Un ottimo sostituto alle proteine animali, com’è ben noto, sono i legumi ma oggi vorrei riscoprire e farvi conoscere un alimento appartenente a questa specie, ormai dimenticato: le cicerchie.
Le cicerchie sono originarie dell’Estremo Oriente e sono uno dei legumi più antichi, basta pensare che i primi segni di coltivazione risalgono al 6000 a.C., mentre i primi reperti sono del 8000 a.C.
In antichità era un alimento molto diffuso nell’Europa centro-meridionale ed amato dai Romani.
Questo legume povero cresce anche su terreni in condizioni difficili, resiste alla siccità e alle basse temperature ed è proprio questo clima a conferire un sapore particolare identificabile tra una fava ed un cece con una consistenza farinosa al palato.
La sua coltivazione con il tempo è stata quasi persa per via di una grossa mole di lavoro manuale; l’abbandono delle campagne e una vita più agiata hanno fatto si che questo legume fosse solo il ricordo di un periodo fatto di fame e stenti.
Attualmente il consumo maggiore è in Asia, Nord Africa e Sud America mentre in Italia il consumo di cicerchie, ormai ridotto al minimo, è stato rilanciato per valorizzare e per tutelare la biodiversità vegetale e ambientale di questo alimento principe nella dieta contadina del passato.
Se ne contano una ventina di specie, che vanno da quella grossa e insapore coltivata in America, come alimento bovino e quella piccola, spigolosa, con le colorazioni che variano dal grigio al marrone chiaro, che oggi finalmente possiamo ritrovare nel centro Italia: nella Toscana , nell’Abruzzo e soprattutto nelle Marche.
Questi semi sono ad alto contenuto di proteine e amidi, ricchi di vitamina B1 B2 e PP, calcio, fosforo e fibre alimentari.
Il consumo di cicerchie viene consigliato in oligoterapia nutrizionale, nei disturbi della memoria, nell’affaticamento celebrale, ottimo per studenti ed anziani.
Altra cosa importante: come altri legumi, è un alimento con pochi grassi.
Contiene, però, una sostanza tossica che, se consumata in grandi quantità e per un lungo periodo, può dare problemi all’organismo favorendo paralisi agli arti inferiori; ma solo se il consumo diventa eccessivo quindi non c’è da spaventarsi.
Le cicerchie si trovano in commercio secche, e sono da consumarsi dopo averle messe ad ammollo per molte ore in acqua salata (per togliere l’amaro), sciacquate e lessate.
Ottime da mangiare da sole, condite con olio e sale oppure nelle zuppe.
La farina può essere usata per fare pasta fresca oppure consumata come polenta.
Per concludere si può dire che questo alimento ci può far fare un salto nel tempo con il gusto, mangiando sano ed equilibrato.
Fonti: wikipedia.it – alimentipedia.it – agri-bosimano.com
Fonte per immagine: commons
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