E’ morta Shirley Temple, la prima diva bambina del mondo del cinema che ha segnato l’epoca della Depressione degli anni ’30 e quella di un certo tipo di cinema legato al mondo dell’infanzia. Tutti erano stregati da quei “riccioli d’oro” (così veninva chiamata Shirley Temple). E’ scomparsa ieri a 85 anni. Il decesso pare legato a “cause naturali” ed è avvenuto nella sua casa a Woodside, in California, tra la famiglia e dai suoi affetti più cari. ”È stata avvolta nell’affetto della sua famiglia e dei suoi cari fino alla fine”, ha dichiarato una fonte a lei vicina, “La ricorderemo per sempre come esempio nel campo della recitazione, della diplomazia e soprattutto come esempio umano: madre, nonna e bisnonna amorevole e attenta”.
Tutti incantati da quel sorriso che, secondo il presidente Roosevelt, dava alla gente messa in ginocchio dalla Grande Depressione «la forza di andare avanti».
Shirley è stata una delle grandi scoperte del cinema; è stata simbolo dei sentimenti più puri ed incontaminati. Con i suoi riccioli d’oro rappresentava una piccola principessa e veniva presa a modello come figlia ideale dagli adulti e come amica del cuore dai bimbi dell’epoca. Dolcezza e saggezza erano le sue indiscusse qualità. Anche se bambina aveva una determinazione tale che le ha permesso di imporsi nel panorama cinematografico mondiale.
Fu la mamma ad incoraggiarla per quanto riguarda la danza e il talento dimostrato sul palco da esordiente ballerina, quando aveva solo 3 anni.Le sue doti da attrice vennero scoperte con la stessa velocità. Il suo potenziale davanti alla macchina da presa fu, inizialmente, anche molto contestato a causa della sua giovanissima età e spesso fu presa in considerazione come modello educativo, conferendole una dose forse eccessiva di responsabilità per quanto riguarda il valore pedagogico della sua arte. Tutti, ad un certo punto, cantavano le sue canzoni, specialmente brani come Good Ship Lollipop, legati a film cult come Bright Eyes. Nel 1935 ha ricevuto anche un Oscar speciale e il calco delle sue mani è stato aggiunto a quelli di star come Jean Harlow e Mary Pickford fuori il famoso Teatro cinese del Grauman di Hollywood.
Numerosissime le pellicole che la vedono protagonista. Solo per citarne alcune: War Babies, Il trionfo della vita, Primo amore, Piccola stella e Il piccolo colonnello, per poi passare al vero successo con Riccioli d’oro e La piccola principessa della seconda metà degli anni ’30. Agli anni ’40 appartiene invece la seconda parte di produzioni, decisamente più mature e in parte distaccate dai filoni narrativi precedenti, come Non parlare, baciami, Alla ricerca della felicità, Non siamo più bambini, Serenata messicana, Bella e bugiarda ed Età inquieta.
Ma Shirley Temple fu anche molto presente nell’attualità americana. Inizio a sostenere fermamente Richard Nixon, che poi divenne Presidente, e nel 1974 il Presidente Ford la nominò ambasciatrice degli Stati Uniti in Ghana . Nel luglio 1976 divenne la prima donna Capo del Protocollo alla Casa Bianca con il titolo di ambasciatrice, sebbene abbandonò l’incarico dopo sei mesi , quando Jimmy Carter divenne presidente. Il suo passato da bambina prodigio del cinema ostacolò sempre un po’ la sua ascesa al potere, tanto che lei stessa affermò rammaricata: “Alcune persone si lasciano bloccare da questa immagine della bambina. Lei non è me. Non dobbiamo vivere nel passato. La mia vita è adesso“. Nel 1972 le fu diagnosticato un tumore al seno e divenne una delle prime donne famose a parlare apertamente della malattia. Nell’aprile del 2008 la Temple si era rotta un braccio alla vigilia del suo ottantesimo compleanno, cadendo nella sua casa di periferia a Woodside.
Un’icona di stile, di comportamento e di educazione.
Rest in peace,, Shirley.
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