Ho scelto l’argomento di questa settimana perchè è una patologia molto più diffusa di quel che si creda ma non se ne parla mai perchè è spesso confusa con un malessere fisico temporaneo o con più diffuse cause organiche.
Per comprenderne meglio la manifestazione, riflettete sulla seguente descrizione:
“Chiudi gli occhi e prova ad immaginare.
Sei in una piazza in mezzo a tanta gente, oppure comodamente seduto nella tua poltrona e ad un tratto, come se nulla fosse, senti i battiti del tuo cuore accelerare, la sudorazione aumentare, il respiro farsi sempre più veloce ed irregolare e, improvvisamente, nella tua mente si affaccia un’idea mai avuta prima: “sto per morire!”.
Il tuo fisico inizia a non rispondere più ai comandi della tua mente, è come se ogni singolo muscolo si animasse e tu non potessi fare nulla per fermarlo. E’ una sensazione strana ma nello stesso tempo profondamente angosciante: si chiama attacco di panico.”
Il DAP, come è chiamato il disturbo da attacchi di panico tra gli addetti del settore, rientra nei cosiddetti “disturbi d’ansia” e comprende episodi di pochi minuti caratterizzati dai seguenti sintomi:
- Tremori,
- palpitazioni,
- sudorazione,
- vertigini,
- terrore accompagnato da paura di morire, di impazzire, di perdere il controllo,
- nausea,
- alterazione della sensibilità degli arti o di altre parti del corpo,
- sensazione di soffocamento,
- sensazione di freddo o di calore esagerati,
- senso di sbandamento/instabilità, testa leggera, svenimento,
- dolori al torace e all’addome,
- sensazione di percepire in maniera distorta il mondo esterno e se stessi.
Il DSM (Manuale sui disturbi mentali) lo definisce un “Breve periodo preciso in cui l’individuo viene improvvisamente travolto da uno stato di terrore, spesso legato all’urgenza di fuggire di fronte a eventi ritenuti catastrofici e incombenti”.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità gli attacchi di panico sono la più importante patologia umana: almeno il 20% della popolazione mondiale ne soffre o ne ha sofferto, classificandosi quindi come una delle patologie più diffuse nel mondo occidentale.
L’età in cui si presenta può variare ma si attesta maggiormente tra l’adolescenza e la prima età adulta, con maggior frequenza tra le donne che tra gli uomini.
Spesso a complicare ulteriormente la situazione sono proprio le soluzioni “domestiche” che il soggetto colpito da attacchi di panico, in buona fede, attua: nella maggior parte dei casi cerca protezione negli affetti di familiari ed amici arrivando a volte a diventare dipendenti da essi, tenta di sviscerare ogni possibile dettaglio della situazione in cui è accaduto per cercare di riconoscerne le caratteristiche dopo di che si impegna gradualmente ad evitare tutte le situazioni che lui ha riconosciuto a “rischio”, arrivando fino alla soluzione estrema di non uscire più da casa.
Si entra così in un circolo vizioso dal quale è difficile, se non impossibile, uscire senza l’aiuto di uno psicologo.
Come già accennato, non è semplice capire subito che a scatenare questi attacchi è un problema psicologico e spesso è infatti confuso con malattie fisiche (crisi cardiache, asma…): dopo un attacco, spesso si consultano specialisti del cuore, dell’orecchio, dei polmoni, dei nervi, dello stomaco, alla ricerca in questi organi della causa degli attacchi.
Oppure la paura di morire durante un attacco può spingere a correre al pronto soccorso del più vicino ospedale ma alla fine le numerose e ripetute visite, gli esami e le indagini di solito non evidenziano nulla di anormale negli organi indagati.
Nonostante i medici affermino che l’individuo è sano e che il disturbo può essere psicosomatico (quindi con cause psichiche ma manifestazioni fisiche), la paura è sempre quella di avere una grave malattia, almeno fino a che non si riesce ad individuare il professionista in grado di dare la diagnosi esatta: “Disturbo da attacchi di panico”.
Le cause del disturbo sono ancora soggette a studi scientifici e variano da individuo a individuo, comunque possono essere legate a: fattori ereditari, particolari stress in persone predisposte, farmaci, malattia fisica specifica, un lutto, un incidente…
Le cure per gli attacchi di panico variano: alcuni medici e psichiatri consigliano l’assunzione di psicofarmaci perchè è un metodo veloce per tenere a bada e diminuire le manifestazioni prettamente fisiche del disturbo.
Come psicologa mi sento di consigliare la terapia prettamente psicoterapeutica, prima di tutto perchè sono contraria all’uso di farmaci per malesseri e situazioni per cui esistono trattamenti alternativi, in secondo luogo perchè è un disturbo, nonostante presenti caratteristiche così traumatiche, risolvibile nella maggior parte delle volte con un percorso anche di pochi mesi e per cui spesso, anche le primissime sedute, procurano un miglioramento visibile.
Partendo dal presupposto che la conoscenza del problema non porta direttamente ed inevitabilmente alla sua soluzione, è stato dimostrato che le terapie maggiormente efficaci per gli attacchi di panico sono quelle che pongono l’attenzione e la focalizzazione diretta sul problema stesso.
Anche se sembra superfluo dirlo, spesso la resistenza e quindi l’impossibilità di “guarire” risiede proprio nella persona che racconta di aver avuto attacchi di panico.
Chiaramente spesso sono difese non coscienti ma è sempre indispensabile che chi si rivolge ad uno specialista, sia motivato ad impegnarsi nel percorso e anche a cambiare determinati atteggiamenti della propria vita che possono incrementare l’apparizione del disturbo.
Lo psicologo farà poi il suo, coinvolgendo l’individuo e facendo leva sulle sue risorse individuali così da permettergli di diventare protagonista del suo cambiamento.
Per capire meglio quali possono essere le reazioni di chi ha sperimentato un attacco di panico, vi consiglio di vedere un film che sicuramente non è girato con rigore scientifico ma che affronta comunque il tema anche se in modo divertente e “leggero”: “Terapia e pallottole” con Robert De Niro e Billy Cristal.
L’importante è che, se vi riconoscete in alcuni di questi sintomi, è bene che ne parliate con qualcuno, questa rubrica può essere utile per questo ma anche il confidarsi con un’amica, con i propri genitori o con un professore può essere il primo passo verso un maggior benessere.
La psicoterapia è sempre un ottimo alleato, patologie del genere si risolvono spesso con un percorso mediamente breve (qualche mese)!
Ma prima ancora, è giusto ricordarsi sempre che il nostro corpo ci manda continuamente messaggi sul nostro benessere fisico e psicologico ed anzi è un utilissimo alleato per capire cosa e chi ci fa stare bene o male… quindi sforziamoci di individuali e soprattutto di capirne il significato!
Ho scritto questo articolo con l’aiuto della collega Dr. Chiara Illiano.
Per qualsiasi ulteriore domanda, non esitare a contattarmi scrivendomi qui: psicologia@tentazionedonna.it
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Per chi volesse approfondire:
- Buzzi Andrea, Come vincere gli attacchi di panico, 2008, Sovera Editore
- Cantelmi Tonino, Pensavalli Michela, Oltre la gabbia del panico, 2005, Perdisa Editore
- Ghezzani Nicola, La logica dell’ansia. Empatia, ansia e attacchi di panico, 2008, Franco Angeli
- Manassee Buell Linda, Mai più attacchi di panico e di ansia. 121 modi per recuperare velocemente il proprio equilibro, 2010, Red Edizioni
- Nardone Giorgio, Non c’è Notte che non veda Giorno, 2005, Tea Libri
Trilly dice
bellissima rubrica, l’ho pensato dal primo momento che è stata annunciata questa collaborazione, trovo quest’articolo interessante ed utile, perchè molte persone soffro di attacchi di panico ma non sanno riconoscerli, in passato ne ho sofferto anch’io, è stata per me una cosa totalmente nuova non sapevo, di poter esserne vittima, ma attraversavo un periodo di forte stress e spesso mi ritrovavo con il fiatone e i battiti del cuore accelerato, fino a quando, un giorno ho perso la forza negli arti inferiori e mi sono ritrovata a terra, da lì il mio medico di fiducia, quando gli ho parlato degli effetti mi ha detto che erano attacchi di panico, e da allora (due anni fa) non mi vengono quasi mai più. E’utile conoscere il nemico per abbatterlo!
Cristina Colantuono dice
Esatto Trilly!
E’ così! La cosa più sconvolgente è proprio che lascia spiazzati: cioè all’improvviso non hai più potere sul tuo corpo e non sai nè perchè nè quanto durerà…
Poi una volta individuato il problema, è necessario individuarne anche la causa o almeno da cosa è stato scatenato.
E spesso le cause all’origine degli attacchi di panico, sono una sorpresa! Cioè spesso non si ha la “cognizione” di vivere una situazione che ci fa male a tal punto… 🙂