Qualche tempo fa stavo salendo in metrò quando, avvicinandomi ad un posto miracolosamente libero, mi sono accorta che un giovane dall’aria latina aveva puntato il mio stesso traguardo. Come si accorse del mio arrivo, questi si fermò, facendomi cenno di sedermi al posto suo. Il mio tragitto era breve… per cui mi venne istintivo rifiutare, ma il giovane non ne volle sapere, ripetendo la sua offerta, e specificando: “Nel mio paese l’uomo sa che deve essere cavaliere!” (detto peraltro con un delizioso accento, che probabilmente rendeva la frase ancora più accattivante!).
Adesso ditemi: siete rimaste stupite quanto me per questo gesto di cortesia quantomeno raro?
Sono tanti i gesti come questo, che considero “in via di estinzione”: ma un tempo l’educazione e la cortesia erano parte molto più importante della nostra cultura e della nostra formazione. Come siamo arrivati a dimenticarli così velocemente?
Se ci guardiamo intorno vedremo tante persone che indulgono in comportamenti ben diversi, atteggiamenti che riflettono perfettamente quello che i media ci propongono: un modello di comportamento che glorifica gli eccessi, troppo spesso volgari e maleducati. Quanti cosiddetti “VIP” riempiono pagine di giornali e servizi tv con abbigliamento fuori luogo, stravizi, comportamenti disdicevoli… e tutto ciò invece di danneggiarli ne aumenta la popolarità? E’ così semplicemente una logica conseguenza che questi comportamenti vengano culturalmente accettati ed adottati da tante persone.
Molto spesso se si pensa a parole come galateo, bon ton o addirittura “buone maniere”, l’immagine che salta in mente è quella di un formulario antiquato, un modo di vivere caduto in disuso ed adatto, forse, ai nostri nonni. Dopo tutto, il Galateo overo de’ costumi è il titolo di un breve trattato scritto da Giovanni Della Casa e dedicato a Galeazzo Florimonte, vescovo di Sessa Aurunca (da ciò il titolo dell’opera, infatti Galatheus è la versione latina del nome del vescovo). Rifacendosi ai dettami rinascimentali, il testo presenta una serie di consigli per vivere una vita semplice ed armonica.
Ma siamo sicuri che queste vecchie regole non possano essere riscoperte, e valorizzate anche per la vita moderna?
Potrebbero essere non più solo un insieme di regole ammuffite e formali da rispolverare nelle occasioni ufficiali, ma dei principi adattati ai nuovi ritmi ed ai nuovi stili di vita, basandosi sempre sull’educazione, il rispetto per sé stessi e gli altri, e l’eleganza per dare un senso al nostro comportamento abituale e rendere la nostra vita quotidiana più piacevole e rilassante.
Molte delle regole che ci possono venire in mente richiamano occasioni particolari – come comportarsi a tavola a una cena formale (chi non si ricorda la divertente scena nel film Pretty Woman?), come rivolgersi a persone importanti, come scegliere l’abbigliamento adatto a un evento… ma in realtà, questi sono solo gli esempi più eclatanti, rivolti ad un pubblico ristretto. La vera educazione nasce nei piccoli gesti della vita quotidiana, e tutti possiamo cercare di incorporare questi piccoli tocchi di classe e cortesia nel nostro agire. Per esempio:
– Cedere il posto a sedere sui mezzi pubblici a donne, anziani, mamme con bambini;
– Non “urlare” le proprie comunicazioni cellulari nelle orecchie di tutti i presenti;
– Non essere fonte di disturbo nei luoghi pubblici, che siano essi il cinema, la spiaggia, la città;
– Rivolgersi con cortesia e rispetto a familiari, educatori, superiori, negozianti ma anche amici e compagni;
– Rispettare la privacy propria ed altrui, senza indulgere in pettegolezzi personali e telematici;
– Adeguate il proprio abbigliamento e tono al contesto in cui ci si trova;
…. ma l’elenco potrebbe continuare pressoché all’infinito!
Nei prossimi articoli di questa serie mi propongo di esaminare varie situazioni in cui spesso ci veniamo a trovare, proponendo qualche riflessione su quello che può essere un comportamento più elegante e raffinato e gli errori in cui non cadere! Voi cosa ne pensate? Ci sono dei comportamenti che vorreste vedere più spesso? O quali sono gli atti di maleducazione che vi danno più fastidio?
PallinoGirl
Barbara dice
Bella riflessione! Io credo che il galateo non sia una cosa così antiquata, anzi, fra una persona educata e una non dico maleducata ma meno educata si nota subito la differenza.
Alla tua lista aggiungerei:
– non rompere le scatole al mondo con la tua muscia a tutto volume nei luoghi pubblici! Usa le cuffie e ad un volume civile così eviti anche di romperti i timpani oltre che di dare fastidio