Isabel Allende, nata il 2 agosto del 1942 a Lima (Perù), è una delle scrittrici contemporanee più amate del mondo.
Abbandonata da piccolissima dal padre (aveva solo 3 anni), Isabel si trasferisce in Cile con la famiglia. Qui avrà la possibilità di vivere come una normale bambina, in una famiglia tranquilla, amata e coccolata da tutti.
Grazie al cugino del padre, Salvador Allende, Isabelle ha anche una figura paterna vicino: sarà infatti Salvador, futuro presidente cileno, ad occuparsi di lei e dei suoi fratelli, facendoli vivere in un ambiente economicamente stabile ed agiato. È proprio in questi anni che la piccola scrittrice inizia ad appassionarsi ai libri e alla scrittura, grazie alla fornita biblioteca del nonno, che lascia la nipote libera di girare e leggere tutto ciò che desidera.
Nel 1956, quando Isabel ha 14 anni, la madre si risposa con un diplomatico, costringendo l’intera famiglia a frequenti spostamenti in tutto il mondo. Questi lunghi viaggi le permetteranno di scoprire letture e libri diversi dai soliti, con autori europei ed orientali, che la colpiscono nel profondo, lasciando una traccia nella sua memoria.
Nel 1962, dopo anni di viaggio, la famiglia torna in Cile, dove Isabel inizia a lavorare in un ufficio della FAO. Poco dopo deciderà di sposarsi con Miguel Frìas, con cui farà due figli. In questi anni, la scrittrice si avvicinerà molto al giornalismo e al mondo dello spettacolo, per il quale lavorerà anche in tv, conducendo un programma di attualità.
Tv e giornalismo sono le sue attività principali: in alcuni giorni conduce il programma, in altri scrive articoli per molte testate giornalistiche, tenendo anche rubriche in diversi settimanali femminili ed ottenendo un grande successo tra i lettori: gli anni ’60 saranno gli anni di maggior successo giornalistico per Isabel.
Presto, però, il destino le riserva una brutta sorpresa. Nel settembre del 1973 il Generale Augusto Pinochet attua un colpo di stato in Cile, in cui perde la vita Salvador Allende. Ancora oggi le cause della sua morte non sono chiare: ufficialmente, il presidente Allende risulta essere un suicida, ma sono molte le controversie legate a questa vicenda. La morte di Salvador spinge Isabel a dar voce alla propria passione politica, con rabbia e sofferenza.
In questi anni, si occuperà di aiutare i rifugiati politici del regime, soccorrendoli e dando loro un rifugio. Il regime le concederà solo di lavorare in tv, ma Isabel, spinta dalla passione e dalla rabbia, deciderà di abbandonare il Cile e trasferirsi in Venezuela, dove, insieme al marito e ai figli, vivrà per circa 13 anni, riprendendo il suo lavoro di giornalista.
La rabbia, il dolore e la passione confluiscono, in questi anni, nel suo primo meraviglioso romanzo, “La casa degli spiriti, pubblicato nel 1982 dopo mesi di rifiuti dalle case editrici (a causa delle pressioni politiche). Vorrei dedicare qualche riga a questo romanzo, anche se credo che ogni parola sia superflua. “La casa degli spiriti” è in assoluto uno dei miei capolavori preferiti, nel senso che, tra i molti libri che ho letto, è nel podio dei migliori in assoluto. Non si può descrivere questo romanzo, non esistono le parole giuste. Ne ho solo una, per voi: leggetelo! Fatelo, non ve ne pentirete!
Ma torniamo ad Isabel. Questo suo primo romanzo infiamma subito l’opinione pubblica e in pochissimo tempo la Allende diventa famosa in tutto il mondo, compresa Europa e America del nord. Il libro viene tradotto in molte lingue e inizia un periodo d’oro per la scrittrice, che darà sfogo alla propria fantasia, scrivendo romanzi senza eguali. Ecco una breve lista di quelli che considero i migliori in assoluto:
- La casa degli spiriti (1982)
- D’amore e ombra (1984)
- Eva Luna (1985)
- Paula (1994)
- Ritratto in seppia (2001)
- La città delle bestie (2002)
- Inés dell’anima mia (2006)
Sono anni di successi e di romanzi apprezzati in tutto il mondo. La mia è una lista del tutto personale, vi invito a compilarne una tutta vostra, sarei felice di poter avere il vostro parere!
A 45 anni Isabel divorzia dal primo marito, per poi sposarsi ancora, nel 1988, con William Gordon. Nel 1991 la figlia Paula, a soli 28 anni, si ammala gravemente ed entra in coma: in questi anni, Isabel non lascerà mai il suo capezzale. La morte di Paula avviene nel 1992 e darà vita all’omonimo romanzo.
La sua carriera di scrittrice è ben salda ancora oggi: nel 2010 Isabel ha ricevuto il premio Nazionale cileno per la Letteratura. La sua forza e la sua passione l’hanno resa il simbolo di moltissime donne. Un dolore così grande come la perdita di un figlio sembra essere impossibile da superare. Forse, la Allende è riuscita a farlo solo grazie alle sue passioni. Ha succhiato la vita e la forza dalla scrittura e ha riversato tutto il suo dolore nei suoi romanzi.
Quello che voglio dire a tutti voi che leggete è questo: prendetevi del tempo e dedicatelo alla lettura. E in questo tempo, inserite anche Isabel Allende. Una Grande Donna che ha dato vita a romanzi meravigliosi!
Beatrice
Fonte foto: www.ted.com
Fonte biografia: www.isabelallende.it
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