Seguendo ultimamente nei miei articoli il “filo ideale” del risparmio e dell’autoproduzione fatti in maniera consapevole e senza isterismi sono oggi approdata a trattare piu’ da vicino un argomento toccato marginalmente piu’ volte: le conserve.
Come conserve intendo tutto quello che si puo’ conservare in vasi di vetro e sottovuoto: se siete abituati a pensare a salsa di pomodoro e confetture avete ragione MA E’ SOLO LA PUNTA DELL’ICEBERG!
Se seguite alcuni importanti step necessari a garantire l’igiene di quanto preparate e a garantire la giusta conservazione in modo che il tempo non pregiudichi il prodotto e non si sviluppino batteri potenzialmente pericolosissimi un mondo di preparazioni vi si schiudera’ davanti agli occhi.
Partiamo appunto dalle regole da seguire, non molte e non complesse ma fondamentali; i metodi di sterilizzazione sono due: mettere a bollire i vasi una volta riempiti e chiusi in una pentola capiente oppure invasare nei vasi pulitissimi la preparazione BOLLENTE, chiudere il vaso e metterlo a testa in giu’ per creare il sottovuoto.
Il secondo metodo è sicuramente il piu’ veloce ma se usate vasetti piccoli rischiate che il tempo di raffreddamento non sia abbastanza lungo da garantire il sottovuoto: coi coperchi appositi la verifica è comunque semplice dato che si crea un affossamento nel coperchio stesso, al centro.
In primo luogo: i vasetti di vetro, se integri e puliti, si possono riutilizzare all’infinito ma le capsule (coperchi) sarebbe opportuno cambiarli ogni volta (c’è chi non lo fa, se il coperchio è in buono stato non succede nulla e il sottovuoto si crea ugualmente ma il rischio che non si formi c’è).
I vasi di vetro devono esser lavati di fresco (anche in lavastoviglie col programma alla massima temperatura) ma perfettamente asciutti, idem le capsule.
I barattoli devono essere avvitati bene ma non troppo stretti (deve uscire l’aria durante la sterilizzazione perchè si crei il sottovuoto); nel caso una volta raffreddati si potranno stringere ulteriormente.
Una volta versato il contenuto nei vasi pulite se necessario i bordi molto bene, non devono rimanere avanzi dove andra’ posto il tappo.
Se usate il metodo a bagnomaria:
Usate una pentola larga e alta, mettete un canovaccio sul fondo e mettetene anche fra i barattoli, in questo modo, mentre l’acqua bollira’, i vetri non sbatteranno uno contro l’altro col rischio di rompersi.
Fate in modo che l’acqua copra i vasi per almeno cinque-dieci centimetri, in questo modo non dovreste aver bisogno di rabboccare a causa dell’evaporazione; nel caso aveste una pentola piu’ bassa o si rendesse comunque necessario aggiungete acqua calda.
Immergete i barattoli nell’acqua a temperatura ambiente, la sterilizzazione iniziera’ quando l’acqua comincera’ a bollire; calcolate 10-15 minuti per i vasi fino a 500 gr, 20-25 per quelli fino a 1 kg, 30-40 per quelli fino a 1,5 kg.
Passato il tempo indicato spegnete il fuoco e lasciate che tutto torni a temperatura ambiente in maniera graduale, non accelerate questo processo, magari con acqua fredda.
Una volta tiepidi togliete i vasi dall’acqua, controllate che si sia formato il sottovuoto (in caso contrario ripetere la procedura con un nuovo coperchio magari), asciugateli bene esternamente e riponeteli.
Veniamo alla parte divertente: cosa possiamo invasare?
Come gia’ detto marmellate, confetture (e qui vi invito alla fantasia e allo sperimentare abbinamenti nuovi e divertenti) e salse di pomodoro.
Ma anche sughi piu’ complessi a base di verdure, minestroni, vellutate e zuppe, addirittura impasti per torta da far cuocere in forno senza coperchio e da chiudere appena fuori dal forno per poi capovolgerli (durata 2-3 mesi).
Non possiamo non menzionare l’infinita serie di verdure sott’olio, del tonno, dei caprini con le erbe…
Possiamo dire che la cosa piu’ faticosa è cominciare e prendere la mano coi processi di preparazione e sterilizzazione, una volta preso il via in poco tempo avremo una dispensa da far invidia.
Vi serve una motivazione per iniziare?
Controllate il costo di un vasetto di sott’olio a vostra scelta, poi calcolate il costo di un vasetto, dell’olio (anche all’incirca) e della verdura e vedete se non conviene.
in ultimo, ma non per importanza, lascio una raccomandazione: se vedete che un vasetto che avete amorevolmente prodotto nel momento in cui lo andate ad aprire non fa il classico “clac”, se l’olio all’interno “frigge” ovvero fa delle bollicine, se ha un odore strano, un aspetto strano, muffe o per qualsiasi motivo non vi convince buttate via tutto senza rimpianti.
Meglio uno spreco limitato oggi che un’intossicazione domani!
Ma non demordete e continuate!
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