Con la bella stagione torna la voglia di uscire di casa e scoprire le bellezze del nostro paese: niente di più facile di ritrovarsi tutto ad un tratto in fila per l’ingresso ad un museo, in giro per le città, in fila indiana ad inseguire una guida armata di ombrellino e bandiera come paperelle in coda a mamma papera. Purtroppo la vicinanza forzata ad altri umani, combinata con un eccessivo senso di libertà dato dal clima vacanziero, spesso generano comportamenti al limite dell’educazione e del buon senso.
Per esempio, parliamo degli orari. Se c’è un orario di ritrovo per accedere a una mostra, a una visita, ad un luogo od evento, solo catastrofi naturali e sconvolgimenti geotellurici sono una buona scusa per non rispettarlo: basta organizzarsi e tenere d’occhio l’orologio. Ritardare un gruppo intero, causando ansia e stress alla malcapitata guida che vi attenderà fino all’ultimo secondo possibile non è certo un buon inizio!
Può darsi che per accedere alla visita programmata dobbiate presentare un biglietto, o una conferma d’ordine per ritirare il suddetto tagliando dalla guida: preparatelo in un posto ragionevolmente raggiungibile! Stallare il gruppo di cui sopra mentre cercate disperatamente di recuperare il suddetto papiro in una borsa che per capienza ed affollamento farebbe allibire Mary Poppins è, di nuovo, cosa poco garbata.
Ammettiamo che sia andato tutto liscio e stiamo ammirando quadri, statue, monumenti, mostre o qualsiasi cosa fosse nel nostro itinerario: se avete portato con voi la prole, ci si aspetta che siate in grado di controllarne gli schiamazzi. “Eh, son bimbi” non è una buona risposta mentre io cerco di godermi il Cenacolo Vinciano ed il piccolo Gianmario strilla come un’aquila assassina cercando di arrampicarsi su una parete liscia in modalità poltergeist. No. Forse era il caso di lasciarlo a casa (o con un esorcista), ma ormai che c’è, è vostro compito mantenerne il comportamento entro i limiti dell’educazione.
Non sono solo i bambini gli unici disturbatori, anzi… in testa alla classifica metterei gli adulti saccenti con velleità polemiche – per intenderci, quelli che bombardano di domande la povera guida solo perchè vogliono sentirsi dire esattamente quello che loro ritengono sia l’unica risposta possibile, e cercano di coglierla in fallo con le loro teorie anche bislacche e confuse. Ho pagato un biglietto per ascoltare una spiegazione competente e professionale, e quella vorrei sentire: se nominate gli Illuminati, la massoneria, Dan Brown o gli alieni, io scappo a chiamare Adam Kadmon.
Parliamo di accessori? A parte la borsa rubata a Mary Poppins già discussa, anche il resto dell’abbigliamento va scelto con cautela; si prevede una lunga camminata? Perchè, mi chiedo io, perchè indossate quei tacchi vertiginosi?! Stiamo per entrare in una chiesa? Microshorts e canotta non vi garantiranno l’accesso a meno che non abbiate altri indumenti con cui riacquistare una parvenza di dignità e rispetto per il luogo. Ci sono 10 gradi e quasi nevica? Forse un cappottino potevate anche portarlo, a meno che non vogliate lanciare una moda con quel bel colorito bluastro. Insomma: più che bon ton sarebbe buonsenso, ma se le vostre scelte scellerate diventano un peso per il gruppo… dovete rivedere un pò le vostre priorità.
Come al solito ci confermiamo: l’educazione ed il buon senso vanno a braccetto e sostengono a vicenda. E voi, che tipo di turista siete?
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