Sono arrivate le tanto sospirate vacanze, e mentre noi ci accingiamo a partire…. ricordiamoci però che il bon ton non va in vacanza… o se preferite, ci va, ma al nostro fianco, per impedirci di dare brutti spettacoli sotto l’ombrellone!
Troppo spesso in riva al mare (ma anche in montagna ed in città!) si assistono a scene che fanno rizzare in testa i capelli ai fedeli della buona educazione: urla, schiamazzi, invasione dello spazio personale, rumori molesti, cellulari invadenti, odorosi e luculliani pranzi, sfilate di moda quantomeno discutibili e poco rispetto per gli altri possono presto farla da padrone.
Ma quali sono i peggiori colpevoli?
1) Il telefonino
Lo so che mi avete sentito parlar male di questo accessorio già svariate volte, ma questo utilissimo mezzo di comunicazione è sottoposto dall’italiano medio a ripetuti abusi che lo rendono uno strumento di offesa formidabile. Non vi invito a lasciarlo a casa (io stessa non sarei in grado di farlo!), ma usatelo con giudizio! No alle suonerie a tutto volume, cercate di tenerle più basse possibile o meglio ancora con la sola vibrazione. No alle conversazioni urlate e strillate: se ricevete (o effettuate) una chiamata cercate di spostarvi dal lettino-che-confina-con-quello-del-vicino, allontanatevi di qualche passo e limitate il tono della voce nella vostra chiamata, che sarà il più breve possibile. Al ragioniere della sdraio di fianco, vi posso assicurare, non interessa come sta la zia Giuseppina. Non c’è bisogno che ne sia informato.
2) Musica a tutto volume
Non hanno mica inventato per nulla gli auricolari, vero? Il vostro vicino, oltre a non condividere il vostro gusto musicale, potrebbe anche semplicemente volersi godere in pace il suo riposino all’ombra… e voi non avete il diritto di negarglielo. Per cui limitate l’inquinamento acustico con un paio di cuffie o auricolari, e godetevi in solitudine la vostra hit preferita
3) Urla e schiamazzi
Iniziate ad intravedere un fil rouge nel mio elenco? Ebbene sì, uno dei fattori principali nella classifica delle offese da spiaggia è di carattere acustico. Vale per i grandi ed i loro pettegolezzi (a meno che per professione non siate dei divulgatori di gossip circondati d aun pubblico che pende dalle vostre labbra), vale per i più piccoli che dovrebbero essere educati al trattenersi dai giochi più rumorosi e fastidiosi. Sì ai giochi e al divertimento, ma non c’è bisogno di strillare come sirene impazzite. Per quel che riguarda i piccoli, è un grande test d’educazione per i genitori: sapranno trasmettere loro queste semplici regole? Sapranno richiamarli all’ordine e domare i loro capricci senza scatenare urla e strilli degni di un film horro?
4) Giochi e sport estivi
In spiaggia vien voglia anche di giocare, correre, muoversi… ben venga se vi trovate in una struttura con uno spazio adeguato allestito allo scopo. Altrimenti, ricordatevi sempre che la vostra libertà di movimento termina a una distanza di sicurezza dalla signora che si sta crogiolando al sole sulla sua sdraio. Quindi no ai palloni volanti, frisbee a un tiro dall’ombrellone, racchettoni senza controllo e docce di sabbia improvvisate. Abbiate riguardo per gli altri anche in acqua: no a schizzi molesti, corse con divisione delle acque in stile Mosè, e soprattutto lontani dalla riva con barche, acquascooter (pericolosi per i bagnanti) e natanti vari ed assortiti!
6) Lo spazio
Lo spazio diventa un problema quando non c’è! Cercate di lasciare un minimo spazio libero tra voi ed i vostri vicini se state stendendo teli ed asciugamani, e non spostate sdraio e lettini a carpire ombra dal vostro vicino (che giustamente la vorrebbe per sé). Anche verso la riva, abbiate considerazione di chi vorrebbe raggiungerlo il mare, e non create sbarramenti di corpi che intrappolano gli altri bagnanti lontano dai flutti.
Allo stesso modo, mentre vi spostate, evitate di saltellare sui teli altrui “perché la sabbia è calda”, rischiando di colpire anche i proprietari di suddetti teli o quantomeno di riempirli di sabbia: gli altri non son qui per farvi da tappetino antiscottature, quindi rispettate il loro spazio!
7) La battigia
Entrate in acqua tranquillamente, senza creare spruzzi che inondino chi vi sta intorno, e senza ricreare una brutta imitazione di una mandria di bufali inferociti che si avvicinano all’acqua sfuggendo ai predatori.
No ai tuffi acrobatici in entrata, le gare di spanciata, le imitazioni dei duetti di nuoto sincronizzato o le partite di pallanuoto a portata di riva: oltre a farvi male, potreste anche arrecare danno agli altri!
Se optate per una rilassante passeggiata con le onde che vi lambiscono le caviglie, non trasformatela in una passerella per il vostro microminitanga, e neppure in una corsa olimpica che travolge chiunque si trovi sulla vostra strada. Il rispetto per lo spazio e l’occhio altrui la fanno ancora da padroni!
8) L’abbigliamento
Solo perché la quantità di stoffa indossata cala drasticamente una volta giunti sulla spiaggia, questo non vuol dire che gli orrori e le gaffes diminuiscano allo stesso modo!
La prima raccomandazione è… l’autocritica. Se non vi fa piacere vedere qualcosa davanti allo specchio (a scelta: il seno che straborda, il costume che stringe, il tanga che scompare, il colore che vi abbaglia, etc etc) è praticamente certo che non farebbe piacere nemmeno ai vostri vicini. Per cui… scegliete qualcosa che vi valorizzi con classe!
No anche ai tacchi alti che affondano nella sabbia, ai gioielli esagerati, al make up da passerella e ai profumi soffocanti: l’unica cosa davvero indispensabile da applicare sulla pelle è la protezione solare!
Concesso il topless se il fisico lo permette, ma solo se è permesso dalla spiaggia in cui vi trovate, e solo mentre prendete il sole: come assumete la posizione verticale (per una passeggiata, un bagno, una corsa al bar) le “ragazze” preferiscono il riparo del costume, per cui indossatelo! Volete fare un salto al bar per uno spuntino? E’ il momento di rivestirvi: un pareo od un copricostume per le ragazze, almeno una maglia per gli uomini.
Nota spesso dolente gli occhiali da sole: in spiaggia vi è consentito tenerli anche conversando, per proteggervi dal sole… ma ricordatevi di levarli almeno per un’attimo se venite presentati a qualcuno: in quel caso è d’obbligo scoprire il volto!
Ultima avvertenza: cercate di arrivare in spiaggia con il costume già addosso. O se proprio non vi è possibile, cambiatevi in cabina (o in luogo appartato se le cabine non ci sono!): niente contorsionismi improvvisati o numeri di trasformismo degni di Brachetti per cambiare mise sotto l’ombrellone – a meno che non vogliate vendere i biglietti per tale spettacolo!
9) Cibo, e quel che resta dopo
Sia per motivi dietetici che economici è forte la tendenza a portare da casa spuntini e rinfreschi da consumare sotto l’ombrellone. Ma anche per quello che riguarda il pranzo, qualche regola è d’obbligo.
Innanzitutto considerate i vostri vicini, e contaminazione olfattiva del vostro spuntino: se la signora che risiede tre lettini più in là potrebbe elencarvi a colpo di naso tutti gli ingredienti del vostro pranzo… significa che non avete fatto una scelta adatta alla spiaggia!
Pensate a cibi freschi, leggeri, di facile consumo (già sarete appollaiate sul bordo del lettino, volete anche rischiare di perdere il vostro pranzo per un’involontaria impanatura sabbiosa nel caso vi sfuggisse la presa?), già tagliati e magari confezionati in monoporzione a casa. Ideale la frutta di piccola dimensione, ma anche tramezzini leggeri e insalate fredde.
Avvertenza post-pranzo ma che vale per tutta la giornata: la spiaggia non è una pattumiera, e quindi raccogliete qualsiasi carta, cellophane e confezione scartiate: tutto va negli appositi cestini dei rifiuti! E se anche la sabbia vi ricorda quella presente in tanti posacenere…. decisamente non lo è! Per cui assolutissimamente NO alle cicche di sigaretta lasciate per terra, a finire tra i piedi di chi passerà di lì.
10)E gli altri?
Ora che abbiamo appurato che siamo in grado di comportarci nel migliore dei modi in spiaggia… cosa succede se a infrangere qualsiasi regola della buona educazione sono coloro che ci circondano?
Se la fuga (altro ombrellone, lettino, spiaggia, mare, paese…) non è opzione, allora fatevi valere! Con cortesia e tatto, è pienamente nel vostro diritto chiedere che venga posto un limite al volume della musica e degli schiamazzi, e che vengano rispettati il vostro spazio e il comune senso del pudore. Siate discreti, con il sorriso sulle labbra, ma sicuri nel chiedere che i vostri diritti vengano rispettati. Poi ricordatevi che a questo punto dovete continuare a dare il buon esempio, per non passare per ipocriti!
Buone vacanze a tutte!
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