A quasi dieci anni dalla laurea, ho notato che la mia professione di psicologa ha sempre suscitato molto interesse e curiosità in chiunque mi domandasse che lavoro svolgessi.
Vorrei quindi approfittare di questa rubrica per sciogliere un po’ di dubbi e pregiudizi sul mondo psicologico e soprattutto sul percorso formativo da svolgere per chi, come me, si senta portato per questa professione.
In particolare vorrei rispondere a una lettrice di Tentazione Make Up che è intenzionata ad iscriversi a psicologia e che ultimamente mi ha posto alcune domande, tra le quali:
- Quanti anni dura il percorso di laurea?
- Che differenza c’è tra lo psicologo e lo psichiatra?
- Il tirocinio è obbligatorio?
- Mi hanno detto che dovrò sostenere anche l’Esame di Stato… cos’è?
- Per chi desidera diventare psicoterapeuta è obbligatoria una Scuola di specializzazione oppure può anche seguire altri corsi o master in alternativa?
- Qual è la prassi da seguire per esercitare?
Sono domande che non mi hanno stupito per nulla e anzi mi hanno dato lo spunto per l’articolo di questa settimana ma anche per la prossima… perché non riesco proprio a esaurire l’argomento oggi!
Proverò quindi a fare un po’ di orientamento alla scelta universitaria e a chiarire le idee su questi sconosciuti: gli psicologi!
Le facoltà di Psicologia sono sparse in tutta Italia e nelle città più grandi si può scegliere anche tra più Università. In particolare ce ne sono a Trieste, Milano, Torino, Padova, Pavia, Cesena, Firenze, Urbino, Chieti, Roma, L’Aquila, Bari, Messina…
A parte indirizzi più specifici, orientativamente chi s’iscrive a Psicologia ha la possibilità di sviluppare competenze professionali complete e moderne, in merito ai temi connessi a moltissimi ambiti psicologici.
Le offerte didattiche sono ricche di progetti e attività cui aderire tra cui formazione permanente (ECM), possibilità di tirocini professionalizzanti, seminari, “Esperienze pratiche guidate”, convegni, Master…
Fulcro dell’attività più consistente è sempre il Dipartimento di Psicologia, che collaborando con istituti regionali, nazionali e internazionali può svolgersi in laboratori e servizi spesso aperti agli allievi che vogliano fare pratica come per esempio:
- “Psicologia sperimentale”,
- “Psicofisiologia del sonno”,
- “Neuropsicologia”,
- “Ricerca sui Processi cognitivi”,
- “Aiuto Psicologico agli Studenti”,
- “Diagnosi neuropsicologica”,
- “Osservatorio sui disturbi dell’alimentazione” e molti altri, secondo gli ambiti d’interesse delle diverse Università.
In particolare il piano di studi della Facoltà di Psicologia ha come fulcro lo studio della mente e l’indagine dei fondamenti biologici dell’attività psichica; le funzioni e i processi mentali sia affettivi che cognitivi; la personalità nei suoi aspetti strutturali ed evolutivi; il mondo delle relazioni interpersonali (coppia, famiglia, gruppi, istituzioni, società).
Tra le decine d’indirizzi tra cui scegliere, solo a Roma sono presenti:
- Scienze e tecniche psicologiche dell’intervento clinico per la persona, il gruppo e le istituzioni,
- Scienze e tecniche psicologiche di valutazione clinica,
- Scienze e tecniche psicologiche per l’analisi dei processi psichici e cognitivi,
- Psicologia clinica e tutela della salute,
- Psicologia dinamico-clinica,
- Intervento e modelli psicologici,
- Neuroscienze cognitive e riabilitazione psicologica.
Altre città offrono anche indirizzi più specifici come quello di “Psicologia applicata all’analisi criminale” dell’Università dell’Aquila.
A prescindere dall’indirizzo scelto, l’oggetto di studio è sempre la persona nella sua interezza e tutte le componenti biologiche, psichiche ed ambientali ma anche la famiglia, la società, le organizzazioni ed i gruppi. La comprensione dei meccanismi più profondi permetterà, con la pratica professionale, di riconoscere la differenza tra lo stato di salute e quello di malattia, ad avere conoscenze e potenzialità per svolgere una tutela della salute funzionale ma anche di saper affrontare la diagnosi e la cura di tutte le forme di sofferenza psichica, legate o meno a una patologia organica.
Lo psicologo laureato, ed io ve lo posso testimoniare, avrà quindi garantita la formazione di base sul piano teorico, metodologico e applicativo.
Vi renderete conto poi che il percorso dello psicologo ha la stessa durata di quella del medico, due professioni accumunate infatti dall’argomento di studio (l’essere umano) ma dal punto di vista psichico il primo e fisico il secondo.
In questo momento il percorso è formato dalla Laurea triennale e da 2 anni di quella specialistica. Quando mi sono laureata io erano 5 anni consecutivi ma con il Nuovo Ordinamento è stato deciso di dividere il percorso in 3 anni + 2 e di creare quindi la figura dello Psicologo Junior per chi interrompeva dopo i primi 3 anni di studio.
A prescindere dal percorso scelto, che ci si fermi al 3° anno o al 5°, lo step successivo alla laurea è il tirocinio. Obbligo che condividiamo, oltre che con i medici, anche con gli avvocati per esempio, anche se il loro praticantato è di 2 anni.
Questo periodo di pratica è obbligatorio per sostenere l’Esame di Stato, secondo l’ordinamento può essere svolto durante gli anni di formazione (pre-lauream) o dopo la laurea (post-lauream) e la durata del percorso di tirocinio è di 6 mesi (500 ore) o di 12 (1000 ore) da svolgere presso strutture convenzionate con l’Università.
La necessità dell’Esame di Stato è dettata dalla legge sull’ordinamento della professione di Psicologo (Legge nr. 56 del 18/2/1989) la quale stabilisce che per esercitare la professione è necessario aver conseguito l’abilitazione in psicologia mediante l’Esame di Stato ed essere iscritto nell’apposito albo professionale.
Secondo le nuove normative (Dpr 328 del 5/6/2001) è articolato in una prova scritta di psicologia generale, una prova scritta su un progetto, una prova scritta su un caso clinico ed una prova orale sul tirocinio e sulla legislazione e deontologia professionale.
Superato l’Esame di Stato i laureati triennali possono iscriversi alla sezione B dell’Albo degli Psicologi ed i laureati della specialistica alla sezione A.
E ora? Si è psicologi a tutti gli effetti?
Qual è la differenza tra PSICOLOGO e PSICOTERAPEUTA?
E quella tra uno psicologo e uno psicoanalista?!
Per avere le risposte a queste domande… leggete l’articolo della prossima settimana!
Per qualsiasi nuova domanda, scrivetemi a: psicologia@tentazionedonna.it
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