In una società sempre più votata al lusso, al consumismo e ad avere la vita più facile possibile, c’è qualcuno che invece rinuncia a tutto o quasi in nome dell’amore. Il Principe Amedeo del Belgio ha sfidato le convenzioni, le regole per amore verso una donna borghese e in nome della libertà.
Il Principe Amedeo del Belgio ha voluto costruirsi una vita senza protocollo, senza obblighi e costrizioni. Ha deciso di andarsene da corte a soli 29 anni. I giornali locali riportano questa sua decisione come volontaria. Egli infatti ha rinunciato volontariamente al proprio posto nella linea di successione al trono.
Lo scorso anno il Principe Amedeo del Belgio si è unito in matrimonio con la giornalista e nobildonna italiana Elisabetta Rosboch von Wolkenstein senza chiedere e quindi senza ottenere il permesso del principe del belgio Philippe. “Lili” con il matrimonio ha perso il titolo di principessa del Belgio ma ha conservato quelli di arciduchessa d’Austria e principessa d’Ungheria, che Amedeo ha ereditato dal padre.
La costituzione belga infatti prevede all’articolo 85 che il principe deve essere autorizzato alle nozze dal re. In caso contrario perde il suo diritto al trono. Già al momento delle nozze la notizia era circolata quando i media si erano accorti che mancava un decreto reale sulle nozze. A togliere tutti i dubbi è stata ora una fonte del palazzo che ha confermato proprio che è stata la volontà del Principe a non volere autorizzazioni.
Stessa cosa era successa in Inghilterra dove la principessa Anne non ha voluto per i figli, Zara e Peter Phillips, alcun titolo reale. I due hanno una vita normale:lavorano per mantenersi e non hanno stipendi dalla corona.
Poco male per il Principe Amedeo del Belgio dicono le malelingue. Figlio della sorella del re Philippe, la principessa Astrid, era sesto in linea di successione. Ma noi, inguaribili romantiche, invece in questa storia sentiamo l’odore dell’amore puro e incondizionato.
E questo sì che è un matrimonio solo per amore.
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