Intorno agli anni ’70, Bowlby fornì un valido contributo all’educazione dei bambini.
L’autore infatti scoprì che la madre e la relazione con lei fornisce al bambino “una base sicura” dalla quale egli può allontanarsi per esplorare il mondo e farvi ritorno nel momento in cui avverte una minaccia ed ha bisogno quindi di conforto e sicurezza.
Sullo sviluppo della personalità incide quindi la possibilità o meno di averla sperimentato secondo l’autore ha quindi un valore fondamentale per la sopravvivenza.
Sulla base di questa teoria, Mary Ainsworth, e successivamente Main e Salomon, analizzarono le modalità relazionali tra madre e bambino e distinsero quattro diverse modalità o stili di attaccamento: sicuro, insicuro ansioso ambivalente, insicuro evitante, disorientato/disorganizzato.
Lo stile sicuro
Il bambino ha fiducia nella figura di riferimento e della disponibilità e supporto, si sente libero di esplorare il mondo e poi di trovare conforto se ne ha bisogno. Tale stile è promosso da una figura sensibile ai segnali del bambino, disponibile e pronta a dargli protezione.
Stile Insicuro Evitante
Il bambino con questo stile è convinto che la figura di attaccamento non è sensibile e disponibile alle sue richieste d’aiuto ed anzi verrà rifiutato. Costruirà quindi le proprie esperienze senza l’amore ed il sostegno degli altri ma facendo esclusivo affidamento su se stesso.
Stile Insicuro Ansioso Ambivalente
La certezza che la figura di attaccamento sia disponibile non è certa e conseguentemente il bambino esplora il mondo in modo incerto ed esitando a causa dell’ansia e dell’angoscia da separazione che lo pervadono. La causa di questo atteggiamento è una Figura disponibile in alcune occasioni ma non in altre e che sottopone il bambino a frequenti separazioni, se non addirittura a minacce di abbandono.
Stile Disorientato/Disorganizzato
I bambini che mostrano questo stile sono apprensivi, tendenti al pianto e quando tornano i genitori dopo una breve assenza si buttano sul pavimento o portano le mani alla bocca con le spalle curve. Altre reazioni possono essere comportamenti conflittuali, disorientamento, l’assenza di movimenti o l’evitamento dello sguardo del genitore.
Lo stile sicuro è quello più positivamente correlato ad un buon sviluppo infantile: potendo contare sulla presenza di una figura significativa così stabile, il minore potrà crescere in modo sano ed equilibrato, con tratti di sicurezza, capacità di esplorazione del mondo, convinzione di essere amabile, capacità di sopportare distacchi prolungati, nessun timore di abbandono, fiducia nelle proprie capacità e in quelle degli altri.
Spesso infatti è possibile notare che le persone con buoni rapporti sociali, bassa ansia, coerenti e fiduciosi di sè stessi e pronti a condividere un’alta intimità nelle relazioni hanno in comune il vissuto di un attaccamento di questo tipo nell’infanzia.
Ed infatti, in più occasioni, sono persone che dimostrano che fare esperienza di un rapporto di totale fiducia genitoriale, porta a vivere da adulti legami sentimentali e amicali poco ossessivi, basati sulla fiducia reciproca e sulla possibilità di utilizzare anche il proprio partner come base sicura.
Al contrario, lo stile disorganizzato è quello più negativamente correlato ad una crescita sana perchè i bambini, che vivono in famiglie così caratterizzate, saranno poi adolescenti insicuri nell’esplorazione del mondo, convinti di non essere amabili, incapaci di sopportare distacchi prolungati, con ansia di abbandono e sfiducia nelle proprie capacità.
In famiglie problematiche spesso infatti i figli si caratterizzano per il loro essere timorosi, con bassa autostima ed un atteggiamento incerto verso se stesso e verso gli altri che li porta ad evitare conflitti con tutti quasi avessero paura di disturbare.
Il meccanismo alla base coinvolge le rappresentazioni interne che vengono costruite durante l’infanzia e che ne escono confuse e incoerenti.
La conseguenza è, nell’età adulta, l’intervento di queste rappresentazioni errate nell’interpretazioni di eventi reali, che restano sempre oscurati da un velo di confusione e incontrollabilità e da una visione catastrofica ed erronea dei fatti.
Parliamo quindi di successive relazioni sentimentali disfunzionali, distruttive e tendenti all’aggressività ed alla violenza.
Ed è più alto il rischio di altre patologie come: i disturbi alimentari, le dipendenze affettive e da sostanze, le psicosi, l’alessitimia….
Un buon legame genitoriale è quindi una sicurezza per lo sviluppo psicologico dei figli!
Una considerazione da tener presente poichè nel momento in cui ci si sente pronti a creare una famiglia non è sufficiente un fisico sano ma anche la mente deve fare la sua parte.
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