Punto.
(posso concludere qui il post del mese?)
Io vivo in una città di mare. Ma non è che noi il mare lo guardiamo ogni tanto e lo sfruttiamo solo d’estate. Noi viviamo di mare, siamo fatti di mare, idolatriamo il mare, siamo composti dal 70% d’acqua (di mare).
Quindi, la neve qui, non ha senso! Non abbiamo i vestiti adatti, non abbiamo scarpe adatte, non abbiamo mezzi di trasporto adatti, non abbiamo mentalità adatte!
Non puoi addormentarti la sera con una leggerissima pioggia mista a nevischio e svegliarti la mattina dopo con una muraglia di neve depositata davanti alla porta d’ingresso di casa tua, che ti obbliga a scavare per uscire. Ho bisogno di un minimo di preparazione ad eventi del genere! Infatti la prima reazione è stata (dopo circa 8-9 minuti di bocca spalancata e sguardo fisso) quella di richiudere la porta, rimettermi a letto, tirare il piumone fin sopra le orecchie e ciao.
Ovviamente i miei doveri di casalinga disperata automunita indipendente autosufficiente, non me l’hanno permesso (principalmente perché il cane se la faceva addosso). Quindi mi sono messa nell’ordine: sopra: canottiera (di lana), magliettina girocollo a maniche lunghe (di lanina), maglia a collo alto a maniche lunghe (di cotone pesante), felpa di pile (usata una volta nella mia vita in Trentino a -17°). Sotto: paio di calzini nr.1, paio di calzini nr.2, paio di calzettoni (oni, oni, usati sempre per quel Trentino di cui sopra), una paio di pantacollant, un paio di jeans. Il tutto adornato da: copri spalle di lana, capello di lana, guanti di lana (messi quasi per sport, perché non ho guanti che abbiamo la funzione di guanti) (chi è che usa i guanti per proteggersi dal freddo??? I guanti sono bellini da comprare con i fiocchini, brillantini, pallini, aggeggini. Mica servono per scaldare!).
Così addobbata mi appresto ad uscire (è stato subito un problema cercare le chiavi in borsa. Uno: la sciarpa non permetteva al mio collo di piegarsi. Due: i guanti mi rendevano insensibile a qualsiasi superficie tattile. Tre: mettersi il burro di cacao quando hai 32 indumenti di lana addosso: SBAGLIATISSSSIMO).
Nonostante tutto, sono riuscita a sbrigare tutto ciò che c’era da sbrigare, anche se a lavoro sono arrivata con la bellezza di 3 ore di ritardo, la macchina è praticamente inutilizzabile e non sono libera di fare ciò che voglio, come voglio, quando voglio.
Ecco perché IO. ODIO. LA. NEVE.
Ma entriamo nello specifico: quali danni può creare un evento così romantico, dolce, creatore di atmosfera e di paesaggi da guardare con sorrisino ebete intervallato da sospironi della serie “aaah che cosa straordinaria che è la natura” ?
Uno: I panni lavati non asciugano. I panni non lavati si accumulano sulla lavatrice. Devo vestirmi con i rimasugli dell’armadio che non metterei nemmeno ad una festa in maschera a tema: “il peggio vestito vince un prosciutto”.
Due: il cane non può stare fuori. Avete idea di cosa voglia dire tenere in casa un cane di un anno e mezzo per TUTTO il giorno, senza aver la possibilità di abbandonarlo in giardino e vivere una vita normale per magari dieci minuti al giorno da convivente solamente di me stessa?
Tre: io casco. Sono la persona munita di gambe che cade più facilmente al mondo. Un anno all’Isola d’Elba sono caduta a distanza ravvicinatissima sullo stesso ginocchio, nello stesso punto, per 3 volte (la frase più usata da me in quel periodo è stata: “ma mi si era appena rimarginata la ferita!!!” detta ovviamente piagnucolando). Quindi, constatando il fatto che casco spesso anche se in terra trovo completamente asciutto, immaginatemi mentre cammino sul ghiaccio. Però, devo ammetterlo, contro ogni aspettativa, è successo una sola volta. Culata e gomitata. Non ho fatto in tempo a toccare terra che ero già in piedi mentre guardavo furtiva che nessuno mi avesse visto. In tutto questo, mentre ero sdraiata in terra, il cane al guinzaglio faceva allegramente i fatti suoi. Gran bell’amico.
Quattro: fa freddo! Forse avrò termosifoni difettosi, livello di sopportazione raso terra, casa troppo grande e difficile da scaldare (no.), muri che inglobano il calore.. boh. Resta il fatto che io ho freddo. Fuori, dentro, sotto, sopra casa.
Vi bastano queste spiegazioni alla frase che apre questo post?
Caro amico Sole, aiutami tu!
Buon scioglimento di neve (sia per le strade che nel cuore) a tutti
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