Sta vivendo il suo momento di massima popolarità, è sulle riviste e nei menù locali più nuovi sul mercato: ma conosciamo tutte le proprietà dei semi di quinoa?
1. La Chenopodium quinoa, meglio conosciuta come semplice quinoa, non è un cereale: si tratta infatti di una pianta erbacea come gli spinaci e la barbabietola. Un comunissimo errore è quello di pensare che si tratti di una varietà di grano, perché dai suoi semi si ottiene comunque una farina.
2. Si pronuncia [keen – wa], anche se probabilmente il commesso di turno non vi capirà!
3. Potete acquistare la quinoa precotta in lattine come quelle dei ceci o dei pelati a un prezzo più abbordabile, oppure quella secca in sacchetti, generalmente più costosa. Raramente vi capiterà di poterla comprare fresca in Europa, poiché viene dal Perù e dalla Bolivia.
4. É un alimento perfetto per i vegetariani: a differenza di moltissime altre specie vegetali contiene tutti gli amminoacidi essenziali che il corpo umano non sintetizza in quantità sufficiente. Contiene, ad esempio, la lisina, importante per la crescita delle cellule cerebrali e la metionina, che svolge un ruolo attivo nella metabolizzazione dell’insulina.
5. Inoltre i semi di quinoa contengono fibre utili a contenere il picco glicemico del pasto, ferro, fosforo, magnesio e zinco.
6. Trattandosi di uno pseudocereale, i semi di quinoa non contengono glutine ma soltanto proteine e può quindi essere consumato dai celiaci.
7. Le varietà di quinoa sono moltissime, ma le più comuni sugli scaffali italiani sono rossa, bianca e nera.
8. La quinoa si può utilizzare in semi, in farina ma anche ricavarne un latte: in tal modo si possono realizzare numerose ricette diverse. Sono necessari circa 20 minuti per cuocerla completamente.
9. 100 grammi di quinoa garantiscono un apporto calorico di 350 calorie.
10. É bene comunque moderarne il consumo: l’alta richiesta di semi che si è generata negli ultimi anni ha fatto schizzare alle stelle il prezzo del prodotto, mettendo in difficoltà le popolazioni più povere di Perù e Bolivia che ne hanno sempre fatto una colonna portante della loro alimentazione. Inoltre questa massiccia monocoltura sta rapidamente portando le riserve idriche locali all’esaurimento.
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