La pancia della vicina è sempre più ver… ah no, quella è l’erba del vicino! Poco male se erba o pancia; è risaputo, una donna in dolce attesa è automaticamente in concorrenza con le”colleghe” future mamme e nemmeno (tante volte) per cattiveria quanto per sano (???) e naturale spirito di competizione insito nelle donne.
Gravidanze a confronto: non tutti i pancioni sono uguali…
Eh già, mi verrebbe ancora da dire: dimmi da dove vieni e ti dirò chi sei. Ed è proprio così, perchè ciò che accomuna e diverisifica uno dei momenti più belli di una vita di una donna (e/o di una famiglia intera) è proprio l’origine di ella; vi sembrerà strano amiche mie, ma le gravidanze cambiano a seconda del ceto sociale, della provenienza, della cultura (saggezza popolare) e perchè no anche dell’ignoranza che affligge i popoli nei secoli dei secoli (amen).
Vogliamo fare esempi pratici? D’accordo.
Pance a confronto: pancia a punta non va in guerra, quindi fiocco rosa/pancia tonda o fianchi larghi fiocco azzurro (il motivo, onestamente non lo so). Pancia alta la tradizione vuole sia un maschio, in caso di pancia bassa invece femmina. Inutile dirvi che si tratta solo di luoghi comuni e che la forma della pancia è determinata dal tono muscolare e dalla posizione del feto. Meglio una ecografia rivelatrice tra la 18° e la 22° settimana e ci togliamo il pensiero!
Tradizioni a confronto: Facciamo un pò il giro del mondo. In Turchia le donne in stato interessante non possono guardare orsi, scimmie e cammelli. Diciamo che un pò somiglia alla credenza napoletana di mia madre di non guardare “i brutti” quando si è incinte (bah). In Portogallo invece le donne lontane da cani e gatti. Nello Ski Lanka mangiare mango, aceto e ananas nei primi tre mesi di gravidanza è vietato per paura di un aborto. In Cina non si devono toccare colla e solventi per complicazioni sul parto. In Corea invece basta che la futura mammina dica l’inciucio prima alla suocera poi al marito ed infine alla mamma! In Inghilterra ti misurano il cuore, se il battito è accellerato indica il fiocco rosa, altrimenti lento indica il nascituro maschio (mi sento molto British…).
Credenze popolari a confronto: Guai ad indossare collane, strozzamento col cordone ombelicale (pare che l’origine della credenza sia nostrana). Se la mamma durante i mesi di gravidanza soffre di bruciori di stomaco il piccolo nascerà con tanti capelli, diversamente solo con una leggera peluria (questa la sapevo). Bere vino bianco se si desidera un bimbetto biondo, nero se lo si preferisce moro. Su questo punto mi sento di citare la buon’anima di mia nonna: bere birra che fa buon latte (lo so che gli altri dicono di bere il brodo per avere il latte, ma la mia era una nonna alternativa!)
…A proposito di “voglie”, fatto un giretto nell’etere ho scoperto che nasce in tempi non tanto medievali la loro credenza. Era (ed è) infatti d’uso comune procurare subito alla puerpera ogni cibo o bevanda da lei desiderato, per evitare che l’erede avesse (abbia) sul corpo una macchia del colore dell’alimento negato. Fatta eccezione per anguille per scongiurare rischio annegamento, lepri o conigli per evitare il labbro leporino, lumache (fa un pò effetto) affinchè il nascituro uscisse senza bava alla bocca o gravi problemi di dentizione.
Gravidanze a confronto: no, non è mia intenzione voler fare una sorta di parallelismo tra i casi, perchè per esperienza personale potrei dire tutto ciò che non si fa (ma che ho fatto) e sentirmi dire il contrario di tutto, o, inverosimilmente dire tutto ciò che non si sarebbe dovuto fare (e che ho comunque fatto) e sentirmi snaturata. No, mamme mie, la gravidanza -seguite alcune linee guida importanti- è qualcosa di veramente unico, intimo e personale, qualcosa che va oltre il sapere, qualcosa che si lascia guidare da un naturale istinto. E non importano i dolori di quelle ore e le sofferenze atroci per portare a termine il parto, come “tradizione” vuole è un dolore che si scorda per lasciare spazio alle emozioni eterne che un figlio regala; ciò che non si deve dimenticare invece è che purtroppo ad oggi, ogni giorno, circa 830 donne muoiono per cause prevenibili legate alla gravidanza e al parto e le ragazze adolescenti in gravidanza corrono un rischio più elevato di insorgenza di complicanze e morte rispetto alle altre donne; il 99% di tutte le morti materne avviene nei paesi in via di sviluppo ed ahimè, quelli sottosviluppati.
Nessuno stato è così simile alla pazzia da un lato, e al divino dall’altro quanto l’essere incinta. La madre è raddoppiata, poi divisa a metà e mai più sarà intera. (Erica Jong)
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