Giovanna d’Arco (6 gennaio 1412 – 30 maggio 1431) è conosciuta come la “pulzella d’Orléans“, colei che si sacrificò per la lotta alla libertà. La sua breve vita (morì solo a 19 anni) è vissuta sempre all’insegna degli ideali e della lotta alla libertà del popolo francese.
Quando Giovanna nacque, la Francia era in piena guerra dei cento anni e combatteva contro gli inglesi già da tempo. I suoi genitori erano semplici contadini e vivevano a Domrémy, un villaggio francese nella zona della Lorena. In quel periodo tutta la Francia era divisa in due zone: il nord, con Parigi occupata da inglesi e Borgognoni, e il sud, occupato da Carlo VI e dagli Armagnacchi. Entrambi gli schieramenti miravano all’occupazione della città di Orléans e le battaglie si susseguivano sempre più aspre e cruenti.
L’infanzia di Giovanna, nonostante la guerra in corso, passò in tranquillità: la pulzella viene ricordata come una bambina dall’animo buono e sensibile, pronta ad aiutare sempre il prossimo in caso di bisogno. Già intorno ai 13 anni si manifestarono in Giovanna strani episodi in cui voci celesti o strane apparizioni le parlavano e le indicavano cosa fare. Una cosa su tutte era chiara a Giovanna, già da piccola: era stata scelta da Dio per salvare la Francia.
Intanto, nel 1422, il Re di Inghilterra Enrico V e il Re di Francia Carlo VI morirono, entrambi nello stesso anno. In Inghilterra venne eletto Re Enrico VI, ma gli inglesi non si limitarono a eleggerlo Re d’Inghilterra: lo nominarono anche Re di Francia. Carlo VII, naturale erede del trono di Francia, non abbandonò comunque il suo ruolo e si rifiutò di abdicare. La sua incoronazione ufficiale, però, non venne mai fatta, a causa della dominazione inglese.
Carlo VII non sapeva che c’era una fanciulla (Giovanna, appunto) pronta ad aiutarlo a diventare Re francese a tutti gli effetti. Giovanna aveva avuto una visione angelica, in cui Dio le aveva comunicato la sua missione: liberare Orléans e aiutare Carlo VII a salire al trono.
Per farlo, però. Giovanna avrebbe dovuto sacrificare la sua femminilità e mascherarsi da ragazzo. Inoltre, avrebbe dovuto combattere con le armi e la violenza, dove necessario.
La sua convinzione si materializzò il giorno in cui Giovanna, tornata al villaggio, lo trovò invasi dagli inglesi. Per paura di essere uccisa, si nascose in un armadio della sua casa natale e da lì assistette impotente alla morte della sorella, violentata e poi uccisa da soldati inglesi. Dopo questo episodio, Giovanna andò a vivere con gli zii in un villaggio vicino.
Nel 1428, sicura delle sue visioni e piena di rabbia per la morte della sorella, Giovanna decide di incontrare Carlo VII. Quest’ultimo, a cui erano giunte le voci delle visioni di Giovanna, decise di scambiarsi di posto con il suo arciere, per provare la verità delle parole della ragazza. Giovanna si accorse subito dello scambio e lo riferì indignata a Carlo VII, che restò impressionato dalla cosa.
Giovanna si presentò come portavoce di Dio e disse al Re che la sua incoronazione sarebbe stata ufficiale, se solo le avesse permesso di combattere per lui. Dopo aver deciso di fidarsi, Carlo VII mise Giovanna a capo del suo esercito, nonostante le opinioni contrarie. Giovanna, pur essendo una giovanissima ragazza, era capace di trasmettere al Re la forza e il coraggio necessari alla ribellione.
Il giorno della battaglia, Giovanna D’Arco si presenta con un’armatura completamente bianca, facendo rimanere stupiti entrambi gli eserciti. Con la sua forza d’animo spronò l’esercito francese al massimo e lo portò alla vittoria della battaglia. Con la prima vittoria, Giovanna convinse l’esercito francese ad attaccare gli inglesi direttamente a Orléans. I soldati iniziarono così una cruenta battaglia: la stessa Giovanna venne colpita in pieno petto da una freccia inglese e i soldati francesi si ritirarono dalla battaglia per curarla.
Mentre Giovanna si curava, gli eserciti francesi vincevano le battaglie sul campo: forse stanchi delle perdite e degli anni di battaglie, gli inglesi si ritirano, permettendo l’incoronazione di Carlo VII. A seguito della sua incoronazione, Carlo VII decise di fermare le battaglie, lasciando sola Giovanna. Quest’ultima invece, decisa a combattere fino in fondo e a liberare tutta la Francia, continuò a combattere da sola, radunando più uomini possibili. Nel 1430 Giovanna marciò con l’esercito su Compiègne: durante la battaglia, cadde in un’imboscata e venne consegnata a Giovanni di Lussemburgo, che la cedette come bottino di guerra agli inglesi. Carlo VII non intervenne e la lasciò in mano ai nemici.
Per quasi un anno Giovanna venne tenuta in carcere, maltrattata e poi condotta in un tribunale ecclesiastico. Venne accusata di eresie ed empietà e il 30 maggio del 1431 venne bruciata viva in piazza. Le sue ultime parole sembra siano state “Gesù”: morì a soli 19 anni.
Recentemente, nel 1920, Giovanna D’Arco è stata canonizzata dalla Chiesa.
Tiziana Sbaraglia dice
mah…non so cosa pensare queste apparizioni hanno comunque portato guerre.