Vivere una vita sana dove siano bandite ansie e depressione è privilegio di pochi. I ritmi frenetici del quotidiano e la continua imposizione di traguardi ci espongono a tensioni emotive forti.
Uno dei motivi alla base di questo malessere diffuso è da individuare nel fatto che le relazioni interpersonali hanno quasi sempre la testa come principale referente (a discapito del “cuore”, sede dei sentimenti e delle emozioni).
Il linguaggio del corpo e l’impostazione di un dialogo a tal proposito sono emblematici perchè evidenziano chiaramente atteggiamenti prevalentemente razionali.
Sempre più raramente un dialogo rappresenta un puro scambio di opinioni e sensazioni laddove si innesca con il nostro interlocutore una competizione quasi meccanica.
Fare entrare in gioco la propria posizione esistenziale, sociale, professionale in qualsiasi confronto ci fa rischiare grosso, nel senso che non avremmo mai quella serenità d’espressione che invece avremmo qualora facessimo parlare prevalentemente la nostra “intelligenza emotiva”. Questa ci consente infatti di tenere sotto controllo la situazione, senza avvertire mai il bisogno di ergersi a duri giudici di chi ci sta di fronte ma dando spazio al nostro intimo “sentire”.
Ma possiamo imparare a comunicare col cuore? Sì, a patto però di attenersi a poche regole fondamentali.
– Innanzitutto, come in ogni aspetto della vita, la volontà è fondamentale. S’impara a parlare col cuore solo se si vuole realmente farlo.
– Ascoltare se stessi è un buon punto di partenza per avvicinarsi agli altri. I nostri obiettivi, le nostre emozioni, le nostre paure sono anche gli stessi obiettivi, le stesse emozioni, le stesse paure (ovviamente in linea di massima) degli altri. Questa consapevolezza dovrebbe aiutarci a capire meglio chi abbiamo accanto, evitando sin dall’inizio inutili motivi di conflitto.
– Non dobbiamo mai pensare che noi siamo i detentori della verità assoluta! Se scendiamo dal nostro piedistallo, saremo di sicuro più liberi di aprirci veramente ai nostri interlocutori.
– E’ importante far valere le proprie idee, senza aver timore del giudizio altrui e con un pizzico di diplomazia che dà ai nostri discorsi quella sfumatura di umiltà che è sempre vincente.
– Impariamo infine a dare il giusto valore alle emozioni. Mai reprimerle al fine di sentirsi meno vulnerabili. Meglio dare libero sfogo, permettendo alle nostre emozioni di disegnare, grazie proprio al loro manifestarsi, maggiore equilibrio interiore e di conseguenza un più sereno approccio col prossimo.
Lisa Besutti
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