Nell’enorme contenitore emozionale, la rabbia rappresenta l’emozione più precoce dal momento che è riscontrabile sin dai primi mesi di vita. E’ un sentimento così vasto che in esso convergono diverse sfumature: ira, collera, esasperazione nei casi in cui sia soggetta ad alterazioni, irritazione, impazienza, fastidio nel caso l’intensità sia minore.
C’è chi si arrabbia facilmente e chi invece facilmente sa arginarla. In ogni caso la rabbia è un istinto che tende ad affermare prepotentemente il proprio Io. Reprimerla continuamente significa esporsi a malesseri psicofisici che possono andare dall’emicrania alla depressione. Esprimerla sempre, se a breve termine porta ad un sollievo, a lungo termine genera conflitti interpersonali spesso anche abbastanza gravi.
Ancora una volta dunque si pone il problema di imparare a gestire correttamente una determinata emozione. Chi si altera frequentemente e per motivi banali, scarseggia della cosiddetta intelligenza emotiva che poi in senso lato fa capo alla forza del cuore (facoltà che comprende la consapevolezza dei proprio sentimenti, l’adattabilità sociale, l’empatia). I casi più frequenti di dimostrazione estrema di rabbia sarebbero riscontrabili in soggetti che da piccoli hanno avuto genitori non solo particolarmente critici, ma anche tendenti a svalutare l’autostima dei figli (che quindi sono cresciuti nel forte bisogno di ricevere conferme dagli altri).
Ovviamente è sempre più facile attribuire la colpa della nostra rabbia all’altro e difficilmente si capisce che tutto ciò fa capo ad un disagio che coviamo nella nostra interiorità. Il primo passo da fare in questi casi è divenire consapevoli del proprio vissuto emozionale, in un dialogo costante fra interno ed esterno. A questa importante “attività” si affiancherà poi quella tradizionale fisica: il movimento infatti facilita l’alleviamento della tensione.
Ascoltarsi e ascoltare la propria rabbia è un modo per scavare nel nostro Io e capire dove realmente ci sentiamo colpiti e cosa vorremmo. La rabbia, così analizzata, andrà conseguentemente scemando perché sottoposta al vaglio della razionalità, obiettivo non semplicissimo ma di certo raggiungibile con un buon lavoro su se stessi.
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