E’ arrivata! Cappotti al chiodo, jersey alla mano, confezioni scorta di fazzolettini, batuffoli di polline misti a piogge tropicali, ed enormi distese di Peschi fioriti. No, non è arrivata la Primavera (non solo) ma LA STAGIONE DEI MATRIMONI (e quella delle allergie, tutte!)
Inviti alle cerimonie: come sopravvivere alla stagione dei matrimoni
E’ arrivata anche a voi la tanto temuta partecipazione? Avete anche voi una cugina/collega/amica/estranea che ve l’ha rifilata? Avete bomboniere ovunque che si alternano ai vostri rossetti sulle mensole e l’ansia della prossima “Saliera” da mettere nelle scatole del “corredo”? Niente paura, non sarà il primo e neanche l’ultimo invito che riceverete, poichè ogni anno il solito rituale: da Aprile a Settembre la parola d’obbligo è partecipare. Quindi, armatevi di forza di volontà, concentrate gli sforzi ed affrontate la situazione. Anche se l’organizzazione della cerimonia nuziale e del ricevimento -che sia tra pochi intimi o con 400 invitati- è considerata una delle attività più stressanti della vita moderna, non è da meno “l’arte del parteciparvi”.
Ma andiamo per gradi, perchè solo seguendo una rigorosa tabella di marcia, dal momento in cui si riceve l’invito al giorno della festa, possiamo considerare conclusa positivamente la nostra missione da Ospiti (per i cerimonieri ci vorrebbe un tutorial a parte). Ecco il mio personale vadevecum “come sopravvivere alla stagione dei matrimoni”
-Ricevimento della partecipazione:
siete fortunate ad essere già maritate se non accompagnate “seriamente” per scampare alla partecipazione da zitella con collocazione al tavolo degli amici sfigati (di lui e di lei che tanto si sono adoperati a fare il “gioco delle coppie” ai tavoli a cui avranno dato nomi di piante, fiori, città, dolci, film o canzoni. Nella speranza di conciliare un prossimo evento nozze e magari con i novelli sposini come testimoni). Soluzione di sopravvivenza: nel caso presentarsi con l’amico gay e costringerlo a fare il fidanzato di turno avendo già la scusa pronta per l’eventuale ritorno allo status single.
-Trucco e Parrucco:
la cosa migliore è lo stile shabby, risulterete sofisticate ed al contempo “unusual” così non darete adito alle megere di interessarsi al vostro look. Non avranno da commentare e sposteranno la loro attenzione sulle povere damigelle (e sperate che non siate voi stesse) o peggio ancor al difetto invisibile ad occhio nudo del corpetto strassato della sposa. Il velo sarà già stato oggetto di discussione dopo il lancio dei confetti fuori chiesa e quindi non vi resterà che sperare di aver uguagliato la nuance dei vostri abbinamenti. Precisazione, scarpe comode e sandalo con lacci bandito se soffrite di ritenzione idrica, le caviglie uso zampone di capodanno non è una cosa bella da vedere anche per la più umile delle Maria Goretti presenti. …E sperate che la sposa non abbia scelto il dress-code o peggio il wedding-code!
-Durata (lunghezza) del ricevimento:
Sono passate 5 ore dall’inizio della cerimonia e ormai più che un ospite vi sentite un ostaggio, non perdete mai il sorriso! Scattate foto e selfie nei momenti “morti” (quelli del ballo di coppia, degli applausi, dei ringraziamenti e delle “sfilate di cibo”). Se vi trovate ad un matrimonio che prevede musica e balli scatenati, eclissatevi in maniera elegante e disinvolta ogni volta che l’animatore o il complesso di turno prende in mano il microfono. Potreste trovarvi senza volerlo sul palco a cantare o a ballare la macarena con un animatore cubano in camicia bianca aperta (che per carità, non tutti i mali vengono per nuocere…)! Vivete con leggerezza anche la più stressante delle situazioni, compresa quella del lancio del bouquet/giarrettiera. In quel momento se si è single si consiglia di cominciare la ricerca dall’open bar magari è proprio lì -tra un drink ed un salto al tavolo della cascata di cioccolato- che troverete l’amico di turno scampato volutamente al momento topico che vi servirà un ottimo “break-point”. Sempre meglio della prospettiva del bouquet volante che si dirigerà verso di voi che siete in gruppo con altre “galline starnazzanti” trasformatesi in giocatori di rugby, e pur di vincere il pass per il prossimo matrimonio da “protagonista” vi allontaneranno dalla preda a suon di spallate!
Stanche e sfinite da quest’esperienza, recuperate foto e cadeaux della giornata, non fate manco in tempo a rifiutare la torta che già avete davanti agli occhi l’inscenarsi del prossimo evento a cui partecipare. Non si può rifiutare l’invito all’amica ed a voi non resta che sperare di essere inviate in Antartide il giorno prima delle prossime nozze ma dato che del vostro lavoro la vostra amica conosce vita morte e miracoli, direte che dovete andare, in quella stessa data, ad un altro matrimonio. Occhio però ai Tag su facebook… e la sopravvivenza è assicurata!
Lascia un commento