Giovanna D’Arco è un personaggio che mi ha sempre affascinato, sin dalla mia adolescenza, quando ancora non capivo se fosse una leggenda o realmente esistita. Con l’avanzare dell’età e la “libertà” di approfondimento lontano da dottrine scolastiche e religiose ho deciso di sviscerare la sua storia e scoprirla Santa Giovanna D’Arco è stato ancor più affascinante poichè il suo nome è più legato alla leggenda che alla santità.
Santa Giovanna d’Arco (Jeanne d’Arc) d’umilissime origini francesi, nasce, minore di cinque altri figli, nel 1412 da una famiglia di contadini. Si narra che durante la guerra dei cento anni fu chiamata da Dio (esattamente udì la voce di san Michele Arcangelo) per aiutare la Francia a liberarsi dagli inglesi e così decise di lasciare a 13 anni, la casa Natale per aiutare l’allora “Delfino” Carlo con un personale esercito. Giovanna, indossata l’armatura “maschile” da guerriera, ottenne due vittorie importanti: liberò Orleans dall’assedio (8 maggio 1429, vittoria che le valse il titolo di “Pulzella di Orleans”), e dopo qualche giorno a Patay inflisse una dura sconfitta alle armate inglesi. Queste vittorie permisero al Delfino l’incoronazione solenne a re di Francia con il nome di Carlo VII; ma una volta Re, Carlo, decise poi di trattare con gli inglesi, abbandonando Giovanna nell’impresa bellica e lasciandola senza l’appoggio della Corona. Tuttavia l’eroina non volle abbandonare la sua “missione divina” e continuò con pochi fedelissimi la guerra contro gli Inglesi, ma la scarsità numerica del suo nuovo esercito e l’ostilità che la circondava, le impedirono nuove conquiste. Ad esserle fatale fu, nel 1430 la battaglia di Compiègne, dove venne ferita e poi catturata dai Borgognoni che erano dalla parte degli inglesi e fu venduta per la somma di 10.000 tornesi. Venne imprigionata nel Castello di Rouen e processata per eresia e stregoneria.
Giovanna, venne sottoposta al processo senza che nessuno la difendesse, si trovò sola davanti al tribunale ecclesiastico di Rouen, senza che Carlo VII facesse nulla in suo soccorso. In realtà si trattava di un falso tribunale dell’Inquisizione con giudici simoniaci e prezzolati dagli Inglesi. Dopo quattordici mesi di umilianti interrogatori (tra cui ci fu anche l’osceno atto di verificare la sua verginità che fu fatto per ben due volte dalle matrone, a Poitiers nel marzo 1429 ed a Rouen il 13 gennaio 1431, su ordine di Pierre Cauchon, vescovo di Beauvais). La pulzella d’Orleans fu accusata di eresia, per aver creduto di poter comunicare con Dio senza la mediazione della Chiesa cattolica, e di atti illeciti, per aver indossato abiti maschili. Condannata, venne arsa viva sulla piazza del Mercato Vecchio a Rouen il 30 maggio 1431. Durante il processo le era stato chiesto se era in grazia di Dio ed ella rispose: «Se non ci sono, voglia Dio mettermici, e se ci sono voglia Dio tenermici»
Nel 1456 le truppe inglesi avevano perso la propria influenza e la Chiesa (e lo stesso Re Carlo) riaprì l’inchiesta: il tribunale fu riconosciuto come illegittimo e Giovanna fu riabilitata e riconosciuta innocente da Papa Callisto III. Ciò costituì una premessa essenziale per giungere alla sua definitiva glorificazione terrena: nel 1910 San Pio X beatificò Giovanna d’Arco ed infine nel 1920 Benedetto XV la proclamò “santa”.
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