Gli italiani, si sa, amano il caffè, bevuto frettolosamente la mattina prima di uscire da casa, come pausa di metà mattina, come momento di veloce intrattenimento. Non c’è incontro per strada, organizzato o casuale che non abbia piacevole inizio di fronte ad una tazza di caffè e non c’è argomento che non si possa affrontare al cospetto di due tazze di caffè.
Bevanda insostituibile con benefici che la rendono ancora più invitante; la tazzina di caffè infatti è in grado di
ridurre il dolore muscolare,
contribuire all’assunzione di fibre,
proteggere dal Parkinson,
ridurre il rischio di suicidio, di Alzheimer e di diabete,
proteggere dalla cirrosi epatica,
prevenire i radicali liberi,
aumentare le prestazioni intellettuali.
mantenere attive le facoltà di apprendimento in età avanzata.
Tanti e diversi i modi di berlo: in vetro o in tazza, ed in caso tazza calda o fredda e poi normale, lungo o ristretto, macchiato e anche qui con latte caldo o freddo, oppure da gustarlo corretto con diversi liquori…in molti comunque si avvicinano al caffè con l’aspettativa di risvegliarsi, digerire o riprendersi..
Amara sorpresa! In realtà la caffeina assunta appena svegli cambierebbe le prestazioni e la concentrazione al pari di un succo di frutta o di un tisana.
A rivelare il tutto una ricerca inglese pubblicata sul giornale Appetite e svolta dalla britannica University of East London.
I ricercatori hanno confrontato i risvegli di due gruppi di persone, abituali consumatori di caffè.
Il primo gruppo ha continuato a ricevere la sua dose di caffeina mattutina, al secondo, ignaro, veniva somministrato un decaffeinato .
Dopo un periodo di prova si è visto come le loro reazioni mattutine (concentrazione, livelli di risposta, alla guida, al lavoro, agli imprevisti, vitalità) erano uguali in entrambi i casi: ossia la mancanza di caffeina non sembrava in alcun modo privargli di qualcosa.
Sembra dunque che l’effetto-sveglia del primo caffè della mattina sia più psicologico che fisico, ossia è il nostro cervello che richiede la sua dose di caffeina per svegliarsi, più che del fisico. “La convinzione di aver consumato caffeina causa, infatti,un aumento dell’attenzione prolungata che è confrontabile o forse anche superiore all’effetto reale della caffeina!
Insomma succhi e tisane produrrebbero lo stesso sprint di chi beve un caffè!!!
Restano tuttavia confermate, almeno quelle, (!) le indubbie proprietà stimolanti della caffeina, che inibiscono a livello della fatica.
Sarà così, però vogliamo mettere il rassicurante rito del caffè mattutino?
Quei cinque minuti tutti nostri in cui attendiamo che il caffè fuoriesca e l’odore si diffonde per casa? Ossia… “A riempire una stanza basta una caffettiera sul fuoco” (E.De Luca).
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