L’educazione infatti non va mai in vacanza – quindi anche se noi siamo in ferie, non dimentichiamoci le basi del bon ton in albergo! Le vacanze sono terminate o agli sgoccioli: possiamo guardarci indietro e dire di aver affrontato l’albergo… a prova di bon ton?
In arrivo, alla reception.
Non abbiamo fattere attendere la receptionist parlando al telefono senza degnarla di attenzione ritardando il check in, vero? Ed ovviamente non abbiamo stilato liste di richieste ridicole ed impossibili in merito alla nostra stanza o al servizio – avendo chiaro quanto prenotato, non ce n’è stato bisogno.
In camera.
Se anche apprezziamo il servizio di pulizia in camera, questo non vuol dire ridurla ad una discarica nel giro di 24 ore. Non c’è motivo perchè la cameriere debba raccattare vestiti da terra e piegarli al nostro posto, trovare rifiuti sul pavimento e affrontare scene di vera e propria devastazione.
Il bagno non deve essere ridotto ad una palude, con tutte le superfici invase dalle cianfrusaglie e macchie di rossetto e dentifricio fino al soffitto. Gli asciugamani si lasciano a terra solo per essere cambiati, e un minimo di coscienza ecologica ci fa capire che questo non è necessario ogni giorno.
In giro per l’hotel.
Se esiste il detto “questa casa non è un albergo”, è anche vero che in albergo non si è a casa propria. Quindi non si urla nei corridoi e non ci si aggira per i locali comuni in pigiama o sottoveste. Volete rilassarvi con un po’ di tv o musica in camera? Controllatene il volume, perchè al di là della parete c’è qualcuno che ha il diritto di godersi la pace della vacanza senza condividere i vostri passatempi.
Inutile dire che per il bon ton in albergo il controllo delle molestie rumorose è rivolta ancor di più che a voi alla vostra prole: le urla di Giangiacomo non sono di certo la colonna sonora sognata dai vostri vicini di camera per la loro vacanza.
A colazione.
Il buffet della colazione non è un tesoro da saccheggiare, per cui al mattino non assalitelo come naufraghi affamati che non vedono cibo da settimane: ce n’è per tutti, e non c’è bisogno di accumulare portate pantagrueliche per poi abbandonarle sbocconcellate sul tavolo.
ALlo stesso modo, è irribediabilmente escluso dal bon ton in albergo anche il trafugamento di panini, affettati, frutta e yogurt da mangiare a pranzo: lo abbiamo fatto in tanti da studenti squattrinati, ma è sicuramente una gigantesca infrazione al galateo.
Giù le mani!
Il courtesy set da bagno è l’unico “ricordino” ammissibileche possiamo portare via dalla nostra stanza d’albergo. Non dite di no: tutte abbiamo un cassetto od una scatola piena di questi microscopici shampoo e saponi perchè… ecco, sapete dirmi perchè?
Tutto il resto è invece off-limits: asciugamani, accapatoi, ciabatte, portaceneri… a meno che non li stiate acquistando nel negozio di souvenire dell’hotel, sono destinati a restare nella vostra camera!
La Mancia.
In Italia non si usa, ma se le vacanze sono all’estero preparatevi a lasciare una mancia al facchino, alla donna delle pulizie, ai camerieri. Il bon ton in albergo (all’estero) lo richiede!
Voi avete qualche consiglio da aggiungere? Come sono andate le vostre vacanze?
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