Il rapporto genitori/figli, con tutte le sue peculiarità e differenze è molto complesso.
Tante volte per incomprensioni o mancanza di coraggio si finisce per costruire “castelli in aria” che raffigurano personalità che poi, chiarendosi, non corrispondono minimamente ai nostri genitori.
Ma cosa c’è alla base? Vediamo se la psicologia può aiutarci a spiegare alcuni aspetti di questo fantastico pianeta!
Il “pianeta genitori” è un luogo particolare, abitato da coppie adulte che, con l’amore che li lega, hanno deciso di mettere la propria vita al servizio del frutto dei loro sentimenti: i figli.
A parte i casi limite che ahimè animano troppo spesso la cronaca nera dei nostri giornali, la maggior parte di loro tentano, non senza fatica, di aiutarli a crescere nel migliore dei modi: organizzano le ore della giornata in funzione degli impegni dei figli, passano ore a studiare con loro, si preoccupano che non corrano rischi o che siano coperti a sufficienza…
Solitamente poi prendono molto sul serio il loro ruolo, la loro funzione di guida è eterna e, nel loro immaginario, anche il bisogno di essere perennemente guidati dei figli lo è.
Però la velocità e l’inesorabilità del tempo a volte è brutale nel mostrarsi palesemente e tutte le mamme ed i papà si trovano sempre smarriti davanti all’evidenza che ormai i bambini di un tempo si vestono da soli scegliendo cosa mettersi, vogliono più libertà e soprattutto si innamorano!
Ed è proprio questo l’argomento più taboo che preoccupa sia l’una che l’altra parte…
Oltre alla particolarità dell’argomento c’è da sottolineare che genitori non si nasce ma si diventa e la maggior parte delle volte sono le prime esperienze sia per i figli che per loro! E’ sempre un qualcosa di nuovo anche avendo più figli, ogni scoperta ed ogni richiesta è una cosa unica e diversa.
Ci vuole tempo: i figli devono avere pazienza ed evitare atteggiamenti frettolosi e soprattutto richieste frettolose; i genitori devono abituarsi a considerare i propri “bambini” in modo diverso.
E’ come un riscoprirsi da capo e quindi ci si deve studiare, ci si deve mettere alla prova per valutare se ci si può fidare da entrambe le parti. Solo se avranno la dimostrazione che c’è “una testa sulle spalle” potranno acconsentire alle uscite di sera, a concerti o all’uso del motorino.
Il dialogo è sempre alla base di tutto! E solo attraverso un dialogo rispettoso si eviteranno litigi, pianti ed arrabbiature.
Non solo i figli ma anche i genitori devono crescere nel loro ruolo e l’obiettivo è infatti la crescita reciproca.
Ok, teoricamente è così… ma poi praticamente?
Ma quando abbiamo un segreto che riempie i nostri pensieri per tutta la giornata, quando abbiamo in testa domande fisse a cui non troviamo risposta perché non sappiamo come affrontare il discorso con i nostri genitori, se saranno d’accordo, se reagiranno con proibizioni, cosa cambierà dopo averne parlato… come comportarsi?
DALLA PARTE DEI GENITORI: Prima di tutto sappiate che i vostri genitori vi conoscono, anche se non avete mai parlato a fondo, conoscono i vostri modi di fare, i vostri atteggiamenti e le vostre reazioni, se c’è un minimo di novità nell’aria… lo intuiscono subito! Sia in positivo che in negativo, cioè sia che vi siate innamorati, sia che abbiate vissuto una delusione.
La scelta di precedervi o meno poi è la loro ed ognuno agisce secondo il proprio carattere ma le motivazioni alla base delle loro reazioni sono sempre varie.
Quindi non fermatevi all’apparenza e non giungete a conclusioni affrettate: se mamma non vi chiede nulla magari non è per cruda mancanza d’interesse ma forse è solo perché ha paura di utilizzare parole sbagliate o non vuole forzarvi nel confidarvi a tutti i costi.
DALLA PARTE DEI FIGLI: Prima di etichettare i genitori chiedete spiegazioni! Le incomprensioni nascono dalla scarsa comunicazione: il vostro parere può basarsi su convinzioni errate che, se analizzate con i diretti interessati, possono essere facilmente smascherate!
Da parte vostra poi è comprensibile un minimo timore nell’affrontare determinati argomenti, soprattutto se parliamo di temi personali!
E allora non fatevi prendere da panico e paura e prima di affrontare qualsiasi discorso con i vostri genitori, analizzate la situazione con lucidità:
1) se avanzate richieste un po’ azzardate per la vostra età, abbiate pazienza. I vostri genitori hanno bisogno di fidarsi di voi e voi dovete impegnarvi per non deludervi e dimostrarvi all’altezza;
2) qual è il tema di cui parlate? Se pensate che i vostri genitori possano essere contrari o possano farvi resistenza con mille preoccupazioni, secondo voi qual è il motivo? La loro è una reazione esagerata o comprensibile?
3) scegliete il momento adatto, un momento tranquillo e sereno per la vostra mamma o il vostro papà e quindi che non siano di corsa o impossibilitati a parlare con voi. A quel punto parlate con sincerità, rispetto e calma e se non avrete la risposta che aspettavate, non perdete la calma e non usate toni di sfida. Cercate invece di essere aperti e leali perché i vostri genitori, benché a volte usino modalità poco comprensibili per voi, parlano e agiscono solo per il vostro bene!
Il consiglio migliore è sempre quello di parlare e preferire sempre il dialogo.
Se per qualsiasi motivo non riuscite a seguire questo consiglio per paura o per timidezza o per il “quieto vivere”, siate pronti a subirne le conseguenze: lasciare i vostri genitori all’oscuro potrebbe significare inventare un sacco di bugie, ricordarvi poi le versioni che date per non essere incoerenti e vivere con la perenne paura di essere scoperti!
La mancanza di comunicazione crea solo barriere invisibili e con un po’ di pratica, anche i più restii (sia genitori che figli) impareranno a parlare con chiarezza e rispetto.
Provare per credere!
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