Un momento della vita che risveglia sempre dubbi, domande, commenti e critiche è quello in cui ci si accinge a percorrere il tragitto verso le nozze: che sia l’attraversamento della navata di una chiesa o di una sala municipale, come superare questo percorso senza inciampare in infrazioni al galateo?
Prima della cerimonia: pianificazione ed inviti
Non c’è bisogno di arrivare al gran giorno per compiere i primi passi falsi: già mentre creiamo il nostro matrimonio ideale ci sono cose a cui prestare attenzione. Prima tra tutte, a mio giudizio, è la misura: se in passato le nozze erano un momento spesso unico nella vita per fare sfoggio di ricchezze (che le si avesse o meno, con conseguenze anche drammatiche di famiglie indebitate pur di mettere in scena sposalizi ben oltre le loro possibilità reali), il galateo sconsiglia gli eccessi qualunque sia la vostra condizione economica. Insomma, mettetevi il cuore in pace, care bridezillas: ricevimenti ed abiti faraonici non sono né mai saranno chic ed eleganti! Questo vale per qualsiasi tipo di cerimonia, sia che scegliate il matrimonio religioso o quello civile.
Quindi la prima domanda è: quanti ospiti invitare?
Ovviamente grossa parte della decisione dipenderà dal budget disponibile, ma una volta fatta una scelta bisognerà attenercisi: sia che scegliate un matrimonio in formato ridotto, per pochi parenti stretti (gli amici veri capiranno, e sicuramente troverete un’occasione informale per festeggiare la vostra unione), sia che scegliate il ricevimento in cui includere tutti-ma-tutti (e allora non potrete tralasciare proprio nessuno, inclusa la collega ficcanaso e la cugina antipatica). Non è più un obbligo presentarsi accompagnati ad un matrimonio, nè lo è sempre per gli sposi includere il ”più uno” nell’invito per gli amici non sposati.
Ricordatevi pero’ che se ci sono coppie informali che si frequentano da tempo o se la “persona importante” dell’amico/a ha già conosciuto gli sposi, allora l’invito doppio diventa importante.
Come invitarli? Qui non c’è dubbio: anche se siamo nell’era di internet gli inviti non si spediscono via mail, ma ci vuole proprio la partecipazione, scelta con cura e stampata per tempo, recapitata via posta uno o due mesi prima dell’evento e rigorosamente indirizzata a mano.
Attenzione al contenuto della busta: la partecipazione con l’indicazione della data e luogo della cerimonia può essere inviata a tutte le persone con cui volete condividere questa bella notizia, e non implica l’invito anche al ricevimento di nozze. Per colore che vorrete invitare anche ai festeggiamenti successivi, aggiungerete anche un secondo cartoncino con l’indicazione del luogo del rinfresco.
Null’altro? No, null’altro. Se stavate pensando all’indicazione della lista nozze, fate marcia indietro e cospargetevi il capo di cenere! E’ vero che tanti lo fanno, ma questo non fa diventare elegante inserire l’indicazione della lista nozze/agenzia di viaggi/coordinate bancarie nella partecipazione di nozze. Come fare a comunicare i vostri desideri, quindi? Molto probabilmente sarà una delle prime domande che si faranno anche gli invitati, e quindi potrete tranquillamente affidarvi al passaparola (tramite genitori, parenti, testimoni, amici intimi) o alle loro richieste dirette!
Il gran giorno: preparazione e cerimonia
E’ arrivato il gran giorno ed è tempo di prepararsi: che siate spose fai-da-te o che vi afidiate alle mani dei professionisti, ricordate che le vostre richieste devono sempre essere all’insegna della naturalezza e della semplicità: la sposa di bon ton deve essere fresca e radiosa, con un trucco che esalta la sua fisionomia senza eccessi e stravaganze.
Adeguatevi allo stile della cerimonia senza stravolgere il vostro stile personale (non dovete sembrare “in maschera”) e soprattutto, visto che parliamo di bon ton, non lasciatevi andare a comportamenti da diva isterica: è vero che è un giorno speciale ed emozionante, ma lo dovete comunque affrontare con classe e compostezza.
Sistemato trucco e parrucco, parliamo di vestizione ed accessori:anche in questo caso, “less is more”. No assoluto agli orologi, sconsigliati i bracciali, e soprattutto niente anelli: al momento dello scambio delle fedi le vostre mani debbono essere nude! (L’anello di fidanzamento potrete tornare ad indossarlo a cerimonia finita)
Per le indicazioni sull’abito, le esperte di moda sapranno darvi i consigli migliori – quello riguardante il bon ton è solo di non cedere ad alcun eccesso di tendenza o presunta tale; anche se non sono strettamente collegati al galateo, ricordatevi però i cinque “indispensabili” della sposa:
-una cosa vecchia, per simboleggiare il passato che portate con voi
-una cosa nuova, per simboleggiare la nuova vita che inizia
-una cosa prestata (spesso da una testimone o migliore amica), che simboleggia le persone care che vi accompagneranno anche nella via matrimoniale
-una cosa regalata, che simboleggia l’affetto di chi vi circonda
-una cosa blu (spesso una giarrettiera), che simboleggia la purezza e sincerità con cui la sposa si affaccia al matrimonio.
Pronte? E’ tempo allora di recarsi sul luogo della cerimonia.
Come si gestisce l’ingresso degli sposi? Il galateo e la tradizione ci forniscono diverse soluzioni per la processione di ingresso, ma iniziamo da quella più diffusa: il corteo tradizionale.
La formula più classica prevede che lo sposo aspetti la sposa all’altare o al banco comunale posizionato a destra, con la madre a fianco o, in assenza, con la parente donna più vicina. La sposa fa il suo ingresso porgendo il braccio destro al padre, o al parente maschio più prossimo. Il padre della sposa consegna simbolicamente la figlia al futuro genero e prende posto sulla seduta immediatamente alla sinistra con la relativa consorte, così come la madre dello sposo prende posto sulla destra con il relativo consorte.
Meno usata la formula del corteo doppio, che vede l’inizio della cerimonia con l’ingresso dello sposo che sfila accompagnato dalla madre, ma non preceduto o seguito da paggetti o damigelle che incorniceranno, invece, l’ingresso della sposa al braccio del padre. L’incontro e il saluto degli sposi avverrà all’interno. Questo corteo d’ingresso è detto “doppio” perché la sposo e la sposa entrano con due diversi cortei, sottolineati anche da due diverse marce nuziali.
Ma non è solo all’altare che gli sposi si possono incontrare. Una versione degli ingressi nuziale prevede che lo sposo attenda la sposa sul sagrato (o fuori della sala comunale) e lì le porga il bouquet di nozze (che altrimenti le va recapitato a casa da una terza persona, prima che lei esca). In questo caso attraverseranno assieme la navata/corridoio, simboleggiando il fidanzamento e l’inizio del percorso che li ha portati verso il matrimonio.
Esiste anche una variante che prevede l’incontro degli sposi a metà strada: lo sposo attende la sposa a metà navata/corridoio, mentre lei percorre la prima parte del percorso al braccio del padre; il passaggio della sposa dal padre al futuro marito avviene così non fuori, ma nemmeno all’altare: vivono assieme l’emozione di effettare questi ultimi metri l’una al fianco dell’altro: voi quale versione preferite?
Inizia ora il rito… e termina questa puntata! Ci ritroveremo all’uscita dalla cerimonia, per accompagnare i nostri sposi fino al ricevimento… ed oltre!
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