Personalmente, adoro organizzare cene. Il più delle volte, per motivi di spazio, diventano serate informali con un buffet di stuzzichini preparati con amore per divertire e stuzzicare i miei ospiti, ma ogni tanto, quando i numeri lo permettono, mi piace anche organizzare delle cene sedute, e dedicarmi a studiare non solo il menu, ma anche l’apparecchiatura, la decorazione, tutti gli accenti che possono rendere un po’ più speciale la mia serata.
Questo non vuol dire che per impressionare i miei ospiti, e lasciare un bel ricordo, tutto deve essere tremendamente complicato, con un menu stravagante ed una tavola strapiena di posate e bicchieri fin a fare concorrenza con un’esposizione in una cristalleria… l’importante è che tutto sia pensato con attenzione, e anche un menu semplice ma curato, una tavola discreta ma elegante saranno le basi per una serata che resterà nel cuore dei vostri ospiti… costando a voi anche meno grattacapi!
Vediamo però qualche regola base, e qualche consiglio.
L’apparecchiatura
Spesso e volentieri film e riviste ci trasmettono l’idea che una tavola elegantemente apparecchiata comporti un’esorbitante quantità di posate, piatti, piattini, bicchieri di varie fogge e dimensioni, decorazioni, fiori, arbusti e candele… niente di più falso. Nella giusta ambientazione una simile tavola “può” essere elegante, ma non lo è in quanto tale ma solo se si confà all’ambiente e al tipo di serata che abbiamo organizzato. Altrimenti il risultato è goffo, pretenzioso o addirittura ridicolo!
Al giorno d’oggi è consigliabile di ridurre al minimo il numero delle posate che troviamo in tavola quando ci sediamo – per esempio quelle necessarie all’antipasto e alla prima portata – con la libertà di aggiungere quelle successivamente necessarie in un secondo tempo.
Anche le decorazioni – fiori, candele, centrotavola, etc – non devono essere eccessive. Evitate oggetti e vegetali che si innalzano troppo dal livello del tavolo, oscurando la visuale dei commensali. Personalmente sconsiglio anche i fiori profumati – potrebbero dare fastidio interferendo con l’aroma delle pietanze o, ancora peggio, scatenare l’allergia di qualche commensale. Stessa cosa dicasi per le candele: non profumate, se volete usarle!
Una parola sui segnaposto: non sono davvero necessari a meno che non abbiate organizzato un ricevimento particolarmente numeroso – per numeri più ristretti potete o guidare i vostri ospiti al posto che avete idealmente stabilito per loro, o lasciare che facciano da soli scegliendo i propri commensali più immediati. Potrebbe però essere un’idea carina, nel caso voleste offrire un piccolo ricordo della serata, porre dei segnaposto a tema senza indicare alcun nome, come decorazione di ogni placement (che l’ospite potrà poi conservare). Ma veniamo all’apparecchiatura vera e propria.
La tovaglia vince su tavole nude, runner centrotavola o tovagliette di stile americano.
Non è necessario il sottopiatto, anche se ne esistono in commercio di molto, molto carini.
Decidete che piatti utilizzare in base al menu. Di solito prediligo disporre un piatto piano (che servirà per la portata) e sopra di esso un piattino per l’antipasto. Se però dopo l’antipasto è previsto un primo che necessita di piatto fondo, preferisco non metterlo in tavola – si sposa male con le proporzioni del piatto dell’antipasto, per cui preferisco portare fuori i piattini da antipasto e poi portare in tavola i piatti fondi del primo, lasciando sempre di base il piatto piano da portata.
Le posate si dispongono a seconda del loro ordine di utilizzo: più esternamente quelle da utilizzare per prime, e più vicine al piatto le successive (ma non lasciamoci andare a sfilate infinite di posateria: antipasto e prima portata in tavola, eventuali altre posate verranno in tavola a seguire. E il cucchiaio fa la sua comparsa solo se e quando serve). Le forchette vanno alla sinistra del piatto, e hanno sempre i rebbi con le punte rivolte verso l’alto, non verso il tavolo; i coltelli vanno sempre a destra ed hanno la lama rivolta verso il piatto. Tutto questo segue semplicemente la logica di come verranno impugnati: quali con la mano destra, e quali con la sinistra. E’ sempre per essere posizionati a favore della mano che li utilizzerà che si determina la sistemazione di eventuali forchettine o cucchiaini da dolce (che sono da posizionare al di là del piatto, perpendicolari alla nostra posizione): la forchetta avrà il manico verso sinistra per essere presa con la mano sinistra, il cucchiaio e il coltello il manico a destra per essere a portata della mano destra.
Una parola sui bicchieri: si dispongono in linea obliqua nell’angolo superiore destro della nostra apparecchiatura. Sono da considerare almeno due bicchieri, uno per l’acqua (di norma più capiente) e uno per il vino . Il bicchiere per l’acqua sarà posto più internamente, e alla sua destra il bicchiere per il vino (trucchetto per ricordarlo: pensate che vi venga versato da bere – si fa dalla vostra destra, per cui il bicchiere più alto – l’acqua – sarà più a sinistra, altrimenti per arrivare al bicchiere del vino, più basso, si rischierebbe di urtarlo se le posizioni fossero invertite!). Possono essere anche tre i bicchieri, differenziando tra bicchiere per il vino bianco e quello rosso. In tal caso, il bicchiere per il rosso sarà nel mezzo, tra acqua (a sinistra) e vino bianco (a destra). L’eventuale bicchiere per il vino da dessert o spumante farà la sua entrata in scena appunto solo con il dessert.
Il tovagliolo va di preferenza a sinistra dell’apparecchiatura, o in cima alla pila dei piatti, ma cercate di evitare fantasiose ed imbarazzanti creazioni di origami di stoffa: un rettangolo o quadrato piegato con semplicità, o arrotolato con naturalezza in un anello portatovagliolo sono più che sufficienti.
Una sola nota per chiudere: ricordatevi che l’arte del ricevere ha solo lo scopo di offrirci una guida verso belle e piacevoli serate, e che queste dovrebbero essere tali sia per gli ospiti che per la padrona di casa. Quindi, innanzitutto, cercate di godervi questi momenti di convivialità, senza preoccuparvi eccessivamente di quello che è “giusto” o “sbagliato”… e se anche incappaste in una piccola gaffes, proseguite con serenità e la cosa passerà subito inosservata. Il miglior padrone di casa è quello in grado mettere davvero a proprio agio i suoi ospiti, e il primo trucco per farlo, è di essere per primi sereni e rilassati.
E voi? Avete qualche preferenza o accortezza speciale per le vostre serate? Raccontateci le vostre tavole più belle!
PallinoGirl
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