E’ naturalmente ovvio che una donna davvero elegante deve essere tale sotto ogni aspetto.
Una voce da pescivendola o un’andatura traballante possono distruggere l’effetto di un abbigliamento di assoluta perfezione.
Madame Geneviève Antoine Dariaux
Dell’importanza del comportamento educato in pubblico abbiamo già parlato, e questa citazione vuole solo essere un promemoria per non dimenticarsene: anche il look più perfetto e curato può essere reso inutile da un modo di fare non ugualmente attento. Detto questo, oggi proprio all’aspetto esteriore ci vogliamo dedicare: esiste un galateo del look? Cosa è educato ed elegante nelle nostre scelte di trucco ed abbigliamento? E domanda ancora più cruciale: è elegante seguire la moda?
Iniziamo da quest’ultima domanda con una risposta secca: non proprio!
La moda cambia continuamente, gli stilisti costruiscono capolavori (veri o presunti) perfetti per le meravigliose mannequin che ce li propongono… ma non è detto che questi poi si adatto a noi, e alla vita lontano dalle passerelle! Molti look sono estremi ed estrosi, e mal si sposano con la nostra realtà.
Seguire i dettami della moda ciecamente, essere al passo con i trend senza applicare il filtro del giudizio personale non è davvero cosa raffinata ed elegante! Il nostro abbigliamento deve in primis tenere conto di noi, del nostro fisico, della nostra età, del nostro ruolo od occupazione: tutto deve essere intonato.
Come non sono eleganti le quindicenni vestite da donne provocanti, così non lo sono le quarantenni che non adeguano il loro guardaroba da teenager al tempo che nel mentre le ha trasformate in splendide donne adulte. Non sono eleganti i vestiti che se anche rispondono agli ultimi dettami della moda, mortificano il fisico di chi li indossa, evidenziando ogni minimo difetto senza valorizzare i punti di forza.
Con questo non si vuol certo dire che la moda sia da ignorare – tutt’altro! – ma solo che è veramente elegante solo colei che sa sviluppare un proprio stile personale, che potrà di volta in volta arricchire con dettagli carpiti alle passerelle, pur rimanendo fedele a sé stessa e a quello che realmente la valorizza, la rende bella e sicura di sé.
Come già detto negli articoli precedenti, il galateo si riconferma innanzitutto un manuale pratico, che ci invita a tener conto della situazione (è chiaro a tutti che diversi avvenimenti e luoghi richiedono abbigliamento diverso – non si vedono certo abiti di haute couture sfilare per le corsie del supermercato!), modulando il nostro aspetto di conseguenza.
Un tempo, le regole erano anche più ferree: abiti da mattino, pomeriggio, aperitivo, cena, sera… una dama poteva arrivare a molteplici cambi d’abito al giorno per rispettare le regole del bon ton.
Mai nero di mattina, ma sì al marrone prima di pranzo; Un abito scollato per cena, ma accollato per l’aperitivo. Un abito lungo ma non di velluto per il teatro, ed il soprabito leggero da mezza stagione che non sia blu, se si vuole portarlo in autunno oltre che in primavera. Di pomeriggio, un soprabito solo se di tinta brillante. Questi sono solo alcuni dei dettami elencati da Madame Dariaux per il “guardaroba ideale della donna elegante”, nel libro che abbiamo citato all’inizio.
Ma esistono ancora queste regole? Il galateo, proprio in quanto per sua natura manuale pratico, si evolve ed adatta ai tempi, e le regole diventano più flessibili ed accomodanti: in molti casi, ad esempio un semplice cambio di accessori (e magari un ritocco al trucco!) ci trasportano agevolmente dal giorno alla notte.
Più che regole dettagliate, quindi, cerchiamo di identificare delle parole chiave per il bon ton del look di oggi:
- ADATTO. A noi, a quello che siamo, facciamo, e a dove andiamo. L’abbigliamento deve valorizzare noi e il nostro fisico, per cui se un trend in voga non ci favorisce, è semplicemente da scartare per noi. Un abbigliamento ideale non deve evidenziare difetti fisici e forme imperfette, ma valorizzare i nostri punti di forza con classe. Allo stesso modo, oltre che a noi, l’abbigliamento deve essere adatto alla situazione: in ufficio o a scuola ci è chiaramente richiesto un look diverso da quanto potremmo indossare a un party e sarebbe un insulto al bon ton contravvenire q questa regola!
- MISURATO. Nel senso letterale del termine: i nostri abiti devono essere di una taglia consona al nostro fisico. Così come sono tristi e mortificanti gli abiti troppo stretti su un fisico morbido, perché trasformano le curve voluttuose in un terrificante effetto insaccato, così sono sbagliati i vestiti extra extra large sulle più snelle, che diventano subito tristi e scarne stampelle appendiabiti. Occhio quindi alla taglia, alle lunghezze degli orli (quanti centimetri si perdono o si guadagnano con la gonna che cade nel punto perfetto!), l’altezza di vita e maniche… possono fare o disfare un look!
- MODESTO. Non vogliamo spingere look monacali, ma se chi ci passa a fianco è nella posizione di giudicare a colpo d’occhio il disegno del nostro reggiseno, o domandarsi se uscendo non abbiamo dimenticato di indossare, che so, una gonna o dei pantaloni perché il nostro abito è fondamentalmente una maglietta… il problema è evidente, non vi pare? Tanta esibizione di pelle non sarà mai elegante, nemmeno per le fortunate con un fisico tale da poterlo sfoggiare senza imbarazzi (che spesso non sono proprio le stesse che lo fanno, il che è doppiamente imbarazzante).
- BILANCIATO. Come in tutte le cose, l’equilibrio è un fattore chiave per creare una composizione armoniosa. Se indossiamo un abito vistoso nei dettagli o nei tessuti, evitiamo l’overdose di accessori per sfuggire l’effetto “albero di natale”; e viceversa, un abito minimale, da solo un po’ triste ed impersonale, diventerà subito interessante e raffinato se valorizzato dalla giusta scelta di accessori.
- PERSONALE. Riprodurre fino all’ultimo dettaglio un manichino nella vetrina del propri stilista preferito non è necessariamente una via per l’eleganza e il buon gusto; se lo stile non ci è proprio, se nulla di noi traspare dalle nostre scelte, diventiamo poco più di un manichino vivente: l’abito indossa noi e non viceversa – e questa non è certo eleganza.
- DISCRETO. Poche cose sono più volgari dell’eccessiva ostentazione di marchi e lusso. Anche il pezzo più pregiato – che sia un gioiello, un abito, una borsa, un paio di scarpe – se è esibito con ostentazione, sottolineandone il valore (cosa del tutto superflua, visto che chi è in grado di apprezzarlo non ha bisogno che gli venga indicato, e chi non lo conosce, non lo apprezzerà a fondo) diventa di poco gusto e maleducato. I pezzi pregiati vanno incorporati nel look con discrezione ed eleganza, non urlati sguaiatamente al mondo.
Un’ultima parola da dedicare all’accessorio più importante di una donna: il suo make up!
Tutti questi principi valgono anche per il trucco che scegliamo di applicare sul nostro viso: come un vestito deve valorizzarci ed inserirci al meglio nella situazione che viviamo, così anche il nostro make up deve essere intonato ai nostri lineamenti e colori, e al momento che stiamo vivendo.
Come per la moda, non è detto che i trend ben si sposino con le nostre caratteristiche, e solo l’esperienza (o il consiglio di un’esperta) ci dirà cosa adottare e cosa no. Capisaldi che non tramonteranno mai per un trucco elegante? Una pelle ben curata, una base uniforme e levigata della tonalità perfetta del nostro incarnato; labbra ben idratate e morbide; sopracciglia curate e disegnate con naturalezza. Su questa tela potrete applicare il trucco preferito e più adatto… ma anche uscire così, e sarete ugualmente belle ed eleganti!
E voi? Quali sono le vostre regole irrinunciabili din fatto di look? O i peccati più gravi che avete visto commettere?
Citazione di: Geneviève Antoine Dariaux – Guida all’ eleganza – Ed Mondadori, 2005
PallinoGirl
Michel dice
Scusi, io ha 32 anni, sono sposata e a volte vado in giro vestita da
ragazza provocante.Non ci vedo nulla di male, sono alta, magrissima, ma non scheletrica, e il mio seno non ha nulla da invidiare a quello di miss mondo!!!!!!
Brutto è quando donne veramente brutte e goffe, indossano gonne cortissime, come le mie e tacchi che non sanno portare. Che schifezza!!!!!!!!!!!!!!!!!!