A tutti capita di scrivere un messaggio, il proprio status sui social network, un’email ad un amico lontano, e di tenerci alla corretta stesura in italiano. Ma ecco che, ogni volta che lo si rilegge, spunta una virgola che non ricordiamo di aver inserito, apostrofi e segni mai voluti.
E se non fossero componenti calligrafici, ma dei detriti presenti sullo schermo? Vi siete mai chiesti quale sia il metodo corretto, casalingo, per pulire lo schermo touchscreen del tablet o smartphone?
Ci sono almeno due ragioni per tenere pulito lo schermo: il primo è che è portatore di germi, sì, quegli esseri invisibili che saltano di superficie in superficie, favoriti dallo scambio di oggetti e ditate persistenti. Il secondo è che, appunto, queste tracce opacizzano la nitidezza dell’immagine, resa ancora meno apprezzabile sotto la luce del sole.
Trattandosi di un delicato quanto avanzato articolo di tecnologia i liquidi, in particolare l’acqua, sono del tutto nocivi ai componenti interni, e non c’è da augurarsi che, durante una pausa in bagno, vi scivoli dalla tasca per finire…dritto lì dentro. Chi non ha almeno rischiato una volta e non sta sudando freddo nel leggere queste parole alzi la mano.
Dunque, per pulire lo schermo touchscreen di smartphone o tablet, mai usare acqua, perché il calcare sarebbe uno dei primi fattori pericolosi, a lungo andare.
Bastano invece due cose:
– acqua distillata
– panno in microfibra
A seconda del grado di sporco da rimuovere può essere sufficiente passare su tutto lo schermo, dopo aver spento completamente il dispositivo, un panno in microfibra, senza dimenticare gli angoli e senza esagerare con la pressione.
Se dopo qualche minuto di pulizia con il panno asciutto si nota qualche alone persistente allora è possibile spruzzare qualche goccia di acqua distillata sul panno, strofinarlo su se stesso per evitare che venga a diretto contatto con lo schermo, e poi passarlo sulla superficie. E’ un’operazione semplice, pensata per pulire in serie non solo il proprio ma anche i dispositivi di tutta la famiglia, ne sanno qualcosa le mamme teconologiche.
E ora, non rimane che fare una contro-prova. Quanti punti interrogativi (reali, non creati dai detriti sul vostro schermo), potete contare in questo articolo?
immagine: ippaddisti.com
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