La febbre del sabato sera

Ed eccoci arrivati all’inverno e con quello i primi raffreddori.Quel leggero malessere che vi fa starnutire più volte al giorno, con quella spiacevole sensazione di naso chiuso e magari due doloretti qua e là, che si fanno particolarmente sentire quando provate a fare retromarcia tornando dal lavoro. Perché noi andiamo al lavoro.Ecco, se ti sei riconosciuta,è segno che sei una donna. Se avessi voluto parlare di uomini avrei iniziato con: quella grave malattia che vi costringe a letto nonostante il termometro non superi i 36°, che vi annienta il fisico nemmeno vi stessero pugnalando e quella tragedia del naso chiuso che davvero non si sa come fate ad essere ancora vivi.

Sì, uomini e donne sono diversi e mai, come nel caso di una banale influenza, è così lampante.

Tu donna, con un violento raffreddore, l’influenza e la febbre a 38 riesci a gestire la famiglia, mettere su una lavatrice, magari anche due, ritirare i bambini a scuola e cucinare una semplice ma gustosa cena.

Lui? Non pervenuto. Con il raffreddore è moribondo, con la febbre a 37.4 è più di là che di qua, se la febbre oscilla tra i 38 e i 38.5 gradi ti conviene chiamare il prete.

Senza considerare che qualsiasi cosa fanno, la fanno con enfasi.

Tu starnutisci coprendoti giusto per non fare la doccia a quello che hai davanti?

Lui no. Starnutisce così platealmente che ti chiedi se non abbia seguito, a tua insaputa, un corso di recitazione. Perché lui per giustificare il suo malessere deve stare più male di te e deve esagerare, perché altrimenti non puoi credere che un uomo della sua stazza si faccia mettere ko da un banalissimo virus.

Tu ti muovi per casa con una certa dignità, nonostante i capelli a nido di poiana?

Lui no. Lui non si muove. Già due linee a 37 gli immobilizzano gli arti inferiori.E sverna sul divano col plaid o nel lettone nemmeno avesse cinque anni.E se hai la fortuna di abitare in una casa a due piani, nel giro di una settimana ti ritrovi due cosce da far invidia a Rumenigge, tante sono le volte che ti fa fare le scale.

Se, sentendoci delle infermierine alla Candy Candy, dovessimo chiedere un innocente “Come stai?” aspettiamoci risposte degne dei più grandi film di catastrofi.

“Bale. Motto bale”

“Do resbiro”

“Bi sa che stavolta muoio”

“Ti lascio la casa, la boto, e le rate della bacchina…”

Son catastrofici, c’è poco da fare.E anche molto esigenti, diciamolo. Alcune sono fortunate e possono arrivare a non cucinare per molti pasti, visto che hanno un uomo che quando ha il raffreddore/influenza non mangia. Sono in letargo praticamente, dormono tutto il giorno e attingono dalle riserve.

Poi ci sono gli altri, quelli che si sentono male ma fanno sentire male anche te perché hanno delle richieste che nemmeno una donna incinta.

Mica si accontentano del brodino di carne che ti rimette su. E no!

“Mi andrebbe un sorbetto di fragole” a Gennaio.

“Mi andrebbe della carne bianca…un galletto ruspante allevato a terra?Con due patate novelle, ovvio” e come no.

“Ho la bocca amara per le medicine…due meringhine fatte in casa? Quelle buone che fai tu. Mi risolleverebbero la giornata”

E poi “Il giornale oggi è uscito?”

“Abbiamo un cuscino alto in casa?”

“Mi porti un bicchier d’acqua?”

Devo continuare? Ma anche no, che qua se pensiamo all’inverno che ci aspetta ci deprimiamo prima del tempo.

E voi? Conoscete elementi di questo tipo? Guardate che ‘ste persone qua son come la televisione: ogni famiglia ne ha almeno una.

Per fortuna, su questa, non ci paghiamo il canone.