Una delle più belle frasi lasciateci in eredità dal compianto Tonino Guerra, a dimostrazione che l’Ottimismo è una risorsa in grado di predisporre alla capacità di considerare i dati reali e oggettivi cercando in essi la positività ma senza negare gli aspetti negativi della situazione attuale.
E’ una disposizione a spiegare gli eventi negativi come qualcosa di occasionale e ad aspettarsi risultati generalmente positivi nei diversi ambiti della propria vita.
Viceversa, il pessimismo spinge a spiegare gli eventi negativi come qualcosa di stabile e duraturo e ad aspettarsi risultati negativi nella vita.
Meccanismi psicologici che poi diventano tratti più o meno stabili della personalità di ognuno di noi e che ci portano a rispondere con decisione alla domanda: “il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto?“.
Pertanto, l’ottimismo implica la focalizzazione sugli aspetti favorevoli dell’esperienza e sostiene la speranza, il livello delle aspirazioni personali, l’impegno per ottenere risultati importanti e raggiungibili con una buona probabilità, nonché l’accettazione dei vincoli e dei limiti dell’ambiente fisico e sociale.
Come ci aiuta l’ottimismo?
E’ una risorsa che svolge importanti funzioni di adattamento e che influenza in maniera rilevante il benessere fisico e mentale, una vera e propria arte del vivere.
In termini generali, l’ottimismo rappresenta una potente dispositivo con rilevanti effetti sul piano biologico, psicologico, sociale e culturale: coinvolge infatti l’esistenza nella sua totalità ed è in grado di generare un fondamentale innalzamento del benessere soggettivo, inteso come valutazione favorevole della propria esistenza in termini sia di soddisfazione di vita sia di condotte emotive positive.
Allo stesso tempo, innalza il livello di qualità della vita.
E non sono solo belle parole con l’intento di convincere…. c’è anche una base scientifica!
A livello biologico, è stato riscontrato come l’ottimismo abbia influenze dirette sia sul sistema endocrino, collegato con la condizione di stress, tramite la produzione delle catecolamine, sia il sistema psiconeuroimmunitario, con un incremento dei leucociti e il mantenimento di adeguati livelli di interleuchine e citochine.
Al contrario, pessimismo ed emozioni negative modificano il profilo del sistema immunitario, tramite l’aumento del rilascio da parte dei globuli bianchi, di alcuni mediatori, tra cui appunto le citochine e le interleuchine-6. Queste hanno influenze sul comportamento alimentare, il ciclo sonno-veglia, il comportamento sessuale, il tono dell’umore e le prestazioni psicomotorie.
Vi è mai capitato infatti, in periodi di forte stress, di notare un calo dell’appetito o una difficoltà a dormire? La motivazione è questa!
Nei soggetti dotati di ottimismo invece, in grado cioè di rilassarsi e che provano prevalentemente emozioni positive e sostegno sociale, si osserva un contenimento di questi processi immunitari negativi che, invece, si riscontrano nei pessimisti.
È inoltre ormai evidente che la fiducia generata dall’ottimismo favorisca l’adozione di comportamenti più efficaci e più mirati per il raggiungimento di uno stato di salute desiderato, per affrontare malattie e avversità, oltre che per superare gli ostacoli, in genere.
Si può quindi sostenere che le persone ottimiste si ammalano significativamente di meno e vivono più a lungo, rispetto a chi non è ottimista, considerazione comunque confermata da molte ricerche mediche.
Come diventare ottimisti?
Non è facile essere ottimisti se non lo si è per natura eppure sarebbe così importante vivere con leggerezza e ironia, guardare al futuro con ottime speranze e possedere la capacità di non abbattersi mai (o quasi).
Secondo Seligman ottimisti o pessimisti non si nasce ma lo si diventa: l’ottimismo può essere appreso e quindi, con sollievo di tutti i pessimisti, si può imparare a diventare ottimisti. L’importante è convincersi di poter essere i registi della propria vita.
Come fare allora?
1° CONSIGLIO
E’ necessario concentrarsi sul cambiamento, dando più spazio alle potenzialità rispetto che alle difficoltà poiché le prime offrono l’energia e le idee per cancellare le seconde. Le persone pessimiste si bloccano in partenza, facendosi fermare dai problemi, ancor prima di aver tentato di realizzare i propri sogni.
2° CONSIGLIO
Liberatevi dalle parole negative: l’utilizzo di questi termini influenza la mente e lo spirito. Il bicchiere è mezzo pieno: questo non significa ignorare gli aspetti difficili della realtà ma saper valorizzare quanto di positivo ci circonda.
3° CONSIGLIO
Ricordatevi che sarebbe un peccato vivere nel ricordo di esperienze passate negative e delusioni ricevute, oppure nella paura di commettere sempre gli stessi errori: non è così! Tenete sempre a mente questo concetto.
4° CONSIGLIO
Cercate di essere felici per quello che avete e non pensare sempre a quello che vi manca. Tolstoj diceva: “la felicità non è avere ciò che si ama ma amare ciò che si ha”.
5° CONSIGLIO
Impegnatevi a curare anche l’aspetto esteriore, in primo luogo stampando un bel sorriso felice sul viso. Non sono pochi infatti gli studiosi che affermano che mostrarsi felici è di grande aiuto per diventare più ottimisti.
Il pessimismo è un atteggiamento disastroso: non ci permette di aspirare al successo, ci rovina i momenti più belli gettando un’ombra sul futuro e ci rende sgradevoli alle altre persone. Tuttavia non si tratta di una condizione scritta nel DNA: smettere di pensare sempre negativo è possibile, anzi, è doveroso.
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