(Fonte immagine: donnamoderna.com)
Cos’è l’innamoramento? E cos’è l’amore?
Difficile da definire in modo preciso, tanti i poeti, autori, filosofi che nel corso del tempo si sono cimentati cercando di darne una spiegazione convincente ed universale…
E l’estate può trarci in inganno… gli amori estivi possono spesso essere scambiati per amori eterni quando invece sono solo frutto della passione di un’infatuazione momentanea.
L’innamoramento come momento magico
Ma ciò che lega questi diversi pensieri, sicuramente sono le emozioni e le sensazioni che emergono ogni volta che si è trafitti dalla freccia di Cupido: farfalle nello stomaco, stato confusionale, mancanza di appetito… un momento magico caratterizzato dalla spontaneità dei sentimenti, nel quale si perde padronanza di sé e si riduce la capacità critica.
La prima fase dell’innamoramento è quella della dimensione magica, dove il partner possiede tutte le caratteristiche del compagno ideale, lo si osserva quindi con occhiali falsati, gli si fa indossare una maschera che lo rivela come non è, un’idea colma di aspettative ma che però non corrisponde a realtà.
Secondo alcuni psicologi, siamo attratti dall’altro, perché questo entra in risonanza con i nostri vissuti emotivi, con il bambino che siamo stati, la perfezione che vediamo nell’altro all’inizio della relazione è la proiezione, il riflesso dei nostri desideri.
Ci si abbandona ad una sorta di passività sentimentale, ad una fisicità che rende assuefatti, frutto della passione travolgente e della capacità di ragionare che viene messa in secondo piano. Un turbinio di sentimenti che assomiglia all’amore ma che si regge solo su sé stesso: è così entusiasmante sentirsi euforici, con sentimenti che scoppiano nel cuore che questo è il punto focale… l’amor di se e delle sensazioni che si provano, non tanto del partner che alla fine è ancora un estraneo!
Ora si desidera l’altro al proprio fianco non per la consapevolezza che sia la persona giusta ma per prolungare gli effetti benefici delle emozioni che scatena.
Uno splendido castello di carta fragile ed inconsistente, costruito sulla sabbia ma creduto sulla roccia.
Infine, l’ultima fase, la più delicata, precede l’amore e ci si comincia a risvegliare un po’, a tornare ad una dimensione più “egoista” perché si ricomincia a coltivare interessi non condivisi con l’altro, a rivedere amici trascurati… È una riscoperta di sé stessi, di quell’io che per un po’ è rimasto fuso con l’altro.
E’ una fase cruciale, superata la quale il sentimento si trasforma diventando più profondo.
E l’amore?
L’amore ci fa togliere “le fette di prosciutto” dagli occhi e ci permette di apprezzare l’altro in tutte le sue caratteristiche, pregi o difetti che siano, lo si considera una persona da stimare, tenendo a mente il suo bene, senza mettere sé stessi ed i propri bisogni davanti a tutto.
L’amore si decide.
Ed è un passo avanti all’innamoramento perchè mette insieme passione e razionalità.
La razionalità che insegna a stare insieme, ad amare l’altro per quello che realmente è, a mettere da parte l’egoismo ed ad abbandonarsi all’eterno gioco di ragione e sentimento.
Un sentimento maturo, stabile, altruista, impavido, consapevole, convinto e specifico: si ama l’altro, non il sentimento che scatena.
L’amore non si appoggia sulla sabbia… ma costruisce la roccia sotto di sé: nasce dalla passione, cresce con la conoscenza, con il tempo, con incontri frequenti, con le affinità e con le differenze, con la litigata e poi la pace…
Ma lo amo veramente?
La differenza tra innamoramento ed amore è sostanziale: il rapporto d’amore è duraturo, è conseguenza dello sviluppo e della maturazione della personalità ed è capace di preservare l’integrità del partner rispettando le sue esigenze. Amando si arriva ad una felicità più intensa del semplice innamoramento ma che comporta un impegno maggiore.
L’innamoramento invece, si basa su un unione simbiotica, travolgente ma pericolosa poiché attiva meccanismi legati all’idealizzazione.
Tra i due c’è la stessa differenza che passa tra l’entusiasmo di raggiungere la vetta di una montagna (sognando quindi di essere scalatori) ed il vero e proprio salirci. Nella salita reale l’entusiasmo si attenua, occorre una lunga preparazione, un momento di riflessione e attesa in cui si oscillerà tra la paura e la tentazione di lasciar perdere.
Ma una volta arrivati in alto, e durante lo stesso cammino, si sperimenterà una gioia intensa, che ha il sapore delle cose vere, più aspra ma sicuramente più reale dei sogni.
L’innamoramento è più intenso e quindi può essere scambiato per amore, inducendo in errore: le coppie che si sono abbandonate alla passione, superato questo momento si riscoprono magari piene di dubbi e confondono un disaccordo o semplici diversità come un evidente segno della fine del sentimento.
Non ci facciamo prendere dallo sconforto, concentriamoci sul senso di coppia, su come ci fa sentire l’altro, su cosa amiamo in lui, su come sarebbe la nostra vita se non fossimo vicini.
Prendiamo carta e penna e disegniamo una bilancia: da un lato elenchiamo gli aspetti positivi e dall’altro quelli negativi. Il vedere visivamente la situazione ci aiuterà a farci un’idea!
Spesso sottovalutiamo quello che abbiamo perché siamo legate ad aspettative e sogni ad occhi aperti. Situazioni che magari non possono neanche realizzarsi e che invece distolgono l’attenzione dal nostro partner e da tutto quello che ci unico c’è nella nostra unione.
Prima di disperarci, impariamo a riflettere, a parlare apertamente nella coppia, a chiarirsi, a confrontarsi su paure ed incertezze.
Nell’era della tecnologia, ricordiamoci che il dialogo rinforza la coppia e ci aiuta ad avere un altro punto di vista, che spesso può farci capire di avere una visione parziale della situazione.
Inoltre “l’unione fa la forza” ed affrontare in due un dubbio, aiuta a sconfiggerlo prima!
Prendiamoci cura del nostro rapporto, non diamo mai niente per scontato, alimentiamo giorno per giorno il nostro amore.
E se dovessimo renderci conto che dopo la passione del primo momento, non è rimasto più nulla… Non disperiamo! Non è una sconfitta, non significa che
Grazie alla Dott.ssa Simona Falasca per la collaborazione nella stesura.
Dott.ssa Cristina Colantuono
Per qualsiasi ulteriore domanda, non esitate a contattarmi all’indirizzo:
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