La tecnologia ha portato tutti noi ad un cambiamento di abitudini che non ha risparmiato il mondo del wedding. Oggi parleremo di un aspetto in particolare, ovvero come la moda sposa si è evoluta dall’abito sartoriale all’abito preconfezionato.
In origine, era normale che l’abito da sposa fosse su misura, creato appositamente per quella sposa, al massimo riadattando quello della madre o della nonna, che veniva modificato non solo in base alle misure, ma anche alle esigenze e ai gusti della figlia o nipote e ai tempi che cambiavano. La “moda sposa” e l’abito “prêt-à-porter” non esistevano. L’abito da sposa comincia a diventare una tipologia specifica solo nel primo dopoguerra, ma mentre in quegli anni la moda femminile in generale comincia a risultare “semplificata”, sia per praticità (sempre più donne cominciano a lavorare e hanno bisogno di potersi muovere liberamente), sia per un fattore economico, la moda sposa si evolve in maniera un po’ diversa. Passano gli anni e nel 1947 Christian Dior presenta la sua collezione “Corolle” composta da opulenti abiti dalle ampie gonne in stile “New Look”, definizione che lo stilista utilizza per indicare la nuova haute couture francese. Ciò viene trasmesso anche alla moda sposa per una duplice ragione: riportare le donne al loro ruolo tradizionale (quello di non lavoratrici che devono stare a casa ad accudire i figli) e “risollevare l’economia” di quei paesi, come la Francia, la cui industria tessile è tra le più rinomate: per confezionare un abito “New Look” occorrevano, infatti, venti metri di prezioso tessuto francese rispetto, ad esempio, ai “Little Dress” di Chanel, la quale ne utilizzava appena cinque! E spesso era anche tessuto meno pregiato. All’opulenza di Dior si oppone la continua ricerca dell’innovazione da parte della più esperiente Maison Balenciaga, dove nacquero l’abito “a tunica” e l’abito “a sacco”. E mentre l’alta società commissiona gli abiti da sposa alle esclusive maison di Dior e di Balenciaga, le ragazze borghesi cominciano ad acquistare i meno costosi abiti “prêt-à-porter”, che negli anni Sessanta si inseriscono definitivamente nel palcoscenico internazionale. La fotografia, la diffusione delle riviste e il cinema cambiano in modo radicale il mondo della moda, anche quello della moda sposa.
Ai giorni nostri il panorama si è ulteriormente evoluto e accanto all’abito sartoriale e a quello preconfezionato si è aggiunta una via di mezzo: l’abito su misura online. Basta inviare un disegno, le proprie idee, le proprie misure ai siti internet che offrono questo servizio e il risultato dovrebbe essere l’abito dei sogni, ideato e ricevuto direttamente da casa propria.
Le donne che continuano a scegliere l’abito sartoriale, però, non non sono solo quelle che hanno misure diverse da quelle “canoniche” del mondo del fashion… sono coloro le quali desiderano un abito unico e personalizzato, nonostante questo sia ormai solo un lusso in un mondo di abiti preconfezionati.
Prima di scegliere un abito sartoriale, però, bisogna fare attenzione. Le tempistiche ovviamente si allungano e bisogna pensare a tutto con il giusto anticipo. Il budget è da stabilire preventivamente in modo da non cedere a una spesa eccessiva. Saper scegliere bene fra i tanti atelier che oggi si propongono sul mercato è importante: se avete già pensato a stile e materiali, scegliete l’atelier che vi sembra vi si avvicini di più e cercate recensioni in modo da farvi un’idea.
Il wedding dress è il simbolo del vostro giorno più bello, riflettete con cura a chi affidare la responsabilità di confezionarlo.
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