Uno dei luoghi che spesso scatena i nostri peggiori istinti è, nell’esperienza di molti, l’automobile. Che si tratti di guidatori aggressivi stimolati dallo spazio angusto o da passeggeri rumorosi che ignorano le limitazioni di un abitacolo… molte persone danno davvero il peggio di sé tra quattro portiere. Vogliamo parlarne?
Iniziamo dal dividere la casistica in due sezioni in base ad un fattore principale: siamo da soli, o c’è qualcuno a condividere con noi l’abitacolo? Esamineremo questi casi nei prossimi due articoli – per oggi dedicandoci alla nostra esperienza di guidatori “in solitaria” – una realtà molto comune, praticamente quotidiana per tanti di noi.
Se siamo da soli, vuol dire che il nostro pubblico sono tutti coloro che ci circondano all’esterno della nostra autovettura: le altre vetture, moto, bici, pedoni, mezzi pubblici, cani sciolti, cavalli e qualsiasi altra cosa o persona si trovi a percorrere le nostre strade. Come ci relazioniamo con loro?
Con gli altri automobilisti, con moto, camion, etc: il primo e fondamentale set di regole non ci viene dal galateo, ma semplicemente dal codice della strada: rispettiamolo noi per primi per poter pretendere che anche gli altri lo facciano. Quindi teniamo una condotta di guida corretta, senza manovre azzardate, senza tentare di imitare piloti di formula uno o rally nelle vie del quartiere.
Ricordiamoci che il clacson è un segnale di emergenza, non un mezzo per comunicare al guidatore che ci ha appena tagliato la strada cosa pensiamo esattamente di lui. Quindi sempre no alle strombazzate prolungate ed accusatorie: al massimo è concesso un veloce segnale per avvertire di un pericolo, o se proprio l’auto davanti a noi non vuole accorgersi che il verde è scattato da tempo, e rischiamo di perdere il semaforo per la sua indecisione.
Visto e considerato che esistono dei limiti di velocità ben definiti, oltre al fatto che andrebbero rispettati sia in città che in autostrada, è anche contrario a qualsiasi regola di buon comportamento abusare di fari ed abbaglianti per pretendere , con la leggiadria di uno schiacciasassi, che chiunque osi trovarsi sulla vostra traiettoria si lanci fuori strada per farvi passare – ricordatevi che probabilmente quello che potrà conservare i punti sulla patente sarà lui, non voi. Gli unici che possono pretendere una simile reazione dai passanti – sono i guidatori di ambulanze: per l’amor del cielo se avvertite la sirena di un mezzo di soccorso LEVATEVI DI MEZZO (guardando anche come stanno reagendo gli altri guidatori per identificare la direzione da prendere per lasciare spazio) e facilitate il passaggio di chi davvero ha necessità di spostarsi il più rapidamente possibile per offrire soccorso a qualche persona in difficoltà.
Siete alla guida di un SUV imponente (o di un furgone, un camper, o chissà che altro)? Beh, non è un buon motivo per imporre la vostra stazza su chi vi circonda: avete gli stessi diritti di circolazione della micro-utilitaria a cui cercate di tagliare la strada, parola di codice della strada! Allo stesso modo, se siete piccoli e snelli come una moto o una micro – macchina,. . non vuol dire che site anche autorizzati ad essere delle scheggi impazzite nel traffico, incuranti di precedenze e semafori, e del rispetto dovuto a chiunque vi circondi.
Altra categoria critica con cui relazionarsi è quella dei ciclisti: da sempre il rapporto auto-bici è quantomeno tormentato, è c’è da dire che gli esponenti di entrambe le categorie spesso si impegnano a peggiorare la situazione. Mancanza di rispetto da ambo le parti, completo disprezzo di semafori e sensi di marcia da parte delle due ruote, prepotenza dei mezzi più pesanti: sembra impossibile conciliare questi due mondi. Eppur basterebbe un po’ di rispetto (delle regole) e di civiltà per migliorare la situazione: fate pure voi il primo passo con il vostro comportamento esemplare, e quantomeno nessuno potrà rimproverarvi una mancanza di classe.
Ma… non vi pare che abbiamo tralasciato una categoria di “interlocutori” particolarmente numerosa? Ebbene sì: parlo proprio dei pedoni. Al di là del rispetto delle regole che ci impone di non travolgerli, di rispettare i loro attraversamenti e scatti semaforici, etc… siamo anche cortesi! Prestate loro un’attenzione particolare specialmente se le condizioni atmosferiche sono avverse: è davvero irrispettoso attraversare in foga le pozzanghere e causare docce poco gradite ai passanti che hanno la malaugurata sorte di incrociarvi!
Basta così? Abbiamo guardato chi ci circonda e siamo state sempre gentili e corrette? Prima di salutarci, un’ultima preghiera: fate anche attenzione a non approfittare di questa solitudine automobilistica per cedere alle tendenze multitasking di noi donne: no ai ritocchi di trucco e parrucco (e anche se sembra una leggenda metropolita, posso riportare di aver visto donne impegnate in questa attività, con mio grande terrore per l’integrità fisica della mia auto e della mia persona), no alle telefonate inutili, per l’amor del cielo NO! ai messaggini, agli smarthphone, a tutto quanto può distrarvi dalla guida: non solo sarebbe maleducato, ma anche molto stupido e pericoloso!
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