Gabrielle Bonheur Chanel, conosciuta da tutti come Coco, nasce a Saumur, in Francia, il 19 agosto del 1883; della sua infanzia sappiamo veramente poco, la stessa Coco non ha mai voluto rilasciare notizie troppo dettagliate degli anni che videro la sua giovinezza. Sappiamo con certezza che visse in un orfanotrofio, forse a causa della sua nascita, avvenuta fuori dal matrimonio; i suoi genitori erano di origini modeste: il padre era un venditore ambulante, sempre fuori per lavoro, mentre la madre era figlia di un locandiere, che viveva nei vari ospizi per poveri della città. Alla sola età di 11 anni, Coco Chanel perse la madre, mentre il padre si trovava chissà in quale parte del Paese: la stessa Coco, insieme ai fratelli e alle sorelle, vennero affidati alla nonna paterna che, non potendosene occupare, mandò i piccoli a lavorare e Coco e le sue sorelle in un orfanotrofio del Sacro Cuore. Durante questi anni, Coco visse un’infanzia molto difficile, fatta di povertà e d’ingiustizie. E’ forse questo il motivo della sua reticenza a parlare della sua vita privata, fatta di stenti e di dolore.
Compiuti i 18 anni, Coco fu finalmente libera di andarsene: iniziò una nuova vita, lavorando in un negozio di biancheria e maglieria, dove imparò anche a cucire. Per arrotondare, qualche sera si esibiva nei locali come cantante, conseguendo anche un discreto successo. Gli anni della sua gioventù le portarono anche l’amore: a 21 anni conobbe Balsan, un ragazzo della città, figlio di imprenditori tessili, con il quale restò per sei anni. Fu proprio Balsan che la stimolò a credere nei suoi sogni e finanziò i primi lavori della celebre stilista. Amante dei cavalli e delle corse, Balsan viveva in un bellissimo castello insieme ai suoi cavalli: portò anche Coco a vivere con lui, insegnandole a cavalcare e ad amare la natura. Questi momenti furono d’ispirazione per la giovane stilista, che porterà nelle sue prima creazioni l’influenza cavallerizza e l’amore per la natura; proprio per assecondare la sua passione, Balsan permise a Coco di lavorare alle sue creazioni nel suo appartamento parigino, dove iniziò a creare i primi cappelli per signore, molto fatiscenti e adatti agli abiti sontuosi indossati dalle dame negli ippodromi.
La sua carriera iniziò a decollare e nel 1914 Coco aprì un proprio negozio a Deauville, cui fece seguito, nel 1916, l’apertura di un salone di alta moda, a Biarritz. Negli stessi anni, la stilista conobbe l’amore della sua vita, Arthur “Boy” Capel, un industriale che la aiutò finanziariamente nelle sue nuove aperture commerciali; ormai, oltre ai cappellini, Coco era intenta a creare anche abiti di alta moda, solitamente di colore bianco o nero, forse ispirata dai suoi anni passati al Sacro Cuore. Con l’arrivo della Grande Guerra, l’attività di Coco aumentò, invece di calare: tutte le famiglie ricche della Francia trascorrevano mesi interi nella cittadina costiera di Deauville, piuttosto che a Parigi, e questo rese la stilista molto famosa tra le famiglie altolocate della Francia. La sua fortuna derivò in gran parte dagli aiuti di Capel, che la incitò a non chiudere e ad avere fiducia nel commercio; furono anni fiorenti per Coco che, invece di subire i danni della guerra, riuscì anche ad aprire un nuovo negozio, nella costa atlantica della Francia: anno dopo anno, l’attività della stilista sembrava crescere sempre di più e nel 1917, Coco era conosciuta in tutta la Francia ed era riuscita ad aprire un negozio nella stessa Parigi. Fu lei stessa a introdurre l’uso di un nuovo elemento nel campo vestiario: estese l’uso del jersey (un materiale a maglia molto flessibile), dal suo uso esclusivo per i sottabiti a una grande varietà di tipi di vestiario, inclusi i vestiti semplici in grigio e blu scuro. Fu un’innovazione fu di così grande successo che iniziò ad elaborare le sue celebri fantasie per i tessuti jersey. Ora, tutta l’Europa inizia a conoscere il marchio Chanel.
Gli anni seguenti portarono a Coco clienti importanti, del calibro di Picasso e Stravinsky, rendendo Chanel una vera e propria casa di moda, conosciuta dalle personalità più importanti della società mondiale. Nel 1918, la stilista riuscì a restituire l’intera somma al suo finanziere e amante Capel, a dimostrazione del grande successo ottenuto con la sua casa di moda. Appena un anno dopo, un incidente di auto costò la vita allo stesso Capel, che morì alla sola età di 38 anni. Coco fu distrutta dalla notizia e iniziò a lavorare 24 ore su 24, per non avere altri pensieri. Gli anni che seguono, portarono successi dopo successi al marchio Chanel e nel 1921 fu creato il famosissimo Chanel n.5, cui seguirono molti altri profumi, mai famosi quanto questo. Fino al 1929, la sua casa di moda non ebbe che successi: fu solo con l’arrivo della seconda guerra mondiale e con il crollo di Wall Street che Coco fu costretta a ridimensionare la sua attività, spostandosi anche in America, per trovare nuove strade. Chanel era finalmente un marchio conosciuto in tutto il mondo e anche l’America seppe portare ottimi guadagni alla stilista: in questi anni, la maison contava almeno 20 mila dipendenti, con 34 profumerie al seguito.
Con la guerra, Coco si ritirò dalle scene, lasciando spazio ai creatori del suo marchio e aspettando la fine della crisi. Quando tornò sulla scena, nel 1954, aveva 71 anni: nonostante l’età, continuò ad esporre idee di grandi successi, che tutt’ora spopolano nel mondo della moda. La grande stilista morì all’età di 87 anni, in una camera di albergo e la sua maison fu lasciata in mano ai suoi fidati assistenti. Dal 1983, Chanel è in mano a Karl Lagerfeld.
Beatrice
gin dice
hai scritto una biografica che fa veramente CAGARE riducendo tutto al minimo…ma sei davvero sicura di intenderti di moda????ma sai chi, e cosa, ha veramnte fatto Chanel???? bhà…
Tentazione Make Up dice
Gentile Giulia, trovo che il Suo parere sia stato espresso in maniera poco educata. Qui c’è libertà di parola, ma credo avrebbe potuto esprimere il suo disappunto con termini più civili.
Grazie per il Suo parere, l’Autrice dell’articolo, se vorrà, Le risponderà.
Ci tengo però a sottolineare che l’Autrice non è una esperta di moda, infatti non è scritto nella sua biografia, e si trova sul portale tentazionedonna.it non tentazionefashion.it
Ad ogni modo sono sicura che il Suo commento prescindesse da questo, quindi lascio all’Autrice la parola.
Cordiali Saluti.
Laura Portomeo
Beatrice Niciarelli dice
Io non parlo di moda, parlo di persone e di storie.
La prossima volta, prima di esprimere commenti simili, impara l'educazione.
Beatrice dice
Io non parlo di moda, parlo di persone e di storie.
La prossima volta, prima di esprimere commenti simili, impara l’educazione.