Bentornate, future sposine!
Eccoci di nuovo insieme, per parlare ancora di matrimonio!
Da questa settimana in poi, ascolteremo (anzi, leggeremo!) il punto di vista di tre ragazze per tutto quello che rientra nel mondo “nozze”. Ognuna di loro tre analizzerà gli argomenti che andremo a proporre sotto tre diversi punti di vista.
Cominciamo con le presentazioni, allora!
- Laura : una ragazza trasgressiva , che non vuole seguire le tradizioni, ma anzi vorrebbe rompere le regole e crearne di nuove, per seguire i tempi moderni.
- Federica : una ragazza che non ama gli eccessi, ma che vorrebbe mediare, un mix tra tradizione e innovazione, ovvero … una tradizione moderna!
- Ilaria : una ragazza tradizionalista, che ama rispettare le tradizioni legate al matrimonio.
Questa settimana abbiamo chiesto alle nostre tre ragazze di rispondere a questa domanda : PERCHE’ CI SI SPOSA?
Leggiamo le loro risposte e le loro opinioni al riguardo.
ILARIA : “Mi sono sposata circa un anno fa, dopo 12 anni di fidanzamento. Negli ultimi due anni (l’anno dei preparativi e questo del matrimonio) molte sono state le volte che mi sono sentita rivolgere questa domanda: Perché?
Di primo acchito mi verrebbe di rispondere “per dare un normale seguito alla favola vissuta finora con la persona di cui mi sono innamorata, per averlo sempre con me”, ma, ovviamente, questo non basta! Il matrimonio non è affatto semplice, nulla è automatico, la vita è sempre ricca di sorprese, e le statistiche degli ultimi tempi non fanno altro che confermarlo! Divorzi, separazioni e crisi matrimoniali sono all’ordine del giorno, e gli aggettivi che si sentono associare al termine “matrimonio” sono quasi sempre negativi (“chi te lo ha fatto fare?”, “ripensaci, finché sei in tempo!”, “è finita la pacchia!”, ecc.)
E allora, perché ci si sposa? Innanzitutto per amore, è ovvio! Provate a immaginare come sarebbe vivere con una persona senza amarla! Tutto sarebbe complicato: le conversazioni, i problemi, l’abitudine, le difficoltà, anche una banale vacanza, senza amore, rischierebbe di diventare un incubo! Sposarsi significa essere in due a sopportare pesi e fatiche, aiutarsi a vicenda, litigare senza paura, convinti che ogni discussione serva a conoscersi un po’ di più, e non certo essere una minaccia per il rapporto! E poi c’è quel desiderio di famiglia, quella voglia di maternità accanto e per l’uomo che ami! Il bisogno di sicurezza, di stabilità, il poter essere “moglie” davanti al mondo, per muoversi nella società con ruoli ben definiti che siano riconosciuti e accettati come tali. Il matrimonio non è, insomma, un punto di arrivo, la fine di un percorso iniziato con l’incontro e l’innamoramento, ma un inizio. L’inizio di un processo di crescita da portare avanti giorno dopo giorno, difficoltà dopo difficoltà, gradino dopo gradino, insieme alla persona che si ama!”
Ascoltiamo adesso il punto di vista di Federica, la nostra giovane amica che propone invece un punto di vista basato sulla collaborazione dei due sposi.
FEDERICA : “Sembra una domanda banale ma, a mio parere, molti matrimoni probabilmente non verrebbero celebrati se tutti i futuri sposi riflettessero sulla reale risposta a questo interrogativo.
Ci possono essere migliaia di motivi che portano una coppia a sposarsi, molti sono banali, altri non condivisibili ma ciò che più conta è, che se si decide di compiere “il grande passo”, deve esserci una consapevolezza di base: la vita a due è una sfida quotidiana.
Se dovessi pensare alla reale motivazione per cui ho deciso di sposarmi, da “romanticona” quale sono, direi che è perché sono veramente innamorata dell’uomo che ho scelto. Siamo onesti però, esistono obiettivamente anche delle motivazioni razionali.
Il desiderio è quello di crescere insieme, condividere le piccole cose, poter contare in ogni momento sull’appoggio dell’altro e realizzare i progetti che entrambi sogniamo.
Il matrimonio è un lavoro di squadra, ci va collaborazione e rispetto per gli spazi dell’altra persona.
Quando penso alla vita da sposata mi vedo rientrare a casa dopo il lavoro e preparare la cena, mentre aspetto impaziente il rientro di mio marito, ma vedo anche un dopo-cena con me sul divano a riposare un po’ e il mio lui che lava i piatti!
Condividere tutto con la persona che si ama, dallo svegliarsi insieme alla mattina e litigare per chi deve preparare la colazione, al poter contare in ogni momento sull’altro anche semplicemente per cambiare la lampadina bruciata. Il matrimonio è anche questo!
Personalmente mi sposo perché voglio regolarizzare il mio amore con quello dell’uomo della mia vita ma soprattutto perché in fondo al mio cuore il mio desiderio più grande è quello di avere un amore che sia tutto e unicamente mio!”
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Ed ecco, infine, il punto di vista di Laura, la più “moderna” delle tre.
LAURA: “Il matrimonio è un concetto che ci accompagna sin da piccole, oddio, forse non a tutte, ma in qualche modo prima o poi si arriva a farci i conti. Allora si comincia o a sognare l’abito bianco e a guardare tutte le riviste specializzate con fare furtivo cercando amiche pronte a condividere la semi-ossessione, o a farsi mille domande del tipo: “perché lo voglio? E come lo voglio? Ma io… lo voglio?”
Facciamo una debita premessa: il matrimonio come inteso oggi fino a cent’anni fa non esisteva; una volta erano tutt’al più le famiglie a decidere l’unione tra due designati, per motivi che avevano poco o nulla a che fare con la felicità individuale. Oggi ci si sposa con il primo pensiero di “essere felici”, ma cosa significa questo? Forse vuol dire prima di tutto due cose: si pensa di più a se stessi e si è più liberi di scegliere. E non è poco, considerando che il concetto di amore romantico è così recente come abbiamo appena detto! Inoltre, oggi ci si sposa di meno; si convive di più e molti rapporti rimangono nella forma del fidanzamento per molti anni, si convive alternativamente dall’uno o dall’altro, a meno che non arrivino dei figli. Siamo più liberi, è vero; siamo forse un pochino più egoisti, è vero anche questo; però il “gran giorno” rimane un obiettivo che pochi dicono chiaramente di non aver interesse a raggiungere. Il matrimonio rimane in ogni caso un fondamentale rito di passaggio nel processo del diventare adulti, e considerando i tempi in cui viviamo, così evoluti ma dove si ha così timore di crescere, fino a prolungare una falsa adolescenza con poche responsabilità a volte all’infinito, chi si sposa sembra compiere un vero e proprio atto di coraggio!
Però i due fidanzati, se si guardano un attimo attorno, sembrano un po’ spaventati da ciò che succede, tradimenti e separazioni sembrano essere all’ordine del giorno, fino a far sorgere spontanea la domanda: “Ma chi ce lo fa fare?” È importante allora una profonda riflessione sulle motivazioni del proprio reciproco gesto, perché è vero, magari si sta insieme da molti anni, ma quanto gioca il timore di restare soli, di cambiare vita, di affrontare con coraggio il futuro magari cercando una persona più adatta al nostro mutevole cammino? Se si riesce a chiarire questi punti non si ha certo la garanzia che l’unione funzioni, però si possono almeno affrontare i mille preparativi che una cerimonia nuziale comporta con un piccolo sospiro di sollievo.
E quindi, perché sposarsi: prima di tutto per amore, comunque (o quasi) lo s’intenda, come attaccamento all’altro, come progetto comune, come desiderio di avere proprio quella persona a fianco nel proprio percorso di vita e non un’altra… o tutte queste cose insieme oltre a mille altre. Il diritto all’amore ce lo siamo guadagnato nel corso dei secoli e voler urlare al mondo di voler condividere la propria esistenza con una certa persona è sacrosanto e spesso irrinunciabile, in fondo l’amore è per sempre per definizione, non importa quanto tempo duri effettivamente questo “per sempre”.
Così, mi sono interrogata per giorni sul concetto dell’amore e del matrimonio e a questo punto posso fornire la mia risposta.
Io lego il concetto dell’unione a una persona in particolare, non ho mai desiderato il matrimonio “a prescindere”, slegato dall’amore per una persona. Il desiderio di fare progetti con lei mi viene con il rapporto, non sono mai stata da ragazzina con il pensiero a quel giorno o a come sarebbe stato il mio “principe azzurro” e così via. Se dovessi dare una vera motivazione allo sposarmi, lo farei con le parole usate da Susan Sarandon nel film “Shall we dance?”, dove lei interpreta la moglie di un rigidino e attempato Richard Gere: “perché ci sposiamo? Perché abbiamo bisogno di testimoni della nostra esistenza; con i miliardi di persone che esistono nel mondo, io permetto a te che la tua esistenza non passi inosservata e tu farai lo stesso con me.”
Direi che è più che sufficiente, non credete?”
Gigio dice
Ciao ragazze ,
ho letto con interesse le vostre opinioni . Ritengo che l’idea di un articolo sui reali motivi del matrimonio sia un gesto significativo del senso di responsabilità con cui vi ponente o siete in procinto di porvi verso un passo così importante .
La mia esperienza mi ha insegnato che per conoscere una persona a fondo è importante TRASCORRERE INSIEME MOMENTI IN VARI CONTESTI E SITUAZIONI .
Anni di fidanzamento certamente permettono di vivere insieme esperienze , gioie e dolori ma si sente spesso dire che una volta sposati, tutti gli aspetti caratteriali e non , si amplificano! Secondo voi perchè , in quale nuovo stato ti pone in tal senso il matrimonio ?
Questa è la mia proposta di un possibile nuovo articolo e nella speranza di non essere stato troppo contorto o machiavellico vi auguro buon lavoro care scrittici .
Baci
Luna Russo dice
Ciao e grazie per averci reso partecipe del tuo pensiero!
Io credo, e parlo per esperienza personale, che non sia sufficiente condividere i fine settimana piuttosto che le vacanze. La vita VERA è fatta di bollette, spesa, panni da stendere, lavatrice, piatti, incombenze, commissioni e tanti pensieri. Ed è là che si capisce se la coppia sia realmente in grado di affrontare INSIEME gli ostacoli della vita quotidiana che, inevitabilmente, si presenteranno lungo il cammino della vita.
Credo che solo così sia possibile conoscere a fondo il proprio compagno, ecco perchè spesso si ricorda alle giovani coppie che sposarsi significa condividere tutto.
Ed ecco perchè, personalmente, reputo utile un periodo di convivenza prima di compiere il grande passo.