Fino ad ora ci siamo preoccupate di tante situazioni che incontriamo nella vita di tutti giorni, ma forse una delle occasioni in cui siamo più coscienti delle regole dell’etichetta e delle differenze culturali ad esse collegate, è proprio quando ci troviamo in viaggio, in terra straniera,a contatto con nuove persone. Se già normalmente riteniamo importante comportarci in maniera impeccabile e cortese, quando ci troviamo di fronte a culture ed usanze diverse dalla nostra la cosa può divenire un po’ più complicata: quello che da noi è considerato parte del galateo, altrove potrebbe essere un terribile passo falso, e viceversa!
Questa volta voglio ispirarmi ad idee fornite da Barbara Ronchi Della Rocca nel suo libro “Il passaporto delle buone maniere” (ed Sperling&Kupfer, 2005), per scoprire una serie di curiosità divertenti e a volte sorprendenti, che potrebbero anche farci risparmiare qualche passo falso all’estero!
Per esempio: sappiamo che in paesi di credo religioso diverso dal nostro è bene prestare attenzione al nostro abbigliamento. Se in una chiesa cattolica è buona norma coprirsi le spalle e non indossare gonne o pantaloni troppo corti, e tendiamo a scoprirci il capo in segno di rispetto, in una chiesa ortodossa il cappello invece è il caso di tenerlo ben calcato in testa (e posso dire che quando la una mia amica me lo ha spiegato visitando una cattedrale a Tallin, in Estonia, con i –15°c che si infiltravano nell’ambiente, ne sono stata anche ben contenta!).
In India invece non è un problema scoprire l’ombelico, ma sapevate che è assolutamente sconveniente essere scoperte dalle ginocchia in giù? E guai a osare il topless in Brasile – anche se è la stessa terra che accetta con indifferenza i tanga più simili a filo interdentale che mente umana possa concepire!
Attenti ai gesti in pubblico: in Austria non ci si pettina, né si toccano i capelli e nemmeno ci si gratta il mento parlando con qualcuno: sarebbe come comunicare al nostro interlocutore che secondo noi sta dicendo delle sciocchezze.
Dall’altro capo del mondo invece attenti a un gesto molto comune, e già ben poco gentile qui da noi: se siete in Australia non pensate nemmeno di indicare qualcuno con l’indice della mano – se proprio è necessario e non evitabile, usate la mano intera! Sempre in Australia, fate tutto il possibile per non soffiarvi il naso in pubblico: è considerato un atto di estrema maleducazione! Dello stesso avviso sono anche i cittadini giapponesi, che non solo non vedono di buon occhio questo gesto, ma che considerano anche un semplice starnuto un gesto di tremenda scortesia!
Siete in visita ad un meraviglioso tempio Thailandese? Sappiate che è una tremenda offesa mettersi in posa davanti (o sopra!) statue che rappresentino immagini sacre. E sempre parlando di immagini di divinità – lasciate stare quel souvenir tanto carino che ne ritrae una: sareste poi costrette ad abbandonarlo in dogana perché è proibito portarle fuori dal paese.
Sempre in dogana potreste avere delle brutte sorprese mentre vi recate nelle Filippine: uno qualunque dei nostri magazine potrebbe esservi sequestrato come materiale pornografico se riporterà immagini di modelle anche solo in costume da bagno: scegliete bene le vostre letture per evitare qualche momento terribilmente imbarazzante!
Volete fare un omaggio floreale a una nuova amica e vi trovate all’estero? Attenzione a cosa scegliete! No ai crisantemi se siete (oltre che in Italia), in Belgio, Francia, Spagna e Turchia – ma non disdegnateli se vi trovate in un paese asiatico! Al contrario, sono i garofani a diventare fiori “da lutto” in Thailandia, Svezia, Polonia e, in Germania. In Perù, solo le rose sono considerate accettabili: tutti gli altri fiori sono un regalo estremamente cheap.
Attenzione persino al colore dei fiori che intendete donare: se da noi il giallo è un colore grazioso (pesiamo alle mimose dell’8 marzo!), evitatelo accuratamente in Russia o in Iran: in queste nazioni è un segnale di odio o di ostilità.
Stiamo porgendo un regalo, ma non sono fiori, bensì un presente graziosamente impacchettato? Assolutamente proibito incoraggiare l’apertura immediata del regalo sia in Cina che in Giappone: chi lo riceve deve essere libero di esprimere gioia o disappunto e per farlo, non potendo mostrare imbarazzo in pubblico, l’operazione deve avvenire assolutamente in privato.
Siete pronte ad affrontare i vostri prossimi viaggi dopo questa serie di simpatici consigli? O avete qualche altra curiosità da aggiungere, qualche esperienza che avete vissuto in passato? Condividetele con noi nei commenti!
PallinoGirl
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