni Meridionali dell’Italia e, come tali, si comporta anche in tema wedding! Molte sono, infatti, le tradizioni che la accomunano alle regioni del sud Italia ma, prima di vedere quali sono, occorre ricordare che, essendo una regione nata da poco, è ancora poco conosciuta (turisticamente parlando) e, pertanto, le coppie che decidono di sposarsi qui sono per lo più coppie autoctone!
Ricca di aree verdi, questa regione ben si sposa con una organizzazione “campestre” del giorno del si, o, addirittura, con una nuova tipologia di “matrimonio eco consapevole”: le coppie che scelgono questo tipo di matrimonio si impegnano a preferire location “green”, abiti rigorosamente in lino e un catering con prodotti biologici!
In Molise le tradizioni legate al matrimonio si basano quasi interamente sul vestiario: lo status di “donna sposata” un tempo veniva espresso con l’uso di ornamenti particolari da sfoggiare sul vestito il giorno delle nozze e che simboleggiavano la categoria sociale che la donna andava a ricoprire una volta sposata! I vestiti la facevano da padrone anche nel simboleggiare lo status sociale della giovane chiesta in sposa: la dote, infatti, veniva attentamente vagliata dalla futura suocera, e contrattualizzata alla presenza di un notaio e, pertanto, aveva una duplice funzione: far sapere alla comunità ciò che la donna porta in dote e testimoniare la condizione economico-sociale di origine!
Tre sono i centri molisani in cui le tradizioni sono ancora molto sentite: Cercemaggiore, Sepino e Baranello.
A Cercemaggiore una donna maritata si distingueva da una ragazza nubile da nastri rossi e due pendagli d’argento (nella nubile era solo uno) sospesi sulla sommità di due fessure rosse presenti sul dorso del vestito, mentre a Sepino una donna maritata mostrava il suo status indossando, al bordo della gonna, un’ampia fettuccia di colore rosso o verde. Ma le tradizioni più belle e significative le troviamo a Baranello, comune in provincia di Campobasso. Qui, ogni anno, il 16 agosto e la domenica successiva, si “mettono in scena” i riti matrimoniali con la stessa rigida sequenzialità che avevano all’inizio del novecento!
Già dal fidanzamento si può intuire lo status che la donna, una volta maritata, andrà a ricoprire, in base ai doni che il futuro marito, e la di lui famiglia, fanno alla giovane durante la cerimonia di ufficializzazione. In questa occasione, infatti, la suocera regala alla ragazza “lu bangale”: uno zinale (grembiule) del vestito della festa che, a seconda della ricchezza dei galloni e dei ricami in seta, diventa simbolo della posizione che la sposa andrà a ricoprire. Uno dei riti più suggestivi è rappresentato dal trasporto del corredo dalla casa della giovane a casa della suocera, quella in cui andrà poi a vivere: le amiche più intime della giovane sistemano la “dodda” (dote) in grossi cesti e la trasportano in un corteo festoso che la suocera accoglie sull’uscio di casa.
In seguito si passa alla preparazione del “primo letto”, usanza che ritroviamo qui e che abbiamo già visto in quasi tutte le regioni meridionali (come in Calabria, Sicilia e Sardegna), e che, proprio come nelle altre regioni, è un rito tutto al femminile: il primo letto, il più ricco del corredo, viene preparato dalle amiche della sposa e composto in presenza, e con l’aiuto, della comare di battesimo. Seguono i doni, simbolo di fertilità e benessere, quali la bambola, le banconote e i confetti, che ne ricoprono l’intera superficie.
Il giorno delle nozze la sposa, con l’abito della festa e il bangale bianco, entra nel nuovo status di donna maritata, e può “cambiare copricapo” abbandonando il fazzoletto in favore della “mappa”. Il corteo nuziale è caratterizzato dal lancio beneaugurante di fiori e coriandoli, mentre la sposa passa sotto i ponti allestiti con coperte di raso antico su cui risaltano immagini di bambole e banconote, mantenute da un capo all’altro solo da donne.
La cosa interessantissima di queste tradizioni sono i ruoli che la donna ricopre: tutto il rito è infatti prettamente al femminile, nonostante nella vita di tutti i giorni la donna era sempre e comunque un gradino più in basso rispetto all’uomo nella scala sociale. L’unico momento di rivalsa per la donna era quando diventava suocera (madre di un uomo sposato): solo allora, infatti, poteva scegliere non solo della vita del figlio, ma anche, e soprattutto, di quello della nuora e prendersi, così, delle piccole soddisfazioni nei confronti della vita e del suo status di donna sottomessa.
Ancora una volta chiedo scusa se ho tralasciato qualcosa e attendo i vostri commenti, magari con qualche notizia in più riguardo alle tradizioni legate al matrimonio…e non solo in Molise!
Se per caso avete curiosità particolari su qualche regione o avete voi stesse delle tradizioni legate alle vostre regioni da postare, fatelo pure: sarà ben lieta di leggerle e, soprattutto, di approfondirle nei prossimi articoli!
Vi aspetto numerose!
A presto con il nostro viaggio nelle regioni italiane…e non solo!
Rosaspina dice
hai già fatto quello sull’abruzzo altrimenti lo attendo! per quanto riguarda le altre regioni non so granchè, perciò li trovo interessantissimi questi tuoi articoli! 🙂
Ilaria Carangio dice
Grazie!!! L’Abruzzo arriverà presto è in lavorazione!!!! Perciò se hai info postale pure!!!!