Tra l’amore e la musica c’è questa differenza: l’amore non può dare l’idea della musica, la musica può dare l’idea dell’amore.
Hector Berlioz
La musica, come il linguaggio verbale, è uno dei fondamenti della nostra civiltà.
Non meno importante di quello visivo, corporeo o verbale, è in grado di esprimere idee, concetti, sentimenti propri di ogni individuo.
Oggi quasi tutti ascoltiamo musica ma il più delle volte è un ascolto distratto dai rumori che inevitabilmente ci circondano e che spesso impediscono che il suono musicale venga “razionalizzato”, “ragionato”, non consentendoci quindi di entrare in contatto con la nostra essenza più profonda.
Trarre un beneficio profondo della musica significa saperla ascoltare, saper ricavare quelle emozioni definite UNIVERSALI ma che sono speciali per ognuno di noi.
Il rapporto con la musica è infatti molto personale: ci sono musiche che ci appartengono più di altre al punto da produrre vere e proprie sinestesie non condivisibili con altri.
Ma tutta la musica può produrre effetti fisici e soprattutto psichici tanto da contenere in sé una valenza terapeutica. Una terapia non solo individuale ma anche di gruppo poiché è arte di integrazione per eccellenza: essa stessa nasce dall’integrazione dei suoni ed è anche un’espressione per l’unione.
Come sostengono oggi gli antropologi: la musica garantisce la “sincronizzazione” dell’umore del gruppo e la coesione sociale, rendendo più stabili e forti i legami nella comunità.
La musicoterapia
La musicoterapia è una tecnica che utilizza la musica come strumento terapeutico, grazie ad un impiego razionale dell’elemento sonoro, allo scopo di promuovere il benessere dell’intera persona: corpo, mente, e spirito.
Viene impiegata in diversi campi, che spaziano da quello della salute, come prevenzione, riabilitazione e sostegno, a quello del benessere al fine di ottenere un migliore equilibrio e armonia psico-fisica.
Ogni trattamento musicoterapico è finalizzato al recupero dello sviluppo o al potenziamento della comunicazione con se stessi e con gli altri.
I principi educativi che utilizzano la musica, lontani da pregiudizi e stereotipi, non tendono ad omologare gli individui annullando le diversità ma cercano di offrire a tutti pari opportunità educative, partendo proprio dalla diversità di ciascuno.
In modo particolare, l’istituzione scolastica tende alla formazione dell’identità personale e considerando che tale concetto è strettamente collegato a quello di alterità come rapporto con gli altri, si rende necessaria la relazione sociale e quindi anche tutte quelle forme educative che la incoraggiano.
Pertanto la via educativa-didattica-formativa migliore non può che includere l’intervento musicoterapico come risorsa significativa per l’integrazione ed anche per la crescita perché il confronto con gli altri, in un periodo delicato come quello dell’età evolutiva, può favorire o al contrario inibire la costruzione dell’identità personale.
La musicoterapia riesce a creare un ambiente di apprendimento che favorisce non solo la conoscenza, l’integrazione ed il giusto utilizzo del corpo in relazione con le risposte emotive e con il pensiero ma anche e sopratutto le esperienze positive di relazione con gli altri.
In particolare il musicoterapeuta può offrire un contributo specifico nei gruppi organizzati con portatori di handicap: utilizzando il linguaggio analogico, la musica stimola fortemente le percezioni, attivando globalmente tutti i sensi.
In questo modo sono coinvolti anche gli alunni con abilità linguistiche, motorie e comunicative molto compromesse e vengono fornite loro esperienze gratificanti e utili per il recupero dei livelli di funzionalità.
Inoltre ogni comportamento musicale è legato necessariamente al comportamento degli altri e richiede pertanto processi basati sulla responsabilità e sulla cooperazione.
Un laboratorio organizzato con i criteri dell’apprendimento cooperativo stimola e facilita la costruzione di rapporti di aiuto e di amicizia tra gli alunni, creando un tessuto di accoglienza, conoscenza e solidarietà.
L’esperienza musicoterapica a scuola contribuisce a sviluppare, in particolare negli alunni diversamente abili, una motivazione positiva e trasversale nei confronti di tutto l’ambiente scolastico.
Oltre che a scuola, la musicoterapia è utilizzata con successo anche nella cura di:
- Deficit di attenzione e iperattività
- Coordinazione e sviluppo psicomotorio
- Difficoltà nei rapporti sociali
- Difficoltà nell’espressione orale e scritta
- Ritardo nello sviluppo del linguaggio
- Autismo
- Disturbo pervasivo dello sviluppo
- Sindrome di Down
- Sordità psicologica
Non sottovalutate il potere della musica che cura e guarisce, rivolgetevi ad uno psicologo per avere maggiori informazioni!
Ho scritto questo articolo con l’aiuto della Dott.ssa Giovanni Schiattarella
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