Ci sono donne che hanno dominato la scena politica, reggendo per decenni imperi e lottando per la conquista del potere. O quelle con fortissimi ideali, che hanno combattuto in nome di un diritto, di un principio morale o dell’ uguaglianza civile. Ci sono altre donne che hanno accompagnato fiere durante le cariche politiche i propri mariti ritagliandosi l’appellativo di “first lady” senza quasi merito e poi c’è stata Eleanor Roosevelt “First Lady of the World”, così chiamata dal presidente Harry Truman, in onore dei suoi sforzi per la difesa dei diritti umani.
Anna Eleanor Roosevelt nasce a New York il giorno 11 ottobre 1884 da Anna Eleanor Hall ed Elliott Roosevelt, fratello del Presidente Theodore Roosevelt, rimane però presto orfana e viene cresciuta dalla nonna materna a Tivoli, New York dove però non vive una situazione serena. Viene così “adottata” dallo Zio Ted (l’allora presidente) ed è proprio durante una festa natalizia a Sagamore Hill che Eleanor conosce il cugino e futuro marito Franklin Delano Roosevelt.
Grazie a Mademoiselle Marie Souvestre, capoinsegnante di una scuola femminile londinese dove Eleanor prosegui gli studi, avrà modo di viaggiare per l’Europa accompagnando l’insegnante interessata tra l’altro alle cause liberali, stimolandola allo studio della storia e della letteratura oltre che ad interessarsi di giustizia sociale, abituandola ad esprimere le proprie opinioni in modo eloquente. Tornata poi in America nel 1902 inizia a frequentare il cugino Franklin, l’anno successivo ufficializzano il fidanzamento contro il volere di Sara Ann Roosevelt -madre di Franklin- che allontana il ragazzo con un viaggio tra amici. I “cugini” riescono a sposarsi il 17 marzo del 1905 grazia anche ad una lettera dello zio Ted che incoraggia Franklin all’unione con Eleanor che continua ad essere ostacolata dalla suocera.
Dal matrimonio nascono sei figli: Anna Eleanor Jr, James, Franklin Delano Jr (1909-1909), Elliott, Franklin Delano Jr. e John Aspinwall.
Eleanor diviene poi First Lady in quanto il marito concorre alla carica presidenziale ed è tra le prime femministe in America, in special modo si attiva nel sostenere il movimento americano per i diritti civili e i diritti degli afroamericani. Nonostante l’importante esposizione del marito, Eleanor Roosvelt non giova del suo appoggio politico, in quanto il Presidente necessita del supporto dei democratici del sud per portare avanti la sua agenda politica; di fatto si deve a Eleanor l’ottenimento dei voti della comunità afroamericana. Durante la seconda guerra mondiale poi, è particolarmente attiva in patria dirigendo finanche un comitato nazionale di difesa civile. Il suo impegno maggioritario è a favore delle donne e degli afroamericani affinchè ottengano maggiori opportunità. Istituisce nel 1943 un progetto volto a costruire un istituto di ricerca per la promozione della pace e della democrazia nel mondo: la Freedom House.
Finita la guerra Eleanor Roosevelt gioca un ruolo rilevante nella nella stesura e nell’approvazione della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, da lei definita “la Magna Carta di tutta l’umanità”. La Dichiarazione fu approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948.
Conduce una vita votata alla causa dei diritti dell’uomo fino alla sua morte, che giunge il 7 novembre 1962, quando Eleanor Roosevelt ha 78 anni.
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