Geppi Cucciari è dimagrita. Ha scolpito gli addominali e si è tonificata tutta, dalla testa ai piedi. E a me adesso sta un po’ meno simpatica di prima. Sentirla sparare a zero sulle magre, dal palco di Zelig, mi rincuorava e mi faceva star meglio. Ma ora che è snella, ricca, famosa e pure sempre abbronzata perché è sarda non mi piace più. Ha fatto la tisanoreica.
Ah beh, allora sì. E mi vuoi far credere che se una prende e s’ingozza di proteine a un certo punto si ritrova con quelle cosce e quel ventre piatto lì? Eddai, dillo. Chissà quanti voli low cost ci sono da Nuoro a Milano. Sì, a Milano, dove c’è il Centro diagnostico italiano e il dottor Preis che fa miracoli.
Vedevate “Cambio vita e mi trasformo su Sky”, vero? Si dilettava con il bisturi e le trasformava tutte. Maciullava carni, tagliava il lardo addominale come fanno i pakistani con il rotolo di kebab che gira e rigira sul fuoco. Con lo scalpello modellava i nasi, con le sue magiche simi-cesoie levava il grasso di troppo da un braccio diventato eccessivamente penzolante. Su, Geppi, diccelo. E’ stata dura l’esperienza della liposuzione? Perché la tisan(oreic)a te la bevi tu, io di certo no che non mi piace. E non ti credo se dici che hai fatto tutto senza aiuto, perché ormai mi stai antipatica. Ti stimavo più ai tempi di perle del tipo “Loro hanno inventato il regime di terrore delle taglie, S, M, L. Lo sapete che cosa vogliono dire? S vuol dire “sì sì lo so che sono magra”; M vuol dire “mi sta bene tutto” – maledetta, aggiungo io – L vuol dire “lo so che sono grassa, mi piacciono i ravioli: fatti i cazzi tuoi!”. Ora sfoggi la tua taglia 40 e i ravioli li ripudi perché i carboidrati sono il tuo nuovo nemico da sconfiggere. Quindi tornatene da dove sei venuta, tu e tutte le tue amiche proteine.
Che poi parlo parlo, ma in realtà anch’io avevo tentato la strada del regime iperproteico. C’avevo provato, a fare la dieta Dukan, qualche mese fa. L’aveva fatta Kate Middleton, quindi perché non provarci? Solo che m’era sfuggito un dettaglio. Che quella di chili ne doveva perdere due – non è vero, secondo me era questione di grammi – e io qualcuno di più. E a lei tanto il principe d’Inghilterra se l’era già presa, quindi perché doveva affannarsi tanto?
Comunque, tornando a noi stava andando alla grandissima. Mangiavo un sacco e non sentivo fame, perché Pierre mi aveva dato il permesso d’ingozzarmi di uova, di salmone, di prosciutto, di cereali, di latte in polvere, di aromi e di tofu. In quattro giorni avevo perso tre chili e un sacco di banconote da cento euro. Io mi sentivo leggerissima, e il mio portafogli di Paperina pure. Quasi gli si vedevano le ossa, tanto che aveva smaltito i lipidi. Al quinto, l’ultimo della fase d’attacco, ero al ristorante che mi pappavo una pizza con mozzarella doppia e porcini e rubavo patate ‘mbacchiuse, unte e riunte di olio, dal piatto del mio lui. Che Dio benedica i carboidrati, e non v’azzardate a levarmeli.
PrecariaMaTruccata
Fonte della foto: www.gossip.it
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