Se torniamo indietro nel tempo, sicuramente alcuni dei ricordi a cui teniamo di più e che ci scaldano il cuore con immagini, profumi e sensazioni sono quelli legati ai nonni.
Figure magiche, che si affiancano ai genitori nella cura e nell’amore dei figli ma che, a differenza di questi ultimi, non hanno un ruolo educativo e quindi devono solo viziare i nipoti meglio che possono.
Ai giorni nostri i nonni e le nonne sembrano meno anziani di una volta, spesso lavorano ancora, curano il proprio corpo, l’abbigliamento, sono dinamici, guidano l’automobile, usano il telefonino, svolgono quindi una vita attiva mantenendo anche la menta allenata.
Questi cambiamenti sociali portano quindi anche ad un rinnovo dell’immagine sociale dell’anziano e anche un modo diverso di relazionarsi con i nipoti: il ruolo sarà anche meno austero ma, come sottolinea Donadei, i tempi cambiano ma ciò che ci emoziona non cambia mai !
Il ruolo dei nonni
La presenza dei nonni è fondamentale nella vita dei nipoti, sono modelli di riferimento affidabili e col tempo diventano quel fondamentale ancoraggio esterno nel momento in cui, soprattutto in adolescenza, i rapporti con i genitori si fanno sempre più litigiosi e difficili.
In tutti i paesi del mondo, i nonni ricoprono diversi ruoli: guardiani, confidenti, genitori surrogati, educatori, confidenti, memoria storica (con i racconti di episodi del passato), compagni di gioco…
A volte, proprio per i ritmi frenetici della vita attuale, i bambini passano molto più tempo con i nonni e quindi aumentano le esperienze forti che vivono insieme e che si porteranno nel cuore per tutta la vita, una rassicurazione forte che nasce direttamente dalle radici profonde da cui proviene.
I nonni sono sempre pronti a mettere a disposizione della famiglia tempo, energie e spesso un sostegno economico; sono l’anello fondamentale di trasmissione dei saperi, tradizioni, valori, sono i garanti dell’affetto che ogni bambino ha bisogno di ricevere.
E la relazione con un nonno è fatta di complicità, di mediazione verso i genitori e anche di trasgressione: i nonni possono rompere piccole regole concedendo ai loro nipoti dei vizi che il ruolo educativo rivestito da mamma e papà non può consentire e godono quindi di una posizione privilegiata rispetto ai genitori poiché sono liberi dall’obbligo di educare.
Questi sono gli ingredienti che rendono magica la figura dei nonni: un legame forte, limpido e magico perché condito da ricordi di storie di vita passata che arricchiscono la conoscenza del bambino e che lo avvicinano ad una storia diversa da quella imparata a scuola perché ricca di particolari personali e di aneddoti che la trasformano quasi in incantevoli fiabe.
Nonni non si nasce ma si diventa
Il ruolo del nonno è un ruolo importante che dà valore ai nipoti e promuove l’apertura verso gli altri; sono portatori di valori che però non impongono ai nipoti ma li trasmettono accettandoli come identità diverse.
Da numerosi studi si evince che la maggior parte dei soggetti vive la condizione di nonno in maniera positiva e la ritiene emotivamente appagante, descrivendola come un nuovo inizio di vita in famiglia.
Diventare nonni è una sfida che porta ad una crescita ma spesso può portare con sé anche una crisi: c’è infatti il rischio che le risorse vengano a mancare, che non ci si senta pronti ad affrontare il ruolo oppure che subentri l’angoscia per il tempo che passa e per l’avvio verso la fase più matura di vita.
E’ raro infatti che il passaggio da “genitore” a “nonno” sia immediato e pacifico poiché richiede una nuova posizione nella gerarchia familiare, con i suoi equilibri, assestamenti, diritti e doveri…
Una crisi che, secondo una ricerca americana, colpisce il 30% dei sessantenni, a prescindere che siano diventati nonni o meno.
Come dico sempre, riconoscere di essere in difficoltà è già un buon punto di partenza. Il supporto di amici e parenti, le occasioni di distrazione e la concentrazione sulla gioia della nascita dei nipoti può aiutare a ricreare un equilibrio personale alla base del benessere psicologico.
E’ bene inoltre prendersi del tempo per accettare questo passaggio di testimone ed il passaggio alla terza età. Questo è il segreto: non strafare, non richiedere troppo a se stessi e vivere il cambiamento gradualmente.
Non è necessario impegnarsi subito a tempo pieno, si può essere nonni anche conciliando i propri hobby ed i propri interessi oppure a distanza, fornendo presenza, affetto e supporto anche attraverso le nuove tecnologie.
Il clima familiare è l’aspetto essenziale da curare ed alimentare per fare in modo che, con il tempo, i diversi ruoli si incastrino come tasselli di un unico puzzle.
L’aiuto di uno psicologo è un’altra buona soluzione: il professionista può infatti aiutare ad osservare la vita sotto diversi punti di vista ed a mettere in risalto gli innumerevoli aspetti positivi che l’età più matura porta con sé.
Un ringraziamento alla Dott.ssa Simona Falasca per la collaborazione nella stesura
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