La mimosa di Teresa Mattei: il segno di un’identità uscita da un tunnel lungo anni di lotte e sacrifici.
Un universo accolto in modo molto graduale e non sempre con il benestare di tutti.
Questa è la storia di una donna caparbia, che non ha mai abbassato la testa di fronte a un sistema totalitario in cui neanche gli uomini avevano il diritto di parlare, figurarsi una donna.
Teresa Mattei, meglio conosciuta come “partigiana Chicchi“, questo il suo soprannome, nacque a Genova nel 1921 e ha speso la sua vita nei valori più sacri: la libertà.
Un’ideologia ben salda e un’indole assai ribelle hanno fatto sì che nel 1938,non solo venisse espulsa da tutte le scuole d’Italia per le parole non poco dolci, spese nei confronti del regime fascista, ma soprattutto per la sua partecipazione al rapimento e alla successiva morte dell’allora Ministro della Cultura, Giovanni Gentile.
Nel 1946 si candidò con il Partito Comunista d’Italia per le elezioni dell’Assemblea Costituente e fu la più giovane eletta;si è occupata di cinematografia e anche di diritti dell’infanzia dal 1966, fondando la Cooperativa di Monte Olimpino, e più tardi poi,una lega per i diritti dei bambini alla comunicazione insieme a Bruno Munari (artista e designer milanese) e a Marcello Piccardo (film-maker).
La mimosa di Teresa Mattei non significa però solo antifascismo. Ha dato il suo totale impegno politico e sociale, contribuendo non solo a dare una vera identità a uno Stato e un popolo ancora confuso e a pezzi,ma a garantirne l’unicità e ciò si è riflesso nel cambiamento della collettività nei confronti dell’emancipazione delle donne.
Un’idea la sua, non solo come “la mimosa di Teresa Mattei”. Nel 1943 ha dato vita infatti, all’ U.D.I. (Unione Donne Italiane) che si propone di supportare l’universo donna con incontri,dibattiti e proposte (non a caso è promotrice della legge sul femminicidio).
Pare che che Luigi Longo (segretario del PCI) avesse scelto la violetta per festeggiare la giornata dell’ 8 marzo.
La mimosa di Teresa Mattei(e di Rita Montagnana,ndr)invece,fu considerata più adatta a festeggiare una giornata così importante. alle campagne.Un bel fiore,povero ma così unito,così come vuole un’antica leggenda cinese.
E’ una conquista la mimosa di Teresa Mattei. Nostra sì, ma regalataci dal coraggio di una grande donna.
Teresa Mattei é stata l’ultima delle costituenti ancora in vita.
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