Da quando esiste la psicoterapia, esistono anche ricerche scientifiche che ne valutano l’efficacia e l’efficienza, soprattutto considerato l’esistenza di numerosi approcci al disagio presentato dal paziente.
Ebbene sì… laboratori, statistiche e grafici non sono solo appannaggio di biologi o fisici ma anche degli psicologi!
Negli anni le ricerche hanno dimostrato la validità di alcuni approcci rispetto ad altri soprattutto nella cura di disturbi specifici ed hanno evidenziato quali sono caratteristiche essenziali per una buona riuscita del percorso psicoterapeutico.
Ultimamente è stata svolta un’altra ricerca che ha concluso quanto la psicoterapia funzioni ma anche che presenta degli effetti collaterali.
In Austria, il Dipartimento di Medicina psicosociale e psicoterapia, diretto dal Prof. Anton Leitner ha sottoposto 1676 pazienti alla compilazione di un questionario riguardante le loro esperienze in ambito psicoterapeutico. Le domande erano suddivise tra i diversi approcci esistenti: psicoanalisi, psicologia umanistica, cognitivo comportamentale, sistemica relazionale….
I dati emersi sono stati positivi:
- il 98% del campione ha dichiarato di essere soddisfatto del rapporto terapeuta-paziente e, potendolo valutare, ne emergeva una qualità di buona o ottima;
- il 92% del campione si riteneva libero da sensazioni di “sfruttamento” economico da parte del terapeuta, sfatando uno dei tanti pregiudizi esistenti;
- il 92% del campione ha dato risposte tali da poter evincere l’assenza di dipendenza dal terapeuta o in alcuni casi di entità modesta.
Successivamente la ricerca è stata ampliata, sottoponendo il questionario online ad un altro campione di 2056 persone e sono emersi altri dati interessanti:
- comparando le risposte di uomini e donne è emerso che le donne che scelgono uno psicoterapeuta uomo dichiarano una minore produttività rispetto ad altre combinazioni medico-paziente. In questo caso la qualità della relazione è risultata negativa, si sentiva più forte la sensazione di “sfruttamento” economico e la dipendenza dal terapeuta era più alta;
- analizzando il confronto tra le esperienze di terapie con diversi approcci, le terapie psicodinamiche sono risultate peggiori di altre e tornando ai fattori prima esposti, il campione ha dichiarato di sentirsi più sfruttato economicamente, la qualità del rapporto col terapeuta era negativa e la dipendenza da lui molto elevata;
- anche i dati riguardanti la durata e le interruzioni hanno evidenziato la predominanza positiva degli approcci umanistico-esistenziali e sistemico relazionali poichè il campione ha dichiarato che la durata delle terapie psicodinamiche era maggiore e con un più alto livello di interruzione del percorso prima della “remissione” dei sintomi.
Tali dati non vogliono assolutamente fungere da cattiva pubblicità alle terapie ad approccio psicodinamico, le quali si sono comunque sempre dimostrate ottime ed efficaci per la cura di determinati disturbi di stampo psicopatologico.
La ricerca deve però farci riflettere e dovrebbe essere resa pubblica non solo tra gli “addetti ai lavori” ma anche tra tutta la popolazione interessata e coinvolta: pazienti, familiari, medici di famiglia….
I ricercatori austriaci hanno infatti reso pubblico un documento che evidenzia le informazioni sugli effetti e sulle controindicazioni dei percorsi psicoterapeutici, una lista di chiarimenti che, utilizzando un termine medico, potrebbe essere comparato al “bugiardino” dei farmaci. Questi dati sono il frutto di diverse ricerche empiriche e comprendono informazioni generali, dati sull’efficacia ed informazioni specifiche sulla terapia come il decorso dei disturbi, la frequenza e la durata.
E come ogni buon “bugiardino” ci insegna, si possono inoltre trovare indicazioni, controindicazioni, effetti collaterali, precauzioni per l’uso ed indirizzi utili. Alla base di questa proposta c’è la ferma convinzione dell’autore della ricerca che, come per l’utilizzo dei farmaci, anche i pazienti che decidono di intraprendere una psicoterapia devono essere messi nelle condizioni di accedere facilmente a tali informazioni e soprattutto comprenderle attraverso un linguaggio semplice e comprensibile a tutti.
L’unico neo è che questo documento è in tedesco… ma con le nuove tecnologie, la traduzione del sito dovrebbe essere cosa semplice!
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