La mangiatrice di unghie

Ho ceduto. In questi giorni ho ceduto e l’ho comprato. Ho acquistato uno smalto lillà.

Per me è stato entusiasmante e da brividi nemmeno un pazzo mi avesse fatto fare il giro della morte a 765 km l’ora. Io, che quando mi sento audace sfoggio uno smalto color carne morta.

Che poi a me piacciono le unghie lunghe e laccate, e me le tingerei anche. A trovarle.

Perché io me le mangio, e con gusto anche. Mettimi un film giallo alla tivù poi vedi che attività manducatoria che ti c’ho. Più sale l’ansia, più sgranocchio. E anche quando so già la risposta (tipo che l’assassino è il maggiordomo) io se non sto attenta arrivo alla prima falange.

E pensare che da ragazza le portavo le unghie lunghe e cambiavo colore a seconda del mio stato d’animo. Me lo spalmavo scuro (e ancora non andavano di moda gli emo) quando ero un po’ arrabbiata col mondo, quella fase che da giovane conosciamo tutte, no? Il problema è che me lo davo così bene che sembrava mi avessero preso a martellate le dita.

Poi rosso. Ma durava poco poco, perché i miei guardavano le mie mani e dicevano “Rosso? Lo sai quali sono le signorine che portano lo smalto rosso su unghie lunghe?” Anni ’80 che ci vogliamo fare.

Poi rosa. Che mi piaceva un sacco, con un tocco di trasparente all’ultimo. Diventavano così carine!

Cioè la sinistra era carina, la mano destra un po’ meno perché io non sono mancina. E questa cosa mi è rimasta pure ora. La destra fa la manicure alla sinistra, ma la sinistra se ne fotte e fa un gran pasticcio.

Insomma, io portavo le unghie lunghe. A a quei tempi (sembro mia nonna!) non c’erano tutte le tecniche bellissime che ci sono adesso per renderle belle e alla moda. Ora le puoi intonare pure alle scarpe e alla borsetta. In quegli anni era già tanto se le potevi abbinare all’ombretto. Chissà cosa avrei inventato se avessi avuto a disposizione tutti i prodotti per la nail art.

Adesso è impossibile. Ho un tipo di lavoro che non mi permette di portarle lunghe, un tipo di vita (sono amante del bricolage, ve l’ho mai detto?) che non si confà a una manicure perfetta.

Tipo: avete mai visto una con il french che usa la pialla, il martello, il rullo e la colla a caldo a mani nude? (i guanti da lavoro: questi sconosciuti). L’avete vista? Se sì ed ha sempre le mani perfette e in ordine, mandatemela qui che mi faccio insegnare come si fa. Io non ci riesco.

Fatto sta che l’altro giorno mi sono lasciata tentare dai colori pastello. Anche se quast’anno pare che vadano di moda i colori fluorescenti, io ho optato per un color lavanda, anche piuttosto sbiadito.

L’ho messo sulle mie unghiette e…oddio, sembra che mi manchi l’ossigeno. Avete presente quando uno sviene e le dita diventano violacee? Paro paro.

L’effetto, a dire la verità, non è bellissimo, ma penso sia a causa della lunghezza delle mie unghie. Anzi alla non lunghezza.

Invece due settimane fa mi sono fatta fare le unghie da chi se ne intende parecchio. Una dodicenne. Che impara le tecniche su You Tube. Mi ci ha disegnato una cosa artistica, bellissima, molto alla moda: delle coccinelle. Avevo dieci coccinelle per le mani che sembravano vere. Roba che i vicini me le venivano a toccare sperando in una botta di fortuna. Poi, gli stessi vicini, mi hanno preso in giro per la settimana successiva, ma son dettagli.

Che poi, per carità, io me le mangerò anche, ma anche quando le voglio far crescere sono leeeeente. Ma leeeenteeee. Cioè, mi passa la voglia. Io le ricatto, le minaccio e loro nulla. Faranno mezzo millimetro al mese e visto che non le curo pigliano anche una brutta piega, ste maledette.

Insomma, ho perso le speranze.

Ma da oggi almeno sono colorate di lillà. Che minimo quest’anno non va nemmeno di moda, me lo sento.

Voi amate farvi la manicure?

Amate pitturarvi le unghie come un artista geniale?

O siete come me, con le unghie pratiche, corte e tozze come un carpentiere?

Aspetto i vostri commenti e qualcuna mi dica almeno che il color lavanda va di moda.

Se mi dite che quest’anno va il verde, piglio la boccettina e la scaravento dalla finestra.

I vicini sono avvertiti.

Simo – acasadisimo.blogspot.it