Si avvicina il Natale e come tutti gli anni arrivano fiere, sagre e mercatini natalizi; l’Artigiano in Fiera è uno degli appuntamenti clou del natale milanese (e non solo): come affrontarlo al meglio, e senza troppe offese al galateo?
L’Artigiano in Fiera da più di venti anni è una delle più grandi fiere internzionali dedicate all’artigianato, nonchè un appuntamento fisso nel calendario prenatalizio milanese (e non solo). Come ogni grande manifestazione va però affrontato con buon senso ed educazione, per trarre il meglio dalla vostra esperienza. Quali potrebbero essere i nostri consigli per una guida alla sopravvivenza ed al bon ton per l’edizione 2016?
Innanzitutto preparatevi, per evitare file inutili e noiose lamentele. La piantina è già disponibile online per individuare gli stand imperdibili, così come elenchi di venditori ed eventi: sapere dove volete andare vi eviterà di trasformarvi in zombie dispersi nella calca, e vi permetterà di ottimizzare il tempo trascorso in fiera.
E’ una buona idea prelevare in anticipo: ci sono tanti sportelli bancomat, ma riservano sempre file a dir poco epiche che garantiscono mugugni e possibili colpi di freddo: meglio evitare!
Decidete come venire: auto (con parcheggio a pagamento) o metropolitana? In entrambi i casi armatevi di pazienza: la lotta per il parcheggio è serrata – non siete autorizzati a tagliare la strada a chiunque nè a lasciare mogli/mariti/figli a pelle d’orso ad occupare il posto libero mentre voi raggiungete la corsia in auto – e le file importanti. il metrò non è certo più semplice: le vetture sono stipate all’inverosimile, l’aria irrespirabile, e non importa quanto sia scomodo ma siete ancora tenuti a cedere il posto a sedere ad anziani, infermi e donne in gravidanza. Quindi in piedi, e zitti.
All’interno troverete una ressa notevole (no, farsi strada a gomitate non è permesso) e probabilmente grossi squilibri climatici: dal freddo polare delle zone di collegamento dei padiglioni alle temperature subsahariane di fronte agli stand più gettonati; saranno indispensabili l’abbigliamento a strati, modulabile, e l’uso abbondante di deodorante perchè creare il vuoto intorno a voi per l’olezzo di sudore non è una strategia vincente.
Molti siti consigliano, oltre alle scarpe comode, anche l’uso di trolley e carrelli per trasportare gli acquisti: è una pratica che sconsigliamo. Innanziutto perchè in realtà nella ressa trascinarsi dietro una valigia è tutto fuorchè comodo, e poi perchè continuare a schiacciare piedi altrui con le vostre ruote è tutto fuorchè educato. Quindi borse capienti, magari uno zaino (non da trekking) sono sicuramente più pratici e rispettosi di chi vi circonda.
L’Artigiano in Fiera per molti vuol dire soprattutto cibo: cibo da acquistare, da gustare, da assaggiare. Ci saranno file, anche lunghe (in quella che si crea per il Kurtőskalács ungherese ci si possono creare amicizie da quanto è perenne e costante) da affrontare con pazienza ed entusiasmo. Ci saranno assaggi da scoprire – senza trasformarsi in una banda di unni pronti a saccheggiare gli stand alla ricerca di cibo “a scrocco”.
Carichi di acquisti e satolli arriverete quindi ad incamminarvi sulla strada del rientro (non sottovalutate l’opzione di salire al piano superiore per sfruttare i tapis roulant per un percorso molto meno affollato e faticoso); se siete in auto, levate la mano dal clacson e preparatevi ad uscire con calma e pazienza dalle code del parcheggio. Se siete arrivati con i mezzi, ricordatevi che non potete usare il bongo africano comprato per zia Giuseppina come arma per conquistarvi un posto a sedere, e se la carrozza è già strapiena aspettate il metrò successivo, come dicono sempre gli altoparlanti. Stanchi, divertiti… ma sarete stati anche educati? Ai posteri l’ardua sentenza!
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