Parliamo, oggi, delle proprietà delle lenticchie e analizziamo il perchè vengono considerate la carne dei poveri.
La storia di questo legume inizia molti secoli fa, tanto che le prime tracce risalgono addirittura al 7000 a.C. e sono presenti alcune testimonianze della sua esistenza addirittura nella Bibbia (parlando di Esaù e il disprezzo per la primogenitura, la tradizione Ebraica impone il pasto con le lenticchie in segno di lutto).
Come altra antica usanza i romani, con l’anno nuovo, regalavano una borsina in pelle, dove di solito si conservavano le monete, piena di lenticchie augurando così che questi legumi si potessero trasformare in denari; ancora oggi a capodanno si consuma questa pietanza con la speranza che porti fortuna nel campo economico.
Le lenticchie si coltivano in pianura ma non necessitano di un terreno particolare, serve soltanto una costante annaffiatura. Per questo facile mantenimento delle piantagioni, in periodi di povertà venivano considerate la carne dei poveri.
Ora, però, vengono considerate la carne dei furbi perché oltre una buona versatilità in cucina le proprietà delle lenticchie sono numerose:
contengono circa il 25% di proteine, il 53% di carboidrati e il 2% di oli vegetali; contengono molto fosforo, ferro, vitamine del gruppo B e sono molto povere di grassi.
Sono indicate nella prevenzione dell’arteriosclerosi poiché i grassi contenuti sono di tipo insaturo.
La grande quantità di fibra contenuta in esse le rendono importanti per la pulizia dell’organismo, per il funzionamento intestinale e mantengono sotto controllo il colesterolo.
In questo prezioso alimento è presente anche la tiamina, molto utile per il miglioramento della memoria e l’elevato contenuto di vitamina PP le rende utili per equilibrare il sistema nervoso con proprietà antidepressive e antipsicotiche.
L’unica controindicazione riguarda i soggetti iperuricemici.
In cucina si prestano a molte preparazioni ma è ideale servirle abbinate a cereali integrali, come per altri legumi.
Le qualità di lenticchie sono numerose, in Italia le più pregiate sono quelle biologiche di Castelluccio di Norcia, con il riconoscimento IGP dal 1997. Tigrate, piccole e morbide senza bisogno di ammollo prima della cottura.
Per essere consumato, questo legume va necessariamente cotto, altrimenti non risulta digeribile; è preferibile scegliere lenticchie secche per essere sicuri che non contengano coloranti o conservanti come può capitare con quelle vendute in scatola, già cotte.
Le proprietà delle lenticchie sono innumerevoli così com’è affascinante la loro storia antica.
Vale la pena, quindi, consumarle più spesso e non limitarsi al periodo delle festività.
Fonte testo: benessere.com
Fonte immagine: pixabay.com
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